𝑨𝒄𝒄𝒆𝒓𝒄𝒉𝒊𝒂𝒕𝒊

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Dante pov:
L'auto dell'uomo era stata accerchiata dal padrone e dai suoi uomini, che lo costrinsero a uscire dalla macchina con una certa violenza, facendolo inginocchiare di fronte al capo. Mentre Marcus teneva mia figlia tra le braccia, i segni del suo breve rapimento erano evidenti: una spalla fasciata e alcuni graffi sul viso. Nonostante tutto, si vedeva la sua forza interiore nel modo in cui affrontava la situazione <<Ciao, vecchio amico, quanto tempo!>>disse il padrone ad Emanuel, con un sorriso malizioso dipinto sul volto. Emanuel, disteso a terra con uno sguardo di odio, non rispose. Il padrone mi fece un cenno e io estrassi un pugno di ferro appuntito dalla tasca, pronto a colpire. Con determinazione, sferrai alcuni pugni sul volto di Emanuel, la rabbia e la frustrazione che avevo trattenuto per giorni trovavano finalmente sfogo <<Rubare uno dei miei cuccioli, una mossa azzardata... ma devo farti i complimenti, mi ci sono voluti 3 giorni per trovarti, ottimo nascondiglio i boschi>> commentò il padrone, il suo tono rivelava una combinazione di ammirazione e minaccia. Poi, con un movimento rapido,  colpi di nuovo Emanuel, spezzandogli il labbro <<Io ti rovinerò, sappilo. Puoi avermi preso, ma c'è tanta gente che ti odia>> sputò Emanuel, la sua voce carica di rancore. Il padrone rispose con un calcio violento sul suo viso, facendolo cadere a terra. <<Portatemelo via,>>ordinò infine il padrone, e l'uomo venne trasportato via in un furgone. <<Che ne sarà di lui?>>chiesi, cercando di nascondere la mia preoccupazione dietro un velo di indifferenza. Il padrone si girò verso di me, uno strano sorriso giocava sulle sue labbra. <<Lo sai Dante, dove vanno tutti coloro che osano sfidarmi>> rispose con voce calma, ma carica di una promessa oscura. Poco dopo, il suo sguardo si posò su Lassie.

In tutto questo, Lassie rimase immobile, ma i suoi occhi tradivano la paura che provava, specialmente quando si aggrappava a Marcus con forza <<Ecco la mia cucciolina, guarda come ti ha conciato quell'uomo>> disse il padrone, il tono della sua voce cambiò, diventando più morbido, quasi amorevole, ma Lassie rimase tesa <<Allora, cosa ti ha detto quella brutta persona....ad esempio dove sono i suoi complici?>>chiese il padrone, cercando di ottenere una risposta da lei. Tuttavia, Lassie non disse nulla, fissava semplicemente il padrone senza dire una parola. Notai un leggero movimento del corpo del padrone, segno che stava perdendo la pazienza <<Amore di papà, lo sai che quell'uomo è una brutta persona e sarebbe carino che ci diresti tutto>> tentai un approccio più dolce, ma Lassie rimase in silenzio. A quel punto, il padrone fece un segno. Marcus prese Lassie e la portò dietro la nostra macchina, aprendo il bagagliaio e facendola stendere a pancia in giù su di esso.

Sospirai, sapevo cosa significasse, mi tolsi la cintura e la piegai in due, feci scoccare la cintura in aria tanto per creare un po' di paura << senti sono stati 3 giorni lunghi Lassie, e io sono stanco, voglio andare a casa, ma se non mi dici nulla mi tocca usare l'armeria pesante>> ancora una volta non rispose, così diedi due colpi sul suo culo abbastanza forti da farla sussultare << allora?>> chiese il padrone <<abbiamo parlato poco, mi ha detto il suo nome e poco nulla > il padrone mi diede uno sguardo, così la colpi, stavolta meno forti ma erano veloci, non avrebbe parlato subito. Il padrone le abbassò i pantaloni e le mutande e diede con la mano due sculaccioni forti << sei stata con lui 3 giorni pieni e mi vieni a dire che non ti ha detto nulla? Nemmeno dove sono i suoi complici>> Lassie scosse la testa, così tornai a colpirla, stavolta puntai alle cosce facendole più male, dato che provava a pararsi ma per via della spalla ferita non ci riusciva.
I primi lamenti dei singhiozzi si fecero eco << lo giuro non so nulla>> continuò a dire << NON MI MENTIRE CAZZO>> il padrone le urlo contro dandogli degli schiaffi sulla nuca, Lassie scoppio a piangere << è vero padrone, non sto mentendo>> continuò lei, ma stavolta fu il padrone a prendermi la cintura e le diede dei colpi talmente forti, che da rosso stava diventando quasi viola, ogni tanto usava la mano e aveva gli anelli, quindi faceva male ancora di più, il padrone non aveva una mano leggera << so che ti ha rapita perché così potevi raccontarli qualche mio segreto e usarti contro di me, ma non mi interessa, io VOGLIO SAPERE dove CAZZO SONO I SUOI COMPLICI...non chiedo molto...>> ringhio contro di lei. Andammo avanti così per altri 15 minuti finché Lassie si buttò per terra inerme << Montagna, mi aveva detto che andavamo verso le montagne, ma non so il luogo preciso, lo giuro>> torno a piangere al che il padrone prese il workietalkie << Bravo e Gamma dirigetevi verso le montagne>> disse per poi darmi la mia cintura << torniamo a casa>> fini di dire per poi andare in macchina.

Durante il viaggio di ritorno a casa, mi trovavo seduto dietro, lasciando a Marcus il posto di guida. Lassie dormiva accanto a me, probabilmente esausta dalla fatica e dal dolore causato dalla punizione subita poco prima.
Quando finalmente arrivammo a casa, era già notte e fuori ci attendeva la padrona insieme a Red, la madre di Lassie. Appena scesi dalla macchina con Lassie, Red si avvicinò a me con un'espressione preoccupata <<Ma che le è successo?>>chiese, e io le raccontai brevemente quanto accaduto. Red sospirò e prese Lassie tra le braccia, mostrando tutta la sua preoccupazione e affetto materno <<Red, Dante, voglio che la teniate sotto osservazione, vostra figlia potrebbe aver subito un lavaggio del cervello stando con lui>>disse il padrone prendendo sua moglie per mano, pronto ad andarsene <<Ma ora è tardi, sono stati tre giorni impegnativi>> aggiunse con un tono di stanchezza mentre ci dirigevamo verso la nostra stanza.

𝑪𝒂𝒕𝒆𝒏𝒆 𝒆 𝒐𝒓𝒅𝒊𝒏𝒊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora