Capitolo 9

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A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori delle persone vengono uniti ancora piú intimamente dalle ferite. Sofferenza con sofferenza. Fragilità con fragilità. -Murakami

I raggi del sole filtravano dalle sottili tende, colpendomi dritta in faccia. Un mugolio di dispiacere si liberò dal profondo della mia gola, mentre io allungavo le mia braccia dall'altro lato del letto. Tastai il materasso vuoto e freddo, dove mi aspettavo giacesse il corpo della mora. Mi voltai e, aprendo un solo occhio, sancì la sua assenza. Una strana ansia mi pervase, e la paura di una sua fuga si fece largo nel mio cuore. Mi alzai lesta, catturando una sua maglia abbandonata ai piedi del letto, e corsi fuori dalla stanza. Una melodia proveniente dalla cucina attirò la mia attenzione, ed i miei passi si mossero in quella direzione. 

Varcai la porta della cucina, e mi persi nello spettacolo che mi si parò davanti. Sabrina se ne stava ai fornelli con indosso solo un paio di mutande rosse, e la mia camicia a malapena abbottonata sul seno. I suoi capelli erano raccolti in una treccia morbida, mentre il suo viso era sormontato da un paio di occhiali dalla montatura sottile. Il suo corpo si muoveva sinuoso, seguendo il ritmo di quella melodia. 

"Quando hai finito di mangiarmi co l'occhi, vieni qui e me dai il bacio del buongiorno" mi disse lei restando ancora di spalle, ed io mi stupì delle sue doti di percezione. Mi avvicinai a passi lenti verso la sua figura, e avvinghiai i suoi fianchi con le mie braccia lasciandole un dolce bacio nell'incavo del collo. Il suo profumo mi inebriò le narici, e a me parve stesse penetrando nel mio cervello, mentre lei riprese i movimenti sinuosi interrati poco prima. Il suo corpo strusciava contro il mio, mentre l'eccitazione prendeva possesso del mio corpo. 

"Buongiorno bellezza" le dissi io con fare sensuale, mentre le spostavo di lato i capelli e le lasciandole un bacio alla base del collo. La sentì mugolare appena, per poi voltarsi leggermente di lato con il volto per lasciarmi un caldo bacio sulla guancia. 

"Che cosa c'è per colazione ?" proseguì interrogativa io, allungandomi da sopra la sua spalla per sbirciare il frutto delle sue azione. Le sue mani si muovevano leste, nella preparazione di quella delizia mentre lei continuava in quella danza sensuale, canticchiando la melodia della canzone che si liberava dal suo cellulare. 

"Faccio le crepes, te le avrei portate a letto ma visto che sei qui, allungati a prendere la marmellata nel mobile sopra il forno" mi disse lei, ed io rimasi ancora una volta sorpresa da quanto quella donna mi conoscesse profondamente. Lei non era un'assidua mangiatrice di marmellata, ma puntualmente ne conservava dei barattoli per me. Ogni qualvolta che mi invitava, che fosse per un pranzo o per una semplice merenda, adorava farmi trovare le crepes con la marmellata. 

"Mi conosci così bene" le risposi e, prima di allungarmi verso il mobile indicato, le lasciai un tenero bacio sulla spalla. L'amore che ormai da anni provavo per quella donna pareva crescere ogni momento che passavamo insieme, invadendo ogni singola cellula del mio corpo. La mora mi aveva permeata con il suo amore che, se pur velato, sapeva celarsi nei modi più disparati. 

Poggiai l'occorrente sul tavolo, prendendo anche i piatti e le posate, mentre la mora metteva a cuocere l'ultima delle sue prelibatezze. Preparai il caffè, mettendolo in una piccola tazzina per me, a differenza di Sabrina che invece lo preferiva in una tazza grande con l'aggiunta di un po' di latte e molto zucchero. 

La vidi spegnere il fornello, e spostare la pentola nel lavello. Si mosse poi con fare sensuale verso lo sgabello della penisola, proprio accanto al mio. La sua figura sinuosa si stagliava al fianco della mia, spalla contro spalla ed io allungai una delle mie mani ad afferrarle la faccia per poi congiungere le nostre bocche. 

"Buona colazione amore" le dissi, staccandomi dalle sue labbra e cominciando a trafficare con le posate. 

La mattinata scorse tranquilla tra risate e letture di giornale, Sabrina sapeva essere una donna brillante e piena di sorprese. Alle volte mi perdevo nel suo lato bambino, dimenticando quanto lei sapesse essere saggia e profonda, a tratti con pensieri surreali e teologici. 

Ora eravamo appollaiate sul divano, io stringevo un libro tra le dita, mentre la romana era immersa in un nuovo copione. La mia testa era poggiata sul suo ventre, ed io sentivo l'aorta addominale pulsarmi sulla pelle. Il suo respiro mi muoveva leggermente, mentre le accarezzavo, con la mano libera, la gamba scoperta. 

"Marì.." mi sentì chiamare appena, e quella voce mi distrasse dalla mia lettura. Inclinai il capo verso l'altro tentando di incrociare il suo sguardo, e per tutta risposta lei spostò la testa di lato, aumentando così la mia visuale sui suoi dolci lineamenti. 

"Ma io e te, ora cosa siamo?" mi chiese, ed io rimase pietrificata dalla sua schiettezza ma anche profondamente sollevata. Temevo che lei volesse solamente qualcosa di occasionale, nonostante i nostri sentimenti, a causa delle delusioni precedenti.  Che, nonostante le confessioni della sera precedente, ancora non avesse chiaro il da farsi sulla nostra relazione. Ma quell'affermazione mi dava motivo di sperare, che anche lei, come me, volesse legare non solo i nostri corpi ma anche le nostre anime. 

"Stiamo insieme no?" le risposi io, concordando con il mio io interiore che definirla "la mia ragazza" non era sicuramente il modo più adatto. Non eravamo più nell'età giovanile, ne io e lei eravamo legate da un vincolo matrimoniale. Per cui io non avevo un vero appellativo con cui definirla, lei era semplicemente Sabrina. La mia Sabrina. 

"Si...stiamo insieme" disse allora lei con la voce tuonante di felicità, mentre un largo sorriso prendeva possesso del suo volto. Mi persi nel calore del suo corpo utilizzato come cuscino, mentre le sue mani mi accarezzavano distrattamente i capelli, facendomi fare le fusa. 

Avrei voluto fermare il tempo, congelare quel momento e riviverlo all'infinito trovando ogni volta nuove sfumature di emozioni, che la mora sapeva far nascere in me. 


Ciao ragazz, mi dispiace aver aggiornato così in ritardo ma ho avuto dei problemi di salute, spero possiate perdonarmi. Godetevi la calma, che tra un po' arriva ta tempesta. Alla prossima, vostra Lady <33

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