Capitolo 8

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Fare l'amore non è divertirsi. È cercare l'infinito -Franco Arminio

Lasciai che il suo corpo si poggiasse sul materasso, alterandone così la pressione. Mi allungai su di lei, catturando le sue labbra in un bacio passionale. Lasciai che la mia lingua umida si fondesse con la sua, in una danza cruenta e sensuale. Allungai le mie mani sulla sua schiena e, in un solo colpo, le sganciai il reggiseno, rimanendo estasiata da quella vista. Scesi con la mia bocca, lasciando dietro di me una scia di morsi, fino a raggiungere i suoi capezzoli. Ne catturai uno con la bocca e, tirandolo leggermente con i denti, presi a giocarci. 

"Marì..." mi sentì chiamare e lesta alzai lo sguardo su di lei, staccandomi. Il mio sguardo era confuso e timoroso, mentre la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato cresceva dentro di me. Era la nostra prima volta, ed io di certo non volevo rovinarla commettendo qualche errore. Portò una delle sue mani sotto il mio mento, spingendomi il capo verso l'altro ed incrociando i nostri sguardi. "Perchè quello sguardo Amore, che ti prende?" mi chiese lei delicatamente, mentre lei si alzava sui gomiti per avere una visuale migliore. Un sorriso spuntò sul mio volto, nell'udire quel soprannome. 

"Ho paura di fare qualcosa di sbagliato" le sussurrai appena io, e la vidi alzarsi completamente. Afferrò una dei miei avambracci, tirandomi su di sé. Mi baciò, e dalle sue labbra traspariva tutto l'amore che lei provava nei miei confronti. 

"Sei mai andata a letto con una donna?" mi chiese lei, mantenendo su di me la sua presa salda. Le parole mi morirono in gola, ed ebbi solo la forza di compiere un breve accenno con il capo. "E allora comportati come le altre volte" proseguì lei, lasciandomi interdetta. Come potevo comportarmi con lei come, nel tempo, avevo fatto con le altre donne che mi avevano scaldato il letto, ma mai il cuore. Lei, che era sempre gradini sopra tutti gli altri. 

"Tu dimmi se faccio qualcosa che non ti va, ok?" le chiesi allora io, ancora titubante sul da farsi. Lei era ciò che sempre avevo sognato e, anche se la paura cresceva come un parassita nella mia anima, non potevo permettere che nulla mi fermasse. 

"Si Marì, ora però ti prego continua, perché sono molto, e dico molto, eccitata" mi rispose allora lei ammiccante e, nell'udire quelle parole, io non potei fare altro che adempiere il suo volere. La spinsi nuovamente supina e, come in precedenza,  mi lanciai verso il suo seno. Mugolii disconnessi si liberavano dal profondo della sua gola, colpendomi diritta nel mio centro. Allungai una delle mie mani verso il bottone dei suoi jeans e, dopo averlo liberato dall'asola, lo tolsi in un solo colpo, aiutata anche dai movimenti che la mora compiva con il suo bacino. 

Non ero pronta a quella vista, che mi colse di sorpresa. Sabrina aveva spesso posato in intimo ed io, ammaliata dalla sua bellezza, non mi ero persa nemmeno una singola foto. Ma era diverso quelle volte, perchè si trattava di pezzi di carta con immagini bidimensionali, mentre lei ora giaceva al mio tocco. Mai avrei potuto immaginare, nemmeno nei sogni più reali, come fosse toccare quel corpo da dea che la mora si ritrovava. Ed ora era arrivato il momento di fare i conti con la realtà, che mai mi era parsa più bella. 

Scesi a baciarle il ventre piatto, mentre le mia mani le stringevano le cosce prosperose. Gli ansiti di Sabrina riempivano la stanza, e mi incitavano a continuare la dolce tortura che stavo compiendo su di lei. Infilai due dita sotto l'elastico delle sue mutandine, spostandole di lato e ritrovandomi così faccia a faccia con la sua intimità. 

"Dimmi se dovessi farti male, ok?" le chiesi io, alzando appena lo sguardo sul suo volto, costellato da una forte eccitazione. Lei si alzò appena con il capo e, facendomi un cenno di assenso, si ributtò nuovamente sul materasso, causando un tonfo. 

Mi fiondai sulla sua intimità, passando la lingua tra le sue pieghe. I suoi ansiti si trasformarono in gemiti diffusi, mentre portava una delle sue mani ad attagliare i miei capelli, spingendomi ancora di più verso la sua intimità. Sorrisi a quel gesto così ingenuo e spontaneo, che traspariva eccitazione e voglia di fondere i nostri corpi. Scavavo nel suo corpo, alla ricerca di qualcosa che neppure io sapevo cosa fosse. Inserì lentamente un dito, permettendole di adattarsi a quella intrusione, e presi a muovere cautamente la mia mano. 

"Marì..ah non..non ti fermare" gemette lei, tentando di trattenere un urlo di piacere, mentre il suo corpo era percorso da spasmi. Talvolta le sue gambe si chiudevano per il piacere, incastrandomi tra loro, ma lei prontamente le riapriva permettendomi di continuare quel lavoro. Inserì un altro dito, ed un urlo strozzato si liberò dal profondo della sua gola, mentre le mie dita si muovevano veloci, scivolando fuori e dentro il suo corpo. 

Colpì un punto specifico, che la fece urlare e sobbalzare, e tentai ti toccarlo per i momenti a seguire. Non ci volle molto prima che Sabrina esplodesse in un orgasmo, i suoi muscoli si tesero, per poi rilassarsi qualche momento dopo, accompagnati ancora dalla mia lingua. Mi alzai e, catturandole la nuca con una mano, feci scontrare i nostri occhi. Mi portai le dita alla bocca e succhiai i suoi umori, sotto lo sguardo attento della mora, il cui respiro si stava regolarizzando. 

"Come stai?"le chiesi io, mentre mi stendevo al suo fianco, per poi farle appoggiare il capo sulla mia spalla nuda. Tirai con me il lenzuolo leggero, coprendo i nostri corpi nudi e frementi di eccitazione. 

"Bene" mi rispose lei, gli occhi serrati e le labbra schiuse. Le sue gote erano rosse, mentre la sua pelle era umida a causa del sudore, che cadeva in goccioline leggere percorrendo tratti sulla sua pelle accaldata. 

Il sesso con la mora era stato meraviglioso, l'intesa che c'era tra noi aveva reso quel momento ancora più magico. Ed io ancora mi perdevo nel turbine di emozioni che quel corpo aveva saputo donarmi, mentre tra le braccia stringevo la mia dolce metà.  

Ciao ragazz, spero che questo continuavo vi piaccia. Fatemi sapere, e grazie per tutti i commenti sotto il capitolo precedente. Ve se ama, lady <333

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