𝐈𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐨𝐧𝐞

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Lassie pov:
Le ultime settimane per me sono state particolari. Dopo il mio presunto rapimento, avevo notato dei cambiamenti nel comportamento degli altri verso di me. Red si era trasformata in una mamma chioccia, voleva sempre sapere dove fossi, con chi e cosa stessi facendo. I miei fratelli, invece, non facevano altro che farmi pressione per capire se quell'uomo mi avesse detto qualcosa di scomodo. Quel giorno, fortunatamente, Red era impegnata e anche i miei fratelli avevano altro da fare, così avevo un po' di tempo libero. Andai al mio solito luogo e trovai Samuel seduto su un muretto. La sua voce mi fece sorridere. Non lo vedevo da un mese e lui era l'unico che si comportava sempre allo stesso modo con me.

<<Guarda un po' chi c'è, sei tornata vedo>>disse Samuel.

<<Ti sono mancata?>>chiesi.

Lui scosse la testa divertito e si avvicinò. <<Allora, hai conosciuto un reietto,>>disse sorridendo.

Alzai un sopracciglio, non capendo <<Sono per lo più ex padroni o persone bannate dalla comunità dell'isola. Più sei ricco, più la caduta fa male>> spiegò Samuel. In un certo senso, avevo capito che Emanuel, il mio cosiddetto rapitore, doveva essere importante, dato che conosceva Alvaro, il mio padrone <<Sì, ho notato. Ma il punto è un altro: che sai di un certo Emanuel? La mia famiglia non mi ha detto molto.>> Alla mia domanda, Samuel si fece serio. <<Diciamo che è uno dei più odiati dell'isola. Ha idee progressiste particolari che non tutti approvano>> disse, salendo su un albero per prendere una mela. Quel ragazzo sembrava vivere di sole mele.

<<Del tipo?>>chiesi.

<<Mah, tipo togliere la sezione ABDL, perché trova degradante cambiare l'età di qualcuno. Per lui ci deve essere un rapporto tra umani senza esagerazioni.>>

Alzai nuovamente un sopracciglio. Trovavo disumano schiavizzare delle persone, anche se Emanuel lo faceva in maniera meno aggressiva.

Mi sedetti su un tronco e confessai a Samuel: <<Sai, lui mi aveva chiesto di seguirlo e io avevo accettato.>> Samuel fece cadere la mela che stava mangiando e scese dall'albero, avvicinandosi a me. <<Non nego che lo avrei fatto anche io. Cosa ti aveva offerto?>>mi chiese <<Che mi avrebbe fatto scappare dall'isola se lo avessi aiutato ad arrestare Alvaro,>>risposi, Samuel scoppiò a ridere. Feci una smorfia infastidita e incrociai le braccia.
<<Quell'uomo è intoccabile. È uno dei pilastri dell'isola. Se hai qualcosa contro di lui, ti fanno fuori o ti zittiscono. Qui ammazzare è abbastanza legale,>>spiegò Samuel. Sospirai. Più scoprivo, più mi rendevo conto di quanto fosse complicato. Prima che potessi dire qualcosa, sentii il rumore di una macchina. Come sempre, Samuel se la svignò subito, comportandosi come un ladro quando sente la polizia. Mi girai e vidi che era Stefan. <<Salta su, Lassie, ho una sorpresa per te,>>disse. Guardai il quad di Stefan e, senza dire nulla, mi avvicinai e salii sopra.

Mi riportò alla porta principale della casa. Avrei potuto benissimo camminare, ma sicuramente i padroni avevano qualche loro stupidaggine in mente. Mentre ci avvicinavamo, notai una figura nuova, un ragazzo che non avevo mai visto prima. Scesi dal quad e vidi che c'erano Dante e Red. Mi avvicinai a Red, ma il padrone mi tirò a sé e mi mise davanti al ragazzo. Aveva capelli rosso scuro, occhi chiari, era molto alto e aveva delle lentiggini sul viso. Era un bel ragazzo, con un'aria sicura e autoritaria <<Lassie, ti presento il tuo nuovo padrone, Miles,>>disse il padrone con un tono solenne.Rimasi sorpresa. Non mi aspettavo un cambiamento del genere o almeno non subito, e non riuscivo a nascondere il mio stupore. Miles mi scrutò con attenzione, il suo sguardo era penetrante e valutativo. Cercai di mantenere una postura composta, anche se dentro di me ero agitata.
<<Piacere di conoscerti, Lassie,>>disse Miles, . La sua voce era profonda e calma, ma aveva un sottotono di autorità che mi mise un po' a disagio <<Miles sarà il tuo nuovo padrone e si occuperà di te d'ora in poi,>>continuò Alvaro, quasi come se stesse leggendo un copione. <<Devi seguire le sue istruzioni come faresti con noi.>> Miles fece un cenno di assenso.<<Sono sicuro che ci capiremo presto,>>aggiunse, fissandomi con un'intensità che mi fece venire i brividi. Il ragazzo mi guardò, si avvicinò e iniziò a toccarmi. Se non fosse stato per gli allenamenti che avevo fatto, gli avrei sicuramente tirato un pugno in faccia. <<È molto bella, zio, avevi ragione,>>disse il ragazzo, rivolgendosi al padrone <<Visto, nipote? Io non ti dico mai bugie,>>rispose il padrone con un tono compiaciuto <~Comunque, che ne dici di posare le tue cose? Domani avrai più tempo per stare con il tuo cucciolo. La cucciolina deve mangiare e tu devi sistemarti>> Il ragazzo annuì, prese le sue valigie e si preparò a salire <<Aspetta, cugino, ti aiuto>>disse Stefan, afferrando le valigie per lui. Insieme si allontanarono verso la casa.
Rimasi lì, osservando la scena. Il padrone mi rivolse un ultimo sguardo prima di andarsene, lasciandomi con una sensazione di disagio. La presenza di Miles mi metteva a disagio, ma cercai di mantenere un'espressione impassibile <<Vieni, Lassie>>disse Red, posandomi una mano sulla spalla. <<Andiamo a mangiare qualcosa>> Seguii Red all'interno della casa, mentre pensieri confusi e preoccupazioni mi affollavano la mente. Il cambiamento di padrone e la presenza di Miles rappresentavano un'incognita, e non sapevo cosa aspettarmi dai giorni a venire. Ma sapevo che dovevo essere forte e adattarmi, come avevo sempre fatto.  Guardai il ragazzo allontanarsi insieme ai padroni. Feci per andarmene, ma venni bloccata da Dante.

<<Allora, non dici nulla?>>chiese, alzando un sopracciglio.

<<La tua impressione?>>si intromise Red. Anche lei alzò un sopracciglio, aspettando una mia risposta.

Non sapevo cosa dire. Istintivamente, Miles non mi piaceva, ma di certo non volevo dirglielo <<Non so, sembra simpatico>>risposi, Dante e Red si scambiarono uno sguardo e sorrisero leggermente <<Andiamo, piccola, avrai fame e devi riposare>>disse Red, prendendomi in braccio e portandomi via. Mentre mi portava dentro, riflettevo su quanto fosse strano tutto ciò. L'arrivo di Miles, le aspettative che i padroni avevano su di me, e la sensazione di disagio che provavo. Ma sapevo che dovevo adattarmi, come avevo sempre fatto, e cercare di capire come gestire questa nuova situazione.

𝑪𝒂𝒕𝒆𝒏𝒆 𝒆 𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora