Rimango inginocchiato tra l'erba alta per muniti, forse troppi, a fissare l'hovercraft che si alzava e rimpiccioliva le sue dimensioni fino a non sembrare un granello di polvere visibile solo se strizzo gli occhi e poi sparire nell'immensità non infinita del cielo dell'arena.
Il mondo mi cade addosso. Come se in una frazione di secondo tutta la tristezza e il dolore provato dalla mietitura fino ad ora si siano tramutati in un incudine di proporzioni gigantesche sostenuta solo da quel poco di forza fisica che mi è rimasta.
Non pensando al fatto che tutta Panem mi stia osservando non trattengo le lacrime e le lascio scorrere sulle guance dando sfogo alla mia disperazione.
Avrei dovuto fermarla prima che se ne andasse, avrei dovuto fare qualcosa per proteggerla... Avremmo dovuto combattere e vincere insieme. Ora mi sento disorientato, come se tutta l'esperienza che ho accumulato nel corso della mia vita sia sparita del tutto. Non so più da che parte voltarmi e ogni pochi secondi mi guardo in torno alla ricerca di Maysilee ricordandomi solo dopo della tragedia.
Cerco di farmi forza e di ignorare il senso di colpa che sembra divorarmi tutti gli organi interni. Mi alzo in piedi e raggiungo a passo lento e rassegnato il limite dell'arena.
Cosa faccio? Aspetto che l'ultimo tributo si faccia vivo? Ammesso che sia l'ultimo.
Un brivido di speranza mi coglie alla sprovvista. Se riuscissi a vincere? Ah già mi sbagliavo, qui non si vince. Qui si sopravvive. Cosa otterrei? Quello che ottengono tutti i "vincitori": oro, la lode di Capitol City se ovviamente stai dalla sua parte (cosa che non farò mai), una casa al villaggio dei vincitori che al mio distretto è deserto, quindi dovrei vivere in solitudine assieme ad una donna che probabilmente sarà troppo sconvolta nel vedermi vivo da non lasciare spazio alla felicità di poter riabbracciare il suo unico figlio...
Non credo che ci guadagnerei molto restando vivo.
Ma, ovviamente, non è detta l'ultima parola dato che sono ancora qui seduto su un masso al limite dell'arena di fianco ad un campo di forza che non so come utilizzare.
Dopo pochi istanti sento il gracchiante suono dell'autoparlante mentre viene acceso. Una voce, probabilmente quella del capo-stratega, comincia a rimbombare per tutta l'arena.~ Annuncio che gli Hunger Games termineranno a seguito dello scontro tra gli unici due tributi rimasti: Haymitch Abernaty e Akielah Preit.
Possa la fortuna essere a vostro favore, tributi. ~Bene. Sono pronto. Afferro l'ultimo coltello che mi è rimasto, nascosto vicino alla caviglia, e aspetto che il tributo si mostri.
Attendo pochi minuti prima che una ragazza alta e bionda mi venga incontro armata di ascia. Ho solo il tempo di pensare che è la stessa ragazza che ha provato ad uccidere Maysilee e ha quasi ucciso me.
La rabbia prende possesso del mio corpo e il cuore in fibrillazione rallenta il suo battito lasciando tutte le energie al cervello che ragiona talmente in fretta da riuscire quasi a vedere gli ingranaggi che ruotano.
Arriva troppo velocemente e l'impatto è talmente forte da farmi cadere a terra. Me la ritrovo sopra mentre mi blocca con le ginocchia e, proprio quando sta per sferrare un colpo, riesco ad afferrarle il braccio e capovolgerle la situazione. sopra di lei ora ci sono io che faccio in tempo solo a graffiarle il volto con la lama affilata del mio coltello prima che lei riesca a spingermi lontano con i piedi.
Cado a terra, ma mi rialzo subito e, in preda all'adrenalina, mi scaglio contro Akielah. L'arma che ha sembra parecchio pesante quindi è molto lenta a colpire. Io mi muovo agilmente graffiandola qua e là un po' dappertutto tentando di sfinirla. Tutto accompagnato da calci e pugni che lei sembra nata per sferrare.
Me la cavo bene anche io ma nella lotta corpo a corpo non duro che pochi minuti ed ha quasi sempre la meglio la bionda alta venti centimetri più di me.
Appena sembra accennare alla stanchezza mi avvicino per infilzarla ma ricevo un colpo d'ascia nel basso costato. Il dolore è atroce ed un riflesso incredibilmente rapido mi permette di far scattare il braccio verso l'alto e di ferirla gravemente all'occhio sinistro.
Lei si stacca da me con una mano sulla ferita. Appena la mostra noto che il bulbo oculare è praticamente inesistente.
Combattiamo fino a quando non sono esausto e arranco cercando di allontanarmi per prendere tempo e ragionare, per quanto il dolore me lo consenta.
Cerco di raggiungere il limite dell'arena sperando almeno di poterla far cadere dal precipizio, ma il dolore lancinante e la stanchezza mi annebbiano la vista.
Arrivato al bordo noto che lei è ferma a circa sei metri da me. Cado in ginocchio senza speranza. Akielah è in perfette condizioni, tralasciando l'occhio, è certamente in grado di combattere per ore. Io, invece, non riesco a reggermi in piedi dato che ormai quasi tutto il sangue che ho in corpo è fuoriuscito dalla profonda ferita.
Lei alza il braccio e, con forza disumana, lancia l'ascia nella mia direzione. In quella frazione di secondo un'idea prende velocemente forma nella mia mente. Schivo il colpo e dopo pochi secondi tiro su l'angolo del labbro con un ghigno scaltro, ma dolorante, mentre sento l'inconfondibile rumore dell'ascia che, con la stessa forza inferta nel lancio, ritorna indietro.
Piego la testa lasciandola passare e la vedo conficcarsi nel pieno petto della ragazza.
Un forte sparo di cannone fa tremare la terra e le trombe che annunciano la fine degli Hunger Games cominciano a squillare.Spazio autrice:
Carisssssssimiii!! Ho finalmente pubblicato un'altro capitolo!
Ma ho una brutta notizia, per me almeno... Magari a voi non frega niente, però lo dico lo stesso ahahha.
Mancano ormai un paio di capitoli alla fine della storia ed io sono mooolto dispiaciuta😭😭
ma dai, ci vedremo per i prossimi capitoli, anche se pochi 😘
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50° Hunger Games
FanfictionL'edizione della memoria. Non esiste qualcosa di più crudele. Quest'anno i tributi saranno moltiplicati per due, cosa che dimezza la speranza che già prima non esisteva.