𝟏 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒊𝒎𝒂𝒏𝒂 𝒅𝒐𝒑𝒐

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Lassie pov:
Questa settimana è stata abbastanza tranquilla o meglio non ho fatto un granché se non mangiare cose da bambini piccoli e avere praticamente il culo rosso, dato che al minimo errore o alla prima risposta data male mi trovavo sulle ginocchia di Red.
Red era una persona alquanto riservata o forse semplicemente non voleva condividere con me alcune cose, perché durante questa settimana provai a chiederle qualche informazione, ma mi dava risposte vaghe, per ora quello che so è che ho dei fratelli e fratellastri, mi trovo su un'isola, sono finita in una delle migliori famiglie e che col tempo avrei capito tante cose, l'unica cosa che pensavo, era che fossi finita in un covo di matti << tutto bene Lassie? Ti vedo un po' tra le nuvole>> la voce di Red mi riportò alla realtà, lei mi prese e mi mise sopra di lei e avevo la mia testa appoggiata alle sue tette << hai dormito abbastanza oggi ?>> annuì, almeno il letto era comodo in tutto questo << ottimo, senti lo sai che stasera incontrerai i tuoi fratelli e il resto della famiglia ?>> mi limitai a dire "mhh" non ero convinta di conoscere altra gente e sicuramente non sapevo se avessi avuto la possibilità di parlare con loro con facilità o magari mi stavano sul cazzo, non mi esaltai più di tanto << quando potrò uscire madre?>> era l'unica cosa che mi interessava anche perché volevo capire come scappare ma prima dovevo consocere il luogo in cui vivevo <<presto! poi tra qualche settimana usciremo e ti faremmo vedere il campo.....sempre se ti comporti bene>> finalmente una bella notizia e poi avevo anche bisogno di aria << ti vedo contenta eh peste>> mi arruffò i capelli per poi iniziare a togliersi la maglietta, sospirai << dovresti ormai essertici abituata o devo ridarti una ripassata>> "non c'è ne bisogno" scossi la testa e iniziai a poppare, non mi ci ero abituata ma avevo imparato a mie spese cosa sarebbe successo se mi fossi rifiutata.
Quando ebbi finito di poppare, Red mi rimise sul letto e mi accarezzò per poi tornare seria<< Ascoltami, ora andremmo dal padrone che deve parlarti di alcune cose, ti consiglio di comportarti bene>> annuì, anche perché era l'unica cosa che potevo fare o dire,. Dopo avermi un po' sistemata, Red mi prese in braccia ed uscimmo da quella stanza, notai che eravamo in una specie di stalla, non tanto grande, uscimmo da lì e mi trovai in un immenso giardino e a pochi metri c'era una villa enorme che si ereggeva e attorno delle specie di guardie del collo, alcune con dei collari e altri no, Red mi fece scendere e prima di entrare si girò verso di me << Ogni cosa che ti chiede il padrone tu la esegui, ci siamo capiti?>> annuì un'altra volta e finalmente entrammo.

