16. CONSEGUENZE

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-Jeff! Jeff, svegliati, per favore- stava urlando in lacrime Alan, sorreggendo il corpo di Jeff.
-Che sta succedendo....Alan....Jeff....- nel frattempo anche Charlie aveva raggiunto l'appartamento, seguito da Babe. Aveva iniziato ad allarmarsi nel momento in cui aveva visto tutta quella gente accalcarsi fuori dalla porta del fratello. Quando entrò non riuscì a dire niente, immobilizzato dalla vista di Jeff a terra coperto di sangue.
-Chiama....Babe....chiama....chiama un'ambulanza- riuscì a mettere insieme una frase, prima di precipitarsi pure lui di fianco ad Alan.

-Non è possibile....-
-Perchè non sono arrivato prima?-
-Perchè non mi ha detto niente?- Charlie si stava ripetendo tra sè e sè queste cose girando intorno per la stanza agitato e con le mani tra i capelli.
-Se trovo Jesse, se ne pentirà, gliela farò pagare....- era scoppiato dalla rabbia Alan.
-Come fai ad essere sicuro che sia stato lui?-
-Lo so e basta- dicendo questo si diresse verso la porta d'uscita.
-Fermo! Cosa hai intenzione di fare, Alan?- lo fermò Charlie.
-Fargliela pagare! Non può uscirne così. Hai visto pure tu quel video! E ora questo! Deve pagare per quello che ha fatto!- cercò di liberarsi dalla stretta di Charlie.
-Non essere stupido! Lo so pure io che è stato lui, ma non ci sono prove. Non si vedono le facce di quelle persone nel video e dalle voci non sono riconoscibili-
-Non posso stare fermo! Sei suo fratello, dovresti voler vendicarti pure tu!-
-Lo so che sono suo fratello! Non credere che non mi importi di lui! Ma facendo così, rischi solo di essere arrestato. Credi che la polizia crederà alla tua versione?! La tua è solo una semplice intuizione, ma loro hanno bisogno di prove. Credi che quando Jeff si sveglierà e saprà che sei stato arrestato per prendere a pugni Jesse, si sentirà meglio? Io credo che lo farebbe sentire ancora più in colpa!- urlò d'un fiato Charlie.
-Allora andrò dalla polizia, non mi interessa, ma devo fare qualcosa!-
-La famiglia di Jesse ha diversi contatti, pure all'interno della polizia. Chiuderebbero il caso senza fare troppe indagini, sarebbe inutile-
-E allora cosa dovremmo fare?! Stare fermi a non fare nulla?!!....-

Un brusio di sottofondo gli ronzava nelle orecchie. Gli faceva male la testa. Si sentiva stanchissimo....voleva continuare a dormire....ma quelle voci...perché facevano tutto quel casino? Non riusciva ad aprire bene gli occhi, vedeva solo alcuni spiragli di luce, ma gli davano fastidio. Le voci da semplici brusii iniziarono a farsi più chiari, riusciva a distinguere alcune parole e soprattutto stava iniziando a capire che erano urla. Perchè non potevano andare a urlare da un'altra parte?
Provò a muovere un braccio, voleva coprirsi gli occhi. Non ci riusciva. Era come se fosse tenuto legato da qualcosa. Provò ad aprire gli occhi, la luce gli dava molto fastidio. Riuscì però a scorgere qualche immagine del luogo in cui si trovava. Inizialmente pensava di essere legato, magari una corda o una catena....il battito gli era aumentato, aveva paura. Poi però capì che in realtà era semplice tessuto. Non faceva male e non era troppo stretto, semplicemente non poteva muovere il braccio. Aveva sete, gli bruciava la gola. Da quanto tempo era che non beveva? Provò a muovere la testa. Le urla si affievolirono in un istante. Sentì mormorii, passi...

-Jeff....Jeff....mi senti?-
Quella voce, era vicina, la riconosceva....Charlie?
-Jeff, come ti senti?-
Provò ad aprire gli occhi. La luce era molto più bassa di come si immaginava. Dapprima vide tutto sfocato ma in poco tempo riuscì a riconoscere le due persone accanto a lui....Charlie e Alan...
-Dove...- provò a dire con voce rauca, appena bisbigliando.
-Sei in ospedale...- gli rispose la voce del fratello.
-Acqua...-
-Tieni...- questa volta era Alan. Gli sollevò la testa e lo aiutò a bere. L'acqua era fredda ma era piacevole. Si sentì quasi subito meglio. Era stanco, gli occhi appena aperti...si ricordò immediatamente tutto quello che era successo. Gli mancò il respiro per un attimo. Si fece di nuovo tutto nero. Perché quei due erano lì con lui? Come ci era arrivato? Perché erano così gentili? Perché lui non si sentiva sollevato? Perché non riusciva a provare niente? Dolore, tristezza, imbarazzo, fastidio....niente, non sentiva niente.
Alla fine l'aveva raggiunta quella condizione di nulla assoluto che sognava da sempre....ma non gli piaceva, nulla aveva un senso.
-Perché l'hai fatto? Perché non me lo hai detto?- Charlie iniziò a singhiozzare e si butto sul fratello abbracciandolo.
Jeff non si mosse, non disse nulla. Perché l'aveva fatto? Per il video. La sua vita era rovinata ormai. Tutti sapevano. Anche le persone a cui teneva di più.
Chiuse gli occhi...non voleva continuare a pensarci....voleva solo tornare nella sua tranquillità...voleva solo tornare a dormire.
La stanchezza lo aiutò in questo. Si addormentò quasi subito, ancora stretto nell'abbraccio del fratello.

VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora