Ancora vivo grazie a chi?

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Svito il tappo con le mani tremanti dal dolore che piano, piano procede verso il centro del mio corpo e bevo il liquido bluastro che dopo pochi secondi mi provoca forti conati di vomito.
Vedo che però le ramificazioni che ormai erano quasi arrivate alla spalla si stanno ritirando.
Tiro un sospiro di sollievo sentendo il dolore che si affievolisce sempre di più e, lanciando un sorriso al cielo, riprendo il mio viaggio.
Dopo ore di camminata i morsi della fame mi rallentano, così decido di salire su un albero e mangiare un po' di carne secca.
Mi arrampico fino ad arrivare a nascondermi tra le foglie verde brillante.
Mi siedo con una gamba a penzoloni sgranocchiando carne salata che allevia di poco la tanta fame che mi divora.
Comincio a pensare al mio distretto, al mio passato, e subito mi vengono in mente Talitha e Axten.
Erano i miei due più grandi amici... Pochi anni fa. Avevano un'anno in più di me ed erano la più bella coppia che esistesse.
Ricordo ancora la prima volta che li ho visti.

Era un giorno nuvolo al distretto 12 ed io ero appena uscito di casa per il mio solito giro di caccia.
L'aria fresca delle sei del mattino spirava sul mio volto appena quindicenne ed un respiro profondo mi permise di dirigermi svelto verso il bosco.
Con il passo felpato mi diressi verso la zona in cui sapevo che avrei trovato della selvaggina.
Arrivai dopo pochi minuti e cominciai a posizionare le trappole: delle semplici corde che tramite una reazione a catena si richiudevano attorno al corpo della preda. Mi sedetti dietro un cespuglio aspettando il meraviglioso rumore della trappola che scatta.
Aspettai più di mezz'ora prima di sentirlo... quando lo udii balzai in piedi e, veloce come un felino, mi avvicinai alla fonte del rumore.
Mi nascosi di nuovo preparandomi a saltare fuori per finire la preda. La vedevo muoversi e mi sembrava piuttosto grande. Mi ritrovai a pensare, con il sorriso in volto, di aver preso un cervo. Sovreccitato dall'idea di aver catturato un animale che avrebbe sfamato la mia famiglia per mesi, con un coltello uscii dal mio nascondiglio correndo pronto ad uccidere, ma mi bloccai immediatamente prima di sferrare il colpo mortale.
Un ragazzo poco più grande di me faceva del suo corpo uno scudo per la creatura che giaceva dietro di lui accucciata al terreno colmo di foglie, che subito dopo si rivelò una graziosa ragazza.
-"perdonatemi!" Dissi in fretta preoccupato. "Lascia che ti aiuti..." Mi rivolsi alla ragazza che, ancora sotto shock, annuì freneticamente.
Le liberai le caviglie mentre il ragazzo mi squadrava accigliato.
-"beh ti sembra il modo di cacciare?!? Rischiando di uccidere qualcuno, che in questo caso è la mia ragazza?!?" Mi disse infuriato cingendole la vita.
-"cosa ci facevate qui?" Cercai di cambiare argomento.
-"cacciamo...come te!" Disse la ragazza a braccia conserte.
-"e come avete intenzione di fare senza neanche una trappola?"
-"con questo..." Il ragazzo prese l'arco che portava a tracolla e la sua ragazza si sfiló un coltello lungo poco meno di cinquanta centimetri dalla guaina che portava legata alla gamba sotto i pantaloni.
-"mi sa che ti dobbiamo insegnare qualche trucchetto..." Disse il ragazzo ammiccando "io sono Axten e lei Talitha"
-"Haymithc"

Rivolgo lo sguardo al cielo sospirando. Poco tempo dopo sia Axten che Talitha sono stati mietuti per gli Hunger Games di quell'anno ed essendo stati alleati per tutta la durata dei giochi, alla fine rimasero solo loro due...
Axten si tagliò la gola per far vivere, e così vincere, Talitha che da quel momento non fu più la stessa.
Preso dai miei tristi pensieri non mi accorsi di quattro scoiattoli che mi squadravano con aria incuriosita. Ricordando che ogni cosa che può sembrare inoffensiva fuori dai giochi, come una farfalla, nell'arena può essere letale. Così cerco di spostarmi.
Vedendo la mia agitazione il gruppo di scoiattoli mi si avventa contro mordendo e graffiando. Presto se ne aggiungono altri ed io, non potendo scappare, mi divincolo talmente tanto da cadere al suolo da una distanza di più o meno sei metri.
Il colpo mi toglie il fiato e la fatica di respirare si aggiunge al dolore lancinante dei muscoli per il continuo movimento e quello pungente dei piccoli morsi che gli scoiattoli carnivori mi infliggono.
Senza arrendermi cerco di mettermi in piedi ma il dolore è troppo forte.
Quando rassegnato stringo i denti sperando di morire il più presto possibile, sento vari fischi, come se qualcosa di appuntito tagliasse l'aria ad una velocità molto elevata.
Presto pochi scoiattoli cadono morti e gli altri scappano in preda al panico.
Mi tiro su a sedere e mi guardo in torno cercando con lo sguardo la fonte di quel rumore.
Dopodiché abbasso lo sguardo sugli scoiattoli morti. Dentro ognuno si era conficcata una freccia molto piccola, forse troppo per essere letale...Probabilmente è avvelenata.
Cosparso di morsi e graffi resisto al dolore e mi alzo in piedi.
Sono stato salvato.

Spazio autrice:
Bonjouuuuurrrrr!! Ecco a voi un altro capitolo! Allora, Haimitch è stato salvato.... Da chi? Beh noi lo sappiamo e lui qualche idea secondo me se l'è fatta!! Ci si vede al prossimo capitolo cari! Aspetto con ansia le vostre letture e magari qualche voto ♥️ Ciauuu♥️

50° Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora