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Accadde tutto molto all'improvviso. Erano circa le 22 e stavo chiacchierando al telefono con mio fratello, roba di tutti i giorni. Pensavo che, appena finita la chiamata, sarei andato a dormire e la mattina successiva sarebbe stata come tutte le altre, ovvero la solita barbosissima lezione online con i soliti professori incapaci. Ma la sera prima fui colto alla sprovvista, scosso in un momento di massima tranquillità. Altro che buonanotte, ricevetti una scarica di energia che difficilmente mi avrebbe fatto dormire dei sonni sereni.

<<Maurì? Maurì ci sei? Pronto?>>

Mi eclissai dalla realtà circostante. Una email. E che email!

<<Invito a un colloquio: Dipartimento di Informatica, Imperial College London>> recitava l'oggetto.

Risposi a mio fratello a pezzi e bocconi per i successivi due minuti, la mia mente era purtroppo da un'altra parte. Non potevo credere che mi avessero dato una simile opportunità. Soprattutto, chi ci sperava più dopo la delusione del MIT?

<<Con il tuo personal statement e la tua prestazione al test online, ti sei dimostrato un valido candidato e crediamo che tu sia quel tipo di studente che prospererebbe nel nostro dipartimento. Per confermare questa supposizione, è nostra abitudine intervistare i candidati per decidere se riservare loro un posto oppure no e, in caso, a quali condizioni. Il colloquio avverrà su Microsoft Teams con un membro del nostro staff la prossima settimana, riceverai comunque un'ulteriore email a breve per definire esattamente l'orario.

Distinti saluti,

Sarah.>>

Ero quasi commosso. Per la prima volta, mi sentivo davvero vicino all'obiettivo. Le mie possibilità di successo erano tutte nelle mie mani e, a differenza di quanto fatto col MIT, le avrei massimizzate il più possibile, ad ogni costo. Non c'era tempo da perdere. Salutai mio fratello, chiaramente senza rivelargli nulla di quanto accaduto, e andai subito a dormire: il pomeriggio seguente avrei cominciato la preparazione al colloquio, soprattutto iniziando ad informarmi su cosa mi avrebbero chiesto. Ero talmente tanto eccitato che mi dimenticai di andare in bagno e infatti, dopo circa una decina di minuti nel mio letto, ebbi il bisogno di alzarmi. Tuttavia, nel farlo avrei dovuto affrontare un terribile nemico: la luce. Tra le miriadi di cose che mi danno fastidio, c'è anche la luce, soprattutto quando passo da una stanza completamente buia a una illuminata. Quel giorno, a seguito della bella notizia, mi feci forza e cercai di non dare ascolto alle mie pazzie (vi ricordate la scena con l'asciugamano, no?). Quindi, anziché aspettare cinque minuti buoni che i miei occhi si abituassero al cambio di illuminazione, decisi di aspettarne solo uno. Purtroppo per me, i raggi provenienti dal lampadario del bagno mi colpirono in pieno e mi fecero provare quel senso di stordimento e accecamento che tanto odiavo, principalmente perché lo associavo a un danno permanente e irreversibile alla mia intelligenza (ricordatevi come vado nel panico se per sbaglio sfioro qualcosa con la testa). Addirittura, quella sensazione mi aggredì per ben due volte e io, deluso e arrabbiato, lanciai anche un piccolo urlo per la disperazione. Avrei dovuto dare ascolto alla mia follia e attendere quei maledetti cinque minuti. E invece no, avevo fatto lo splendido, lo spavaldo e sprezzante del pericolo avevo osato sfidarmi, uscendo dalla battaglia sconfitto, massacrato. Tornai angosciato nel mio letto, privo di eccitazione, senza più un briciolo della motivazione di prima, così esausto che addormentarsi diventò una passeggiata. Il mattino seguente, per fortuna, mi ripresi dallo shock subito e il pomeriggio iniziai a chiedere informazioni sul gruppo Discord dell'Imperial College per prepararmi al colloquio.

<<Hey ragazzi, qualcuno può spiegarmi come funzionano queste interviste? Intendo, cosa mi verrà chiesto? Inoltre, dove posso trovare del materiale per esercitarmi?>>

<<Il tizio ti farà un paio di domande sul tuo personal statement, in particolare su qualcosa che l'ha stupito, quindi vedi di riguardarlo bene prima del colloquio. Dopodiché, inizierà la parte più tosta, diciamo. Ti proporrà due quesiti che potrebbero essere degli esercizi di matematica, dei rompicapi o magari dei problemi di natura algoritmica. Mi raccomando, non preoccuparti se alla fine non arrivi alla soluzione corretta, lui vuole solo vedere come ragioni. Quindi, vedi di non rimanere in silenzio per troppo tempo, anzi, ti consiglio di pensare ad alta voce, l'importante è parlare. Certo, evita di dire cose stupide, magari!>>

Solo nella mia testaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora