<<Maurizio — Congratulations from Imperial>> recitava l'oggetto.
Non potevo credere ai miei occhi. Sì, sì, sì! Inghilterra! Sarei volato via da lì! Da Luigi! Dalla campagna! Da tutto! Come diavolo avevano fatto ad ammettermi? Lessi il corpo della email, per assicurarmi che non fosse uno scherzo. Era tutto vero. No, non pensate che lo STEP mi fosse andato da Dio, nonostante la mia delusione post-esame. Avevo fatto maluccio, come avevo giustamente pronosticato, ma non così male. E fu proprio quel "non così male" a salvarmi. 32 punti. Grade 3. Eppure era strano che mi avessero accettato. Vi ricordate quando, sulla via di ritorno da Roma, mi ero messo a cercare una lista indicante quanti studenti fossero stati ammessi, seppur non avendo completato tutti i requisiti dell'offerta? Ecco, stando a quel documento, nessuno. Ok, ammetto che mi ero fermato a leggere solo i primi dieci risultati, ma comunque il trend era palese: Grade 3, eri fuori, Grade 2, eri dentro. Evidentemente c'era stata una carneficina e non se l'erano sentita di chiudere la porta in faccia a metà degli studenti. Discord mi diede conferma.
<<Ho preso Grade 3.>>
<<Anch'io.>>
<<Che tristezza, speriamo che ci considerino comunque.>>
<<Anch'io sto come voi.>>
<<31...penso sia il peggior risultato che abbia mai fatto.>>
<<Pensi che accetteranno anche un 3?>>
<<Sono stato letteralmente stuprato dallo STEP, dite che lo devo denunciare alla polizia?>>
Per fortuna che io prima avevo visto l'email dell'Imperial e dopo avevo fatto quell'ambaradan per vedere il voto dello STEP (che non arrivava via email), a differenza di quei poveracci che si erano svegliati alle 6 per inserire le proprie credenziali e scoprire il punteggio dell'esame. Comunque, che decisione veloce da parte dell'Imperial. Dopo solo cinque ore avevano già fatto sapere chi era dentro e chi no!
<<Sono stato ammesso con un 39. E andiamo!>>
<<Ben fatto!>>
<<Vai a quel paese STEP!>>
<<Ce l'ho fatta a malapena, ma ormai sono del club!>>
<<Raga, sto per piangere. Ma in che modo assurdo mi hanno accettato? Immagino che tutti abbiano fatto abbastanza male, se no non si spiega!>>
Vivere in un'altra nazione, parlare un'altra lingua, fare tutto da solo senza i miei genitori...mi vennero i brividi. Ma ero troppo contento di provare quella paura. Passai mezz'ora a saltellare per casa e immaginare il futuro.
<<E se incontrassi subito una bella ragazza inglese con cui incominciare l'avventura? Sarebbe perfetto. O magari una studentessa internazionale? Un'asiatica? Se sono lì, di sicuro sono sveglie, solo la bellezza resta un'incognita!>> pensai, sognante.
Misi poi da parte l'amore, spostando l'attenzione sulla carriera.
<<Zuckerberg ha fondato Facebook all'università, giusto? Io e i miei amici potremmo sviluppare qualcosa di grosso, molto grosso, altro che PingApp! Perché no? La determinazione non mi manca e lì troverei di sicuro gente anche più appassionata di me. Sarà un gioco da ragazzi mettere su una bella startup con la giusta compagnia.>>
Mentre mi perdevo in tali pensieri, era già passato un sacco di tempo e non avevo ancora avvisato i miei genitori. Presi dunque il telefono ma, mentre già mi trovavo in rubrica, mi accorsi di un'altra email da parte dell'Imperial.
<<Versamento tasse universitarie.>>
Volevano già i soldi, eh? Neanche il tempo di farmi respirare! Ma li avrebbero avuti, altroché! Aprii il corpo della email, ero così gasato che mi sarei letto anche tutto il regolamento di istituto. Robe noiose, bla bla bla, numeri di telefono, email, i miei dati personali, dettagli bancari, oh, finalmente una cosa utile, la scadenza: 10 settembre. Avevo un mese a partire da quel giorno. Avrei chiesto a papà di versare i soldi il prima possibile, anzi, glielo avrei detto quel momento stesso, non appena l'avessi chiamato. Ma dov'era l'importo? Continuai la lettura, finché, in fondo, in grassetto, non vidi un numero con accanto il simbolo della sterlina, dopo essermi fatto strada attraverso un altro mucchio di roba dalla dubbia utilità. Sbiancai completamente, il cellulare quasi mi cadde di mano. No, no, forse era l'emozione, dovevo aver letto uno zero di troppo, non era possibile. Diedi un altro sguardo. Purtroppo non mi ero sbagliato, il numero era quello lì. Scossi la testa, probabilmente era la spesa totale per tutti gli anni. Ma da quando le rette universitarie si pagavano tutte insieme? Era inutile illudersi, il totale annuo era quello lì, scritto chiaro e tondo in grassetto: 34'000 sterline. Tutto l'entusiasmo precedentemente accumulato svanì. Mi avevano fatto annusare la vittoria, per poi strapparmela via nel peggiore dei modi, che scherzo del destino. Ma dai, ti pareva che non c'era un modo per diminuire il costo? Era assurdo pensare di spendere tutti i guadagni annuali dei miei genitori solo per pagarmi l'università! Esigevo uno sconto, una borsa di studio, qualcosa. Come sempre nei momenti di dubbio, chiesi al gruppo Discord dell'Imperial.
STAI LEGGENDO
Solo nella mia testa
Teen Fiction[COMPLETATO, APPENA USCITO] Maurizio Veggense sembra un ragazzo come gli altri. Frequenta il liceo, va bene a scuola, ha degli amici. Ma nessuno sa cosa gli frulla in testa veramente. Nessuno sa quanto odio represso ci sia dentro di lui. Nessuno po...