Ciao Giovanni. Sono Maurizio e ho 20 anni. Ti avverto, non ti fregherà niente di quello che sto per scrivere, ma io lo farò comunque. Perché, ti chiederai? Non lo so. Cioè, in realtà eccome se lo so. Vorrei trovare delle risposte, come se pretendessi che tu abbia una bacchetta magica o qualcosa di simile. Oggi è giovedì, dovrei studiare elettrotecnica, come ogni singolo giorno di questa monotona vita. Quasi non riesco a scrivere queste parole, perché son cose che mai e poi mai direi a nessuno. Ma ora le dico: spero che il tempo che sto perdendo non vada a impedirmi di prendere 30. L'ho detto, c'è voluto un po'. Non mi perdonerei mai di non prendere 30, perché studiare è quello che faccio ogni giorno, tutti i giorni. Ma non è questo quello di cui ti voglio parlare, in realtà. Puntualmente la mia mente è occupata sempre dallo stesso pensiero. Mentre faccio qualsiasi cosa, che sia studiare, lavarmi le mani,.... Puntualmente c'è questo pensiero incessante, che proprio oggi mi ha portato a scrivere questa roba, un monologo a me stesso, diciamo. Volevo scriverlo una settimana fa, ad essere sinceri. Tuttavia, ho sempre desistito per il motivo detto sopra: "Non devo perdere tempo. Devo studiare. Questo tempo perso potrebbe costarmi molto caro". Ma non avevo rinunciato solo per questo. Ho paura che, scrivendo i miei pensieri, questi diventino realtà, o meglio, che le mie paure si materializzino. Infatti sto pensando se sia il caso di cancellare tutto, cosicché io non debba aspettare con ansia per giorni e giorni una tua risposta, che probabilmente non arriverà mai per il semplice fatto che ognuno ha i suoi problemi e deve cercare di risolverli a modo suo, giusto? Purtroppo sono un grande egocentrico. Sono convinto che i problemi che ho io non ce li abbia nessun altro in questo universo. Non che siano grandi, per carità, per fortuna non devo soffrire la fame o cose simili. Però devo soffrire i miei pensieri, puntualmente, ogni giorno. E se sono qui a scrivere questa "lettera", beh, vuol dire che mi sono stufato. Stufato di avere sempre questi pensieri, di cui ancora non ti ho parlato, in realtà. Ti starai chiedendo, ma perché io? Ma che c'entro (si scrive così vero)? Ma che vuole questo strano tizio da me? Perché ha scritto A ME?
Premetto che ti avevo già contattato 2 anni fa, nel lontano febbraio 2020. Mi avevi pure risposto. Ti ricordi di quel ragazzo disperato che aveva dei problemi con un suo amico? Sicuramente no. Ne avrei letti a migliaia di messaggi simili. Comunque, ero sempre io.
Ci sto mettendo un po' a scrivere questa cosa. Devo trovare le parole giuste. Insomma, ho scritto a TE perché amo e odio i tuoi libri. E un po' li odio per un motivo assai stupido, infatti addirittura mi sta venendo da ridere. O mamma, come mi sono ridotto. Basta, è tempo di vuotare il sacco: io sogno ardentemente di vivere una di quelle storie che tu hai scritto. Ok, l'ho detto. Mi sento molto ridicolo, sono ultrapatetico. Finché stanno nella mia testa e restano lì chiusi, questi pensieri sembrano quasi seri. Ma ora che li leggo...mamma mia. A proposito, quante volte ho iniziato il periodo con "Ma"? Bah, vabbè. Sì, il punto è proprio questo. Posso quasi dire che il mio sogno più grande sia trovare la ragazza dei miei sogni. Mi sento molto stupido a scrivere questo, ma è la verità. Quasi non mi frega niente di tutte le altre cose, solo di questo. O meglio, non è esattamente così. Vivo praticamente di studio, perché so quanto vale, so quanto è importante, so che è la chiave per avere successo. Perché alla fine, chi è che non vuole la fama e il successo? Quanto vorrei poter leggere nel mio CV un giorno "Software Engineer at Google"! Accidenti, vorrei poter dire molto più di quanto sto scrivendo adesso, ma è piuttosto difficile riuscire a raccontare tutto e in modo CHIARO, soprattutto. Comunque, torniamo a noi. Dicevo, ci sono molte cose che reputo importanti, ovvero l'università (e prima che la iniziassi, la scuola). Ma fanno sempre da sfondo. Da sfondo. Perché da 6 anni a questa parte, e ripeto, da 6 anni, il pensiero fisso che ho ogni singolo giorno è questo: "Quanto sarebbe bello vivere una di quelle storie d'amore travolgenti, sublimi, da libro!". O mamma, se solo qualcuno leggesse quello che sto scrivendo, mi tirerebbe schiaffi su schiaffi. Quanto me ne vergogno. Comunque, sì, questo è quello che penso ogni giorno. Ma non è nemmeno molto volontario. Più che pensiero è una sorta di speranza. Spero che un giorno arriverà quella ragazza con cui potrò assaporare a pieno quella felicità che al massimo ho solo sfiorato. È una visione quasi biblica, che è iniziata 6 anni fa, quando avevo 14 anni. Sì, purtroppo mi ero innamorato. E non era andata bene. C'ero rimasto piuttosto male. Pazienza, a quanti succede la stessa cosa? Milioni se non miliardi di persone. Ma io sono egocentrico. Ora sfido chiunque a trovare una persona che si trovi nella mia stessa situazione, che è incessantemente animata da questi pensieri.
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Solo nella mia testa
Teen Fiction[COMPLETATO, APPENA USCITO] Maurizio Veggense sembra un ragazzo come gli altri. Frequenta il liceo, va bene a scuola, ha degli amici. Ma nessuno sa cosa gli frulla in testa veramente. Nessuno sa quanto odio represso ci sia dentro di lui. Nessuno po...