"Un nuovo capitolo."

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- ME LO POTEVA DIRE QUESTO!! -

- Non mi ha mai ascoltata. Ho anche provato a scriverglielo ma lei non legge le mie e-mail. -

- UN MESE E' UNA COSA ABBASTANZA IMPORTANTE!! -

- Lei mi evitava. -

- APPENA QUESTO COSO ESCE IO LA UCCIDO!! -

- Non ci credo. Ma la ringrazio per avermelo detto in precedenza. -

Kriss inizia ad urlare appena la mettono in sala parto.

Ormai è Giugno e se il pupo doveva nascere a Luglio, abbiamo scoperto che la questione che la ginecologa voleva discutere non era il sesso o il numero dei bambini, ben sì che il calcolo era errato. Kriss era incinta di quattro mesi, non tre.

Ovviamente lei non ci credeva visto che sosteneva di aver avuto il ciclo, ma