-Jeff...- si alza in piedi Alan avvicinandosi al letto e prendendogli la mano tra le sue.
-Alan...-sussurra, cercando di mettere a fuoco la stanza.
-Menomale ti sei svegliato-
-Dove...sono?-
-In ospedale-
-...-
-Sei svenuto così ti ho portato qui, hanno detto che appena ti fossi svegliato potevo portarti a casa-
-Ok...- si mette a sedere sul letto.
-Che ore sono?-
-Quasi le due di notte-La porta scorrevole si apre.
-Salve, Jeff. Mi hanno detto che ti sei appena svegliato, come ti senti?- chiede il dottore.
-Bene...tra quanto posso uscire?-
-Giusto il tempo della preparazione dei documenti. I tuoi valori sembrano andare sommariamente bene. In questi giorni cerca di non stressarti e di riposare-
-Ok...-
-Però vorrei comunque discutere con te di una cosa. Il suo amico qua sa già tutto ma è importante che lo capisca pure lei. I medicinali che sta prendendo sono molto dannosi per il suo corpo. So che per gli omega il calore è difficile ma i soppressori non sono la soluzione. Le controindicazioni sono troppe e molto gravi. Le consiglio di smettere subito di prenderle. Se vuole sono a disposizione alcuni medicinali in farmacia che attenuano l'odore da omega, ma fermare il calore potrebbe avere gravi ripercussioni sulla fertilità e molto altro. Jeff, quello che sto cercando di dirti è che ci sono altre soluzioni, senza dover negare chi sei veramente-
-Come fa a saperlo?- era l'unica cosa che gli interessava.
-Ho visto quei medicinali nell'armadietto e ho pensato fossero collegati, così ho chiesto al medico- risponde Alan.
-Non ne avevi il diritto!- allontana la mano che era ancora stretta tra quelle di Alan. -Posso andare ora?- si volta verso il medico.
-Preparo i documenti, intanto può vestirsi- ed esce lasciandoli soli.Jeff si alza dal letto senza dire niente e indossa i vestiti appoggiati sulla sedia, senza dare neanche uno sguardo ad Alan.
-Jeff...-
-Avevi detto che non avresti più invaso la mia privacy- gli urla contro.
Gli occhi iniziano a farsi umidi e iniziano a bruciare. Non doveva piangere. Nessuno avrebbe dovuto scoprire che era un omega e nemmeno che prendeva quei soppressori. Charlie pensava che stesse prendendo dei medicinali sicuri che nascondevano solo l'odore, cosa avrebbe detto se lo avesse scoperto? E ora che Alan lo sa? Lo sapranno pure tutti gli altri? Non voleva tornare ad essere uno stupido omega. Fingere di essere un beta era difficile ma almeno poteva stare tranquillo.
-Jeff, per favore. Sono solo preoccupato per te. Il medico ha detto che sono pericolosi-
-Non mi interessa, non ho intenzione di avere figli in futuro, quindi non è un mio problema-
-Non lo puoi sapere se non li vorrai in futuro. E poi i danni non si limitano a quello-
-Non mi interessa. Il periodo in cui li ho presi è stato il più bello della mia vita, non voglio cambiare niente!-
-Bello?....siamo in ospedale, Jeff, perchè sei svenuto a causa di quei soppressori. E tu lo chiami bello? Sai quanto ero preoccupato?-
-...-
-Se è il calore il problema ti posso aiutare. Dimmi quello che ti serve e te lo vado a prendere. Ti posso dare quanti giorni vuoi di vacanza. Non mi importa. Ma devi smettere di prendere quei soppressori-
-Tu non sai niente! Non sai cosa si prova a non avere il controllo del proprio corpo! Non lo sai! E non mi puoi aiutare- ora le lacrime iniziano a rigargli le guance.
-Jeff...- cerca di avvicinarsi Alan. Ma Jeff esce dalla stanza, firma i documenti di dimissione dall'ospedale e inizia a camminare sul marciapiede a fianco della strada.-Dove stai andando, ora?- lo rincorre Alan.- siamo lontani da casa tua, è pericoloso, siamo in piena notte-
-Non m interessa, non voglio vederti!-
-Jeff, per favore, ti accompagno a casa- lo blocca, trattenendolo per un braccio.
-Lasciami!- reagisce d'istinto Jeff iniziando a tremare. Alan lo lascia subito.
-Scusa, non volevo spaventarti...-
-Tu non sai niente...tu sei un alfa...non puoi capire come mi sento...- inizia a piangere Jeff, abbassando la testa e cercando di asciugarsi le lacrime.
-Hai ragione, non posso capire. Ma non per questo posso lasciarti rovinare la tua salute senza fare niente- si avvicina- fammi capire, Jeff- lo stringe tra le braccia.
In quel momento l'omega scoppia in un pianto fragoroso e si abbandona all'abbraccio di Alan che lo stringe più forte.
-Ti porto a casa, va bene?-
Jeff annuisce semplicemente.Alan lo accompagna fino a dentro l'appartamento.
-Dove tieni i soppressori?-
-Perché?-
-Voglio vedere che li butti-
-Non ho mai detto che avrei smesso di prenderli!-
-Pensavo avessi accettato di farlo invece-
-No invece!-
-Jeff...se vuoi ti vado a prendere quei medicinali consigliati dal medico per nascondere l'odore. Ma non ti lascerò continuare ad assumere quei soppressori-
-La scelta è mia, non tua!-
-Hai ragione, io non ho alcun diritto di intromettermi nella tua vita, ma sono sicuro che farai la scelta giusta. Non c'è bisogno che vieni al lavoro oggi, rimani a casa e riposati. Pensaci su. Se deciderai di smettere di prenderli chiamami, voglio aiutarti. Non puoi continuare a fingere di essere qualcun altro- detto questo inizia a dirigersi verso la porta.
-Alan...- si sente in colpa Jeff. L'alfa sembrava triste anche se Jeff non ne capiva il motivo.
-Jeff...- si gira sulla soglia della porta- comunque volevo dirti che mi piace il tuo odore di omega- si chiude la porta alle spalle lasciando Jeff ai suoi pensieri.Jeff non riusciva a chiudere occhio, ma continuava a rigirarsi nel letto. Se non ci fosse stato Alan a mettersi in mezzo, non si sarebbe fatto tanti problemi a continuare a prendere quei soppressori. Non gli importava delle controindicazioni. Ma ora...non voleva deluderlo. Ed era una cosa stupida perché si era promesso di fare le cose per sé stesso senza badare a quello che volevano gli altri.
Ma ora...non sapeva cosa fare.
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VECCHIE FERITE AlanJeff (Omegaverse) | PITBABE
FanfikceJeff è un omega che lavora a un garage di macchine da corsa. Non sopporta le persone e soprattutto il contatto fisico. Ha sempre detto a suo fratello Charlie che era a causa del suo potere ma in realtà quello non era l'unico motivo. .....Da quel gi...