XI.

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Dando un’ultima tirata al freno a mano, Henry scese dal Volkswagen e diede un occhiata nei dintorni, il tramonto regalava al cielo uno spettacolo meraviglioso, i toni caldi del rosa e dell’arancio abbracciavano l’azzurro  freddo del pomeriggio tardo, pronti a lasciare spazio al nero incantevole della sera.
Fuori città c’erano aree di servizio  come autogrill o semplici stazioni di benzina ed una zona di sosta che oltre dell’ampiezza non offriva nient’altro.
inoltre non era esattamente il periodo  prosperoso dell’anno dove il turismo non si faceva sentire più di tanto quindi Henry potette stare tranquillo  sul rimanere invisibili e indiscreti.
Dando un ultima boccata d’aria fresca Endri entrò nel bar dell’autogrill, camminando nella zona austera vide nei tavoli in fondo una donna con occhiali da sole ed un pellicciotto nero che leggeva il giornale, la tazza di tè accantonata completamente, silenziosamente prese posto di fronte a lei.
«Gli occhiali da sole non si usano al chiuso, sembri sospetta.»
La donna ridacchiò distrattamente  quando mise da parte l’articolo che stava leggendo, la Naughty Dog aveva fatto qualche annuncio importante a quanto pare,.
«Henry  credo che senza gli occhiali lo sarei di più » per un secondo sollevò gli occhiali e il migliore amico fece una smorfia, cerchi gialli venivano sovrastati da lividi bluastri tra  la zona delle occhiaie fino a terminare sul ponte del naso, anche il labbro  di Momi  si presentò oltre che screpolato pure gonfio.
«Momi..»
«No.» - interruppe la sua amica ,Non ci volle un genio per comprendere che Momi fosse stanca dei continui rimproveri di henry, per tanto lui rinunciò di provarci a malincuore.
«Cosa successe quella volta.. voglio la verità.»
Martina, stanca dal paesaggio del parcheggio guardò il migliore amico, colui di cui si fidava cecamente dopo tutti questi anni, probabilmente l’unico degno  in tutta la sua vita.
«Ero in un  cerchio, Henry..»  Henry si tese per commentare ma Martina non glielo concesse, zittendolo col dito.
«e prima che tu dica qualcosa lasciami finire ,so dei tuoi dubbi su Marco, li ho avuti anche io nonostante l’amicizia ..ma non è stato lui a farmi entrare , l’ho conosciuto solo dopo che Diego mi introdusse ai suoi ‘colleghi’, disse che aveva bisogno di una mano per un trasporto o qualcosa del genere.»
«Quindi droga?»
«E non solo, il traffico aveva ganci anche di d’armi  e  di puttane. La cosa era grossa.» a quel punto Henry è esasperato e passandosi per l’ennesima volta le mani sui capelli  nell’arco di una giornata fece segno al barista di portare un bicchiere d’acqua ,i due aspettarono l’arrivo del  ragazzo in servizio, Henry ringraziò velocemente  mentre prese lunghi sorsi  e il barista scomparve di nuovo dietro al bancone.
Quando Martina capì che l’amico si riprese continuò a parlare.
«Dicevo, Diego mi ha introdotto in questa organizzazione  perché aveva bisogno di un nuovo uomo, eravamo molti e in ballo c’erano molti soldi, io e Diego guidavamo per lo spaccio ed Gebry si occupava delle prostitute , erano tutte consenzienti non ti preoccupare .Phy veniva guidata da Diego per il giro delle armi e  Simoski prese una licenza nautica per consegnare il tutto, mettendoci la faccia in molti casi. Ammetto che ci  siamo sporcati le mani in molti modi e forse mi merito la galera.. ma noi eravamo  il male minore.»
«Il male minore dici?»
Movimenti sospetti si udirono all’esterno , pattuglie di polizia sfrecciarono per strada e poliziotti in borghese scesero per ispezionare le auto  e i loro finestrini. Avevano dato l’allarme dal carcere.
«Cazzo, devi sparire da qui -»  Henry lasciò una generosa mancia sul bancone e chiese al barista se potevano utilizzare la porta sul retro, l’uomo scettico annuì con la testa e Momi venne strattonata dall’amico fuori, prendendo la  strada larga i due salirono sul furgone e si allontanarono di fretta e furia, accelerando non si rese conto del autovelox non rispettato.
Venti minuti dopo Henry smise di guidare e fermò l’auto ,i due si guardarono per lunghi istanti prima che il conducente scendesse e si avvicinasse al bancomat, Momi inginocchiandosi sul sedile controllò dietro la macchina grazie al retrovisore. L’uomo mise il PIN della carta  di credito e prelevò il denaro, osservando il cielo ormai incupito torna sul veicolo e sbatte la portiera, sfogliando i pezzi da cinquanta euro li schiaffeggia  e li consegna a Momi.
«Sono duemila euro, fatteli bastare per prendere due autobus e il traghetto e scappa per un po’,sai come fare.. usa le tue conoscenze» la ragazza a malincuore prese i soldi e bacio  la guancia del migliore amico, che rispose dopo un po’ abbracciandola con un solo braccio massaggiandole i capelli.
«Stammi bene…»
«anche tu.»
Momi si dimenticò di informare Henry che non è scappata da sola ma sinceramente non le importava, osservò  riluttante il crafter   prendendosi qualche istante di troppo per osservare il cielo serale.
Entra nel negozio più vicino, salutando Gio distrattamente mentre corre nel reparto vestiti e acquista  qualsiasi tipo di indumento per qualche giorno, il completo arancione  iniziava a dare sospetti ai passanti di  quell’ora  e il pellicciotto lungo rubato alla signora iniziava a prudere.
Arrivò in cassa e salutò l’amico di scuola, non si conoscevano molto ma sapeva che Giovanni era compagno di classe di Francesco.