Entrammo nella villa di lusso attraverso la maestosa porta d'ingresso e mi trovo immediatamente immerso in un'atmosfera di eleganza e raffinatezza. Il lungo corridoio, spazioso e luminoso, è adornato da opere d'arte e arredi antichi che conferiscono un tocco di storia al luogo. Nel corridoio, posso notare alcuni addetti alle pulizie che si prendono cura con attenzione dei dettagli, assicurandosi che ogni angolo sia impeccabile. Proseguendo lungo il corridoio, mi colpiscono le scalinate di marmo antiche, che conducono al piano superiore. Le loro pietre levigate dal tempo raccontano storie di antichi nobili che un tempo camminavano su di esse. Guardo verso l'alto e ammiro un imponente lampadario sospeso dal soffitto, un'autentica opera d'arte in cristallo e ottone. Nonostante la sua età, è tenuto splendidamente, emanando una luce calda e invitante che illumina l'intero corridoio.
Decido di esplorare il primo piano e noto la presenza di alcuni maggiordomi, vestiti elegantemente, che si muovono con grazia e discrezione. La loro presenza aggiunge un'aura di aristocratica ospitalità alla villa.
Le numerose porte che si affacciano sul corridoio mi suggeriscono l'esistenza di stanze lussuose, ognuna con la propria storia e personalità. Red bussò ad una di queste porte e vidi che ci apri un uomo molto alto e muscoloso e ricoperto di tatuaggio, emanava una fragranza molto forte e maschile, alzai lo sguardo e vidi che era Dante << entrate pure il padrone vi aspetta>> disse, Dante lo avevo già visto il primo giorno quando cercai di scappare e lui mi catturò e mentre ero dentro la mia prigionia scoprì che era il mio cosiddetto padre.
Appena entrammo notai un piccolo salotto, il nero e il rosso erano i colori di questa stanza, mi guardai intorno, alle parete erano appicciate teste di cervi e di cinghiali << eccovi finalmente arrivate, ce ne avete messo di tempo>> la mia attenzione si spostò su una voce maschile molto più grave di quella di Dante e autoritaria, era seduto sulla poltrona con le gambe accavallate e accanto a lui notai un ragazzo che stava leggendo, ma questi non aveva un collare << scusi padrone, ci ha messo un po' prima di finire di cenare>> "brava fai ricadere tutta la colpa su di me" Il padrone si mise a ridacchiare leggermente quasi in modo sadico << nessun problema, comunque avvicinati Lassie>> guardai Red la quale mi incalzò con lo sguardo di avvicinarmi e timidamente mi avvicinai. Il padrone posò un suo dito sul mio mento e me lo fece alzare e poi mi fece mettere profilo sempre con il mento alzato << che ne pensi figlio mio? Bel cane eh>> notai che suo figlio alzò lo sguardo dal suo libro e mi guardò, non assomigliava per niente al padre, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri << Si, ma è magra>> suo padre sbuffo << Grazie al cazzo, lo so pure io, basta darle una dieta proteica e iper calorica e sarà in perfetta forma prima dell'arrivo di tuo cugino>> non stavo capendo, cosa centravo io con l'arrivo del suo nipote.
Mi ero rotta di stare in quella posizione, che mi ritrassi e in quel momento 5 sculaccioni mi arrivarono, Dio se facevano male << torna qua! Qualcuno ti ha detto di ritrarti?>> mi rimproverò << Papà cosa ti arrabbi? Non ha ancora un addestramento base è normale che non sappia stare in quella posizione>> borbottò il ragazzo, il padrone alzo gli occhi al cielo per poi alzarsi  e se ne andò verso un cassetto e torno con una scatolina e si risedette << Ascoltami attentamente cucciolino, questo che ti sto per mettere è un collare elettrico>> mentre parlava lo estrasse ed era di un colore celeste e attaccato ad essa una specie di monitor << il collare può essere tolto solo ed esclusivamente dall'impronta digitale del tuo padrone e dentro vi è un gps quindi se pensi di scappare sappi che so dove sei e per la scossa serve a darti istruzioni o avvertirti che ti stiamo cercando, intesi?>> ero letteralmente fottuta, scappare sarà molto difficile.
Ricevetti altre tre sculacciate, alzai un sopracciglio non capendo << ho detto intesi? Esigo una risposta>> mi rimproverò il padrone << Si padrone>> alla mia risposta mi abbozzò un mezzo sorriso per poi mettermi il collare << certo che Miles poteva scegliere un colore più carino>> borbottò il figlio << Derek della tua opinione non me ne frega, lei appartiene a tuo cugino e tu non metterci bocca>> il tono del padrone era diventato severo e Derek si zitti subito << potete andare, Dante vai con loro e dopo raggiungimi>> disse il padrone per poi congedare tutti noi.

Andammo al piano terra della casa e mentre camminavamo lungo il corridoio mi toccavo tutto il tempo il collare, non potevo crederci che prima mi abbiano riferito con l'appellativo di cane << smettila Lassie di giocare con il colare>> mi sgridò Dante << ma mi da fastidio ed è troppo stretto>> dissi borbottando << ti ci abituerai>> mi rispose << disse quello che è senza un collare>> non so cosa avessi mai detto ma mi arrivò uno schiaffo forte sulla guancia e faceva anche il doppio del male perché aveva gli anelli << Un'altra risposta data male e giuro che ti sculaccio davanti a tutti>> "vai a quel paese" Red in tutto questo non disse nulla e non si mosse stava lì ferma a guardare.
Finalmente arrivammo Dante apri la porta e mi ritrovai in una stanza abbastanza grande, anche qui vi era un mini salotto con della televisione, poi da una parte qualche attrezzo da palestra e ai lati vi erano 3 porte << Vi presento vostra sorella Lassie>> disse Red prendendomi in braccio e davanti a me avevo alcune persone che mi stavano fissando, volevo sprofondare.

𝑪𝒂𝒕𝒆𝒏𝒆 𝒆 𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora