È incredibile come un bacio possa cambiare una vita. -Alda Merini
Mi staccai piano da lei separando le nostre bocche e, poggiando la mia fronte sulla sua, le lasciai un dolce bacio sul naso. Le nostre mani erano intrecciate, mentre io mi beavo del contatto con la mia amata. La sua intraprendenza mi aveva sorpreso, mai mi sarei immaginata che lei facesse il primo passo men che meno che ricambiasse quel sentimento. Un turbine di emozioni mi trascinò con se, mentre delle lacrime riempivano i miei occhi.
"Marì che te succede?" mi chiese piano lei e, solo allora, mi accorsi che mi stava guardando ormai da diversi minuti. Allungò una delle sue mani sul mio viso catturando una calda lacrima che si era liberata dalle mie ciglia. Alzai il mio sguardo su di lei incatenando insieme i nostri occhi, e perdendomi nel tunnel delle sue iridi.
"Niente, sono felice" le risposi semplicemente io, lasciando che un sorriso sincero prendesse possesso delle mie espressioni. Stavo scoppiando dalla felicità, mentre il cuore aveva ripreso a battere furiosamente. Vidi le sue gote arrossarsi per l'imbarazzo, e a me sembrò la donna più bella e fragile dell'intero universo. Le presi cautamente il viso tra le mani e ricongiunsi le nostre labbra in un bacio, non violento o passionale come quello di poco prima. Era un bacio che esprimeva tutti i miei sentimenti per lei, l'amore che dal primo incontro mi aveva inondata come un fiume in piena.
"Andiamo a casa Marì?" mi chiese lei scostandosi dolcemente dalle mie labbra, mentre io lasciavo che i miei occhi rimanessero chiusi, così da bearmi ancora un po' di quel momento. Non avrei mai voluto mettere fine a quella sera che definire straordinaria era un eufemismo, ma entrambe avremmo lavorato il giorno seguente e avevamo bisogno di riposo. Lasciai che le mie palpebre si aprissero lentamente, e la mia nuca fece un cenno di assenso, quasi possedesse vita propria.
Misi in moto la macchia e, prima di partire, allungai una mia mano sulla sua coscia. Lasciai che i miei polpastrelli lambissero quel centimetri di pelle, mentre io sfrecciavo tra le vie di una tranquilla Roma. Nell'abitacolo era calato il silenzio, ed entrambe eravamo assorte dai nostri pensieri, lasciando che quella magia ci circondasse ancora un po'. Sterzai per entrare nel suo vialetto, ed un magone mi salì in gola. Il suo sguardo si volse verso di me, ed io sentì i suoi occhi bruciarono la mia pelle.
"Vuoi...vuoi salire?" mi chiese titubante lei, mentre le sue gambe avevano prese a tamburellare sul sedile causando dei movimenti incostanti del suo piede. Mi voltai leggermente verso di lei, mentre le mia attenzione era ancora rivolta verso quel piccolo tratto di strada che ci separava dalla sua dimora, il mio cuore volteggiava in un'aura ch'era un misto tra l'incerto e il felice. Anche se in me stava nascendo un pizzico di paura, temevo che la sua vicinanza potesse innescare la mia libido. Ed io non volevo permettermi nessun passo falso con lei, non volevo spaventarla, anche se il mio desiderio per lei andava oltre l'immaginabile. Feci un cenno di assenso con il capo, mentre le mia mente era concentrata a parcheggiare l'auto senza causare incidenti.
Spensi l'auto e mi fermai qualche istante, indugiando sulle mie prossime azione e cercando di raccogliere tutto il coraggio che possedevo. Aprì rapidamente la portiera allungandomi, come avevo fatto prima, ad aprire la sua in un goffo tentativo di galanteria. Lei mi rivolse un sorriso sincero, mentre portava una delle sue mani ad attanagliarsi alla mia. Le feci da appiglio, mentre le sue gambe lunghe la conducevano fuori dall'auto. Si aggrappò a me, tentando di rimanere in equilibrio sui tacchi. Ci incamminammo verso il portone, mentre lei rimaneva ancora avvinghiata al mio braccio, quasi le fosse necessario per non cedere alla forza di gravità. Il mio corpo tremava di gioia, mentre centinaia di farfalle colorate svolazzavano nel mio stomaco.
Il viaggio in ascensore fu piuttosto silenzioso, fatto solo di sguardi rubati e sorriso spontanei, che nascevano ogni volta che i nostri occhi si scontravano. La vidi tirare fuori quel pesante mazzo di chiavi dalla borsa, mentre lo scatto della serratura sancì l'apertura della porta. Mi trascinò dentro, mentre un tonfo si fece largo alle nostre spalle, segno che quella barriera che ci separava dal mondo era stata eretta.
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Amanti e Regine
FanfictionFRUTTO DELLA MIA FANTASIA Due Regine, una delle televisione e una del cinema, amiche da tempo ormai immemore. Legate profondamente l'una all'altra da un filo rosso e da un sentimento destinato a rimanere nascosto, almeno agli occhi degli altri.