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Henry si sdraia sul letto di camera sua, contemplando quello che è successo  poche ore fa ,il volto ferito di Martina e la sua confessione gli rimbombano in testa.
Arij mesi fa aveva menzionato le indagini e cazzo, c’era suo fratello Simoski in mezzo ,non sorprende che sua cugina per amore della famiglia non abbia gettato la spugna continuando a cercare piste e prove.. dovrebbe intervenire per aiutare anche lui? si sta esponendo troppo?

Si sente un forte chiasso e una porta spalancarsi, passi pesanti scesero le scale e accesero le luci del salotto, imprecazioni colorite fecero sì che henry ,Phy Chadi, Lorenzo  e Sarah uscirono dalle proprie stanze per trovare Franz in salotto a discutere con Alex, o meglio, videro Francesco lamentarsi ma non necessariamente contro l’amica, Alisea stava solamente cercando di calmare il suo umore caotico.
«Che succede?» Chiese Phyllis, mettendosi a fianco di Franz osservando confusa l’amica per risposte, Henry la seguì mentre Chadi  Sarah e Lorenzo  prendono posto accanto ad Alex che sembra frustrata, incapace di placare l’animo tormentato di Franz.
Francesco sospira e passa il cellulare ai suoi due fratelli, che rimangono pietrificati dal numero sullo schermo, l’organo ufficiale penitenziario.
Benedetta scende dalle scale furente seguita da Arij, in altri casi sarebbe pure  una  scenetta comica visto il suo pigiama con pantofole e cappellino da notte verde menta abbinato con quello arancione di Arij.
«Franz tuo fratello è scappato di galera!» Arij non riesce a strattonare indietro Benedetta, che si mette faccia a faccia col collega, Lorenzo ha il respiro corto e Chadi vedendo ciò tocca la spalla di Phy.
«accompagnalo in camera per favore.»
Lorenzo volle provare a protestare, non era più un bambino dopotutto ma quando vide Sarah salire le scale capì che si trattava  realmente questione personale tra fratelli, Phyllis accarezzò la spalla del giovane guidandolo verso le scale.
«prima si scansa la psichiatria e adesso il coglione si aggrava pure la fedina!! Non c’è la faccio più con quel-»
«Bada come parli di mio fratello!»
«Tuo fratello è pazzo Franz, non ce la faccio più sto impazzendo andando dietro alle sue stronzate! Mi ha deragliato dalla pista per scagionare cosi tante volte e non capisco nemmeno il motivo-»
Arij prese la sedia e fece sedere l’ex partner, pochi minuti prima entrambe si trovavano in camera a chiacchierare fin quando a Betty  non squillò il telefono, .Thomas aveva chiamato per fornirle dettagli su chi fossero i prigionieri  evasi quel giorno quando fece visita a Marco e uscirono fuori nomi come Simone Siamese e Martina  Lababi.
A proposito…
«Henry ,hai visto Momi oggi?»   la domanda di Arij venne posta come una vera e propria affermazione, Benedetta diede uno sguardo torvo e accusatore all’amico che sbiancò per essere stato scoperto, Franz afferrò il fratello per una spalla.
« È vero quello che dice Arij?»
Henry non rispose ma venne salvato dai cellulari dei presenti che ripresero a suonare, Franz doveva scappare in caserma per rispondere a delle domande e dare servizio immediato, Era stata richiesta anche la presenza di Endri e di  Ben.

«ho la macchina rotta dio...»

«nel crafter non c’è benzina» 

A quel punto Chadi prese dal giubbotto il mazzo di chiavi della Toyota Yaris e  si mise la giacca nera in spalla.
«Zitti, prendiamo la mia.» 
I tre uomini uscirono e la discussione venne accantonata li. Arij si gira verso  Benedetta e le tappa la bocca prima che le scappi una frase alquanto blasfema.

«domani andiamo da Diego.»

𝗟𝗲𝗴𝗮𝗺𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora