-Non preoccuparti, ci sono io- Alan appoggiò la sua mano su quella di Jeff che teneva ancora stretta il bordo piscina.
Jeff si voltò verso di lui, lo guardò negli occhi.
-Prova a staccarti. L'importante è imparare a rimanere a galla. Non agitarti e vedrai che andrà tutto bene- lo incoraggiò.
-Non penso sia una buona idea-
-Ce la puoi fare, tranquillo-
Jeff tolse pure l'altra mano, ma sentendo di non essere più sorretto iniziò ad agitarsi e a scalciare l'acqua per riavvicinarsi al bordo.
-Ehi, Ehi, Ehi....ho detto che non devi agitarti, altrimenti affondi- Alan lo aiutò immediatamente. Lo tirò verso di sé, mettendogli un braccio sotto la spalla. Jeff si tenne stretto alla spalla di Alan e lo abbracciò preoccupato.
-Nonono! Voglio uscire- stava continuando ad agitarsi e a tirare calci.
-Tranquillo Jeff. Così mi fai male, mi stai tirando i calci. Riesco a tenerti su non preoccuparti-
Alla fine Jeff iniziò a calmarsi sul serio e si fece sorreggere da Alan.
-Non lasciarmi!-
-Non lo farò-
-Okay....-
-Vediamo....perché non impari prima a galleggiare da solo? Proviamo. Distenditi sulla schiena, prova a rimanere sulla superficie dell'acqua senza affondare-
-No, ho paura!- urlò quando sentì la presa di Alan farsi più debole.
-Rimarrò qui di fianco a sorreggerti. Questa è la prima cosa che imparano i bambini, la chiamano fare la stella-
-Ehi, non sono un bambino!-
-Sbaglio, o quando eravamo a pattinare eri tu a trattarmi da bambino? Ahahah-
-Non c'è nulla da ridere, qua rischio di affogare- si imbronciò.
-E io ho rischiato di sbattere la testa a terra. Ci sono io Jeff, non preoccuparti. E non penso tu sia un bambino- alla fine sorrise Alan. Non voleva far arrabbiare Jeff, però era divertente stuzzicarlo.
-Okay....però tienimi-
Dopo vari tentativi alla fine, Jeff ci riuscì avendo però sempre la mano di Alan a sorreggerlo sotto la schiena.
Alan lo portò a centro piscina senza che Jeff se ne accorgesse.
-Perchè ci stiamo muovendo?!- urlò Jeff.
-Ti sto facendo fare un giro, non preoccuparti-
-Voglio tornare verso il bordo- si agitò Jeff, perdendo l'equilibrio che aveva raggiunto e iniziando ad affondare.
-Era per questo che non te lo avevo detto. Calmo, non agitarti- Alan lo abbracciò di nuovo e lo sostenne in modo che riuscissero entrambi ad avere la faccia fuori dall'acqua.
Avere l'acqua fino al mento non piaceva a Jeff. Se si fosse staccato da Alan probabilmente non sarebbe riuscito a stare a galla. Si strinse di più a lui, abbracciandolo intorno al collo.
-Non ti lascio, non preoccuparti. Non c'è bisogno che ti attacchi come una cozza, ahahah- rise Alan.
Solo in quel momento, Jeff si rese effettivamente conto che per tutto quel tempo era stato effettivamente abbracciato ad Alan. Non ci aveva proprio fatto caso per colpa della paura. "Forse erano un po' troppo vicini"- stava iniziando a pensare -"Ed erano entrambi senza maglia.....!"
Jeff si fece tutto rosso per l'imbarazzo e cercò di spingere Alan.
-Non mi dà fastidio. Aspetta che ti riporto a bordo vasca prima di spingermi via, ahahah- Alan lo tirò nuovamente verso di sè per evitare di perdere la presa su di lui e nuotando lo riportò a bordo vasca aiutandolo ad uscire.
-Tieni- Alan gli mise un asciugamano intorno al corpo.
-Grazie...- Jeff non riusciva a guardarlo negli occhi.
Erano stati troppo vicini. Che figura ci aveva fatto? Cosa avrebbe pensato Alan?
-A che pensi?- Alan gli mie un altro asciugamano sui capelli e iniziò a strofinarli delicatamente.
Jeff fu colto di sorpresa e si spostò immediatamente.
-Scusa...non stavo pensando- Alan si accorse di aver esagerato un po'. Non sapeva perché l'aveva fatto. Come gli era venuto di asciugare i capelli a Jeff.
-Grazie...per l'asciugamano- esitò Jeff prendendolo e iniziando ad strofinarsi i capelli da solo.
-Sei pronto?- Alan aveva accompagnato Jeff al garage nel pomeriggio. Erano all'entrata.
-Sì...- rispose.
-Jeff!!!- Sonic e North urlarono all'unisono appena lo videro entrare. Gli corsero incontro e lo abbracciarono.
-Ehi...- Jeff rimase sorpreso e cercò di allontanarli. Gli abbracci non facevano molto per lui, tranne in casi eccezionali.
-Jeff, non sapevo saresti venuto- arrivò pure Charlie. Era molto felice di vedere il fratello. Alan gli aveva detto che si stava riprendendo ma non si aspettava che sarebbe venuto al garage così presto.
-Okay, direi che così è sufficiente con gli abbracci. Potete farlo respirare ora- li allontanò Alan.
-Ahhhh, ho capito. Te lo vuoi tenere tutto per te, non è così?- Sonic stuzzicò Alan.
-Cosa stai dicendo!?- cercò di farlo smettere Alan.
-Allora come ti senti, Jeff? È da un po' che non ti vediamo. Abbiamo provato a chiamarti...-
-Sì, scusate....tutto a posto....credo...- non era abituato ad avere l'attenzione di tutti.
-Tu dicci solo come e quando e siamo pronti a farli fuori quelli che ti hanno fatto del male- disse arrabbiato North.
Jeff abbassò lo sguardo. Quello era un discorso che non voleva aprire.
-North...cosa stai dicendo? Zitto! Lo stai mettendo a disagio- bisbigliò Sonic, colpendolo al braccio.
-Bhe, sì insomma....- cercò di sistemare le cose North -perchè non festeggiamo il tuo ritorno, Jeff?-
-Festeggiare?!- lo sgridò Alan. Pensava che festeggiare fosse l'ultima delle cose che Jeff volesse fare al momento.
-Qualcosa di tranquillo, nulla di che....- insistette North.
-Ma è possibile che tu pensi solo a festeggiare?!- intervenne Sonic.
-Ok...per me va bene- si intromise Jeff.
-Cosa?- Alan rimase stupito in un primo momento e con lui pure tutti gli altri che si voltarono all'unisono a guardarlo.
-Bhe...la scorsa volta o detto che sarei venuto, quindi perché no?- spiegò lui.
-Così si fa amico. Non preoccupatevi sarà un locale tranquillo. Ne conosco uno perfetto. È fuori città..... vicino alla spiaggia....che ne dici Alan? Il luogo perfetto per fare la prima mossa...- disse felice North, attento a far sentire l'ultima parte della frase solo all'interessato.
-Che cavolo ti prende oggi?- Alan gli diede un pugno sulla spalla senza farsi notare.
Era nervoso. Che cosa voleva saperne North? E cosa intendeva con fare la prima mossa?
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VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABE
FanfictionJeff è un omega che lavora a un garage di macchine da corsa. Non sopporta le persone e soprattutto il contatto fisico. Ha sempre detto a suo fratello Charlie che era a causa del suo potere ma in realtà quello non era l'unico motivo. .....Da quel gi...