XII.

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Arij si rigirò nel letto per l’ennesima volta fin  quando prese una cuscinata in faccia, stordita aprì gli occhi per vedere Benedetta torreggiare su di lei con le braccia sui fianchi.
«Sbrigati che abbiamo da fare»
La ragazza ancora sul letto si sedette stiracchiandosi un po’, e grattandosi la palpebra scese dal letto per infilarsi le pantofole, zoppicando come un pinguino spalanca le ante della cabina armadio per scegliere l’outfit della giornata.
«Certo che mi potevi svegliare prima, che ore sono Sben?»
-«le  11 e mezza.»

Arij va nel doppio servizio che ha in camera e si prepara per la giornata, lava il corpo e poi i denti e sistemandosi la frangetta esce dal bagno per trovare Benedetta seduta sul  letto che aveva gentilmente sistemato, L’amica  fece un piccolo fischio e con la testa fece segno di andare,
Il duo  scese le scale  e uscirono velocemente dalla villa, Alex salutò le amiche mentre stendeva i panni sul balcone, sorrise quando vide Benedetta sgommare velocemente  con la macchina.

Casa di Diego era abbastanza distante da dove si trovava, superata la città infatti si trovava la casa in campagna di Diego, abbastanza modesta nonostante il denaro liquido confiscato dalle autorità quando venne arrestato.
Benedetta parcheggia ed Arij non perse tempo per uscire dalla macchina, guardando a destra e poi a sinistra con stato che l’aria, seppur tranquilla e accompagnata dal cinguettio di canarini, si presentava con un leggero odore di bruciacchiato.
Benedetta è sceso dalla vettura e si mise a fianco a erij tailleur blu notte vicino allo smoking a gilet grigio della donna più bassa  calpestavano il prato verde campagnolo.
«Non facevo De Santis come un uomo da Fattoria» affermò una delle due osservando le staccionate, muggiti e belati erano abbastanza udibili e soprattutto rumorosi.
«Diego aveva numerosi conti bancari illegali ma anche dei fondi  guadagnati  onestamente… ha comprato delle case ma molte gli si sono state confiscate dopo l’arresto Se questa è la villa a centro città, suppongo abbia preferito la tranquillità»

Arrivati al portone di legno di quercia, Benedetta schiaffeggia il batacchio aspettando per una risposta.
istanti dopo si udì la voce di Diego rispondere abbastanza forte ma non in modo brusco
« sono nel retro.»
Le due poliziotte arrivarono nel retro e si sorpresero nel vedere una capanna separata da tutto il complesso, lì c’era Diego chinato  a mungere una mucca, quando finì per riempire metà secchio e l’animale emise un muggito di protesta a quel punto l’uomo  si  alzò dallo sgabello asciugandosi la fronte rimase stupito quando voltandosi vide Benedetta ed Arij, un piccolo sorriso  stampato in faccia abbracciò le amiche.

«Guarda qui chi c’è, la mia calabrese preferita»

Quando si separarono dall’abbraccio Diespitor diede due pacche  amichevoli alla poliziotta  che rise di gusto, chiudendo il cancello della staccionata il proprietario invita le donne dentro per prendere un caffè.
L’uomo prese da degli scompartimenti il caffè in polvere districando nella caffettiera di ferro.
«sembri. .non so, cambiato?» Arij si rilasso sulla sedia mentre osservava l’orologio a pendolo sopra la cucina, foto di famiglia erano incorniciate e messe in alto.
«mi godo la vita e quello che ho, piuttosto hai visto le mie bestie?» Benedetta a quel punto rise di nuovo mentre allungando il collo vide dalla finestra un piccolo gregge di pecore, un recinto con delle mucche , una zona per un paio di cavalli e un piccolo pollaio in fondo.
«Ti manca la scimmia però »

Diego ride mentre improvvisamente sbuccia una banana e si mette accanto alla finestra  fischiando e sospendendo il frutto in aria, un lungo minuto  passa ed una  piccola scimmietta scende dal tetto boccheggiando quando vede cosa Il proprietario abbia in mano. ritornando in braccio a Diego mastica  il cibo e Diego accarezza il manto della sua scimmia cappuccino.
«Brava Benedetta.»
Arij solleva le sopracciglia mentre la Benedetta originale rimane so copre con una mano la bocca, alzandosi lentamente si avvicinò  all’animale con gli occhi che brillavano.
«non ci credo, l’hai fatto davvero» la scimmietta guardò l'intrusa e istintivamente si agganciò a Diego guardinga, Benedetta non si perse d’animo e avvicino lentamente la mano per accarezzargli la testolina. Alla fine la Benedetta scimmia si addolcì abbastanza da farsi prendere in braccio da Benedetta e poi da Arij.
Il trio posò l’adorabile  Benedetta  e la lasciarono girovagare per casa, con ancora il caffè che bolliva Diego prese posto di fronte a le due.
«non è una visita di cortesia presumo» Il tono di De spirito rimane calmo e sereno ma è facilmente notabile il suo atteggiamento un po’ più serio.
Mi, rispettiamo davvero la tua redenzione e tutto ma abbiamo delle domande da farti..»
Arij rassicura parlando schiettamente mentre  il caffè bollente viene servito.
«spara, tanto non posso scappare nemmeno se lo volessi» fece segno con lo sguardo alla sua cavigliera elettronica.
«Crediamo che non sia finito tutto qui – Benedetta prese un sorso della tazzina prima di continuare- non te lo chiedo come amica ma come ufficiale adesso, ho bisogno che tu faccia a nomi per pescare un pesce più grosso, addirittura più grosso di te.»
«non ne voglio parlare»  Diego si alza ma Benedetta lo segue rapidamente
«Diego per favore ci sono delle persone in pericolo!»
«proprio per questo non mi interessa più Sben, c’hai arrestati tutti tranne Phy,vai avanti con la tua vita.»
«ci sto provando ma non mi rendete le cose facili, né tu né tantomeno Marco!»
«Gebry? Sei andato a chiedere pure lui?»
«siamo andate  in carcere per trovare a scoprire qualcosa ma non ha confessato ogni nulla, il vuoto totale»
Diego  sbuffa mentre poggia una mano sul lavabo, prendendo l’ultimo sorso dal di caffè lo lascia li e deglutisce.
«ho creato io quel circolo, sai? Simoski è stato il mio primo uomo  e Momi quella più affidabile.. portavamo spesso delle fasce rosse per distinguerci quando diventammo tanti, eravamo conosciuti per la zona come “i fasci” ,ma poi finimmo per avere una concorrenza con un’altra gang»

Un’altra gang?

«dammi un nome Diego.»
«non si sa chi fosse la donna all'apice dell'organizzazione, ma tutti la conoscevano solo come  wasabi, la sua gang poteva non essere delle più affidabili ma certamente lei era la più temuta, è scomparsa dalla circolazione tempo fa e adesso i suoi tirapiedi fanno di testa loro,li abbiamo soprannominati i “rimasti”»
«presumo che tu abbia fatto qualcosa a riguardo » Arij destreggiava il pollice con movimenti orari sul cucchiaino della tazzina, Diego annuì con la testa.
«Dico solo che mi sono sbarazzato di tanti loro da solo.»
Un brivido percorse la schiena di Benedetta osservando l’uomo di fronte a lui, l'attuale contadino e il vecchio compagno di scuola sembrava non immagine così distante dal mafioso pezzo grosso che gestisce un circolo sporcandosi anche le mani.
«perché sei ai domiciliari? Come hanno fatto scagionarti a ridurti la pena così tanto?»
«prove insufficienti sulla mia presa di potere, risotto come un ‘membro mandato in spedizione’ da qualcuno più grosso di me che non si può trovare.»
Benedetta deglutisce e sibila un’imprecazione mentre Arij si sistema comoda sulla sedia, le due poliziotte non hanno il coraggio di prendere nota né tantomeno di provare la colpevolezza dell’amico, non è nemmeno corruzione visto che Diego non hai chiesto niente e ha semplicemente confessato.. ma non ci furono dubbi sul fatto che Benedetta potesse mettere da parte i suoi principi morali e proteggere l’amico…

E va bene
Benedetta fece per parlare fino a quando uno sparo non riecheggia dal retro della casa, i tre allarmati saltano in piedi ed Arij corre immediatamente alla fonte di quel rumore.

Si inginocchia bruscamente quando vede la scimmietta di Diego coperta di sangue che urla.

«Cazzo,che cosa?!» Arij afferra il retro della testolina della Benedetta scimmia e la solleva da terra, constatando che l’animale non presenta ferite lì ma ha uno squarcio sul fianco, segno che fortunatamente il proiettore ha colpito di striscio la creatura, emettendo un profondo respiro di sollievo Arij guardo e nota che lì vicino nel legno c’è conficcato il proiettile incriminato, sembra un colpo a distanza ravvicinata.
Qualcuno fa passi svelti e carica contro Arij, che distinto prova a calciare il polpaccio dell’assalitore ma quest’ultimo  le riesce a dare un colpo con l’impugnatura della pistola e a metterla momentaneamente fuori dai giochi.

Caricandosela in spalla, piadina annuncia al suo walkie talkie  che un parente dei siamesi è fuori dai giochi e che “ero venuto qui per Diego ma riconosco la sbirra, sarà utile per trovare l’indirizzo di Siamese, avvisa Teschio”,.

camminando lentamente fuori in mezzo all'erba si avvicina verso al furgone che ha parcheggiato al limite della proprietà De spirito, riesce a fare qualche passo prima che  Benedetta improvvisamente gli carichi con una spallata e sbalzandolo per terra, Arij cade tra i fili del prato ancora svenuta e Betty si scusa silenziosamente  per l’ulteriore caduta, Piadina cade per terra e cercò anche di alzarsi ma non vi riuscì, Arriva Diego con fucile da caccia in mano che lo placca per terra utilizzando un solo piede, mettendo così tanta pressione che si sente qualcosa scricchiolare, Piadina non fece in tempo per riprendere il walkie talkie a causa di un calcio di Diego, che infine sparò il colpo di arma da fuoco.
Benedetta si alza dolorante osservando il cadavere ai piedi dell’amico, tutt’ora furente.
«Sono un ufficiale della legge, farò rapporto sulla tua l difesa facendo da testimone..»
Diego annuisce con la testa riprendendo fiato per poi girare la testa verso l’altra poliziotto ancora svenuta, sperando che non abbia un emorragia cerebrale.
«Vieni dentro, medichiamola e poi discutiamo»

Diego prese Arij in braccio e rientrò in  mentre sben osserva il bellissimo prato verde macchiato da residui di cervello, scrutando il corpo non riconosce l’uomo che ha di fronte ma deduce che il criminale conoscesse bene Diego per sapere il suo nuovo indirizzo, probabilmente questo tizio era addirittura uno dei rimasti.

Benedetta raccolse il walkie talkie dell’incriminato, deve ammettere che sembra uno di nuova generazione e abbastanza difficile da creare.
Fortunatamente lei sa chi chiamare.
«Dom?» -girandosi intorno ritorna verso il portone principale della casa,
«Dom sei percaso ancora in negozio? Ho un lavoro per te»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 07 ⏰

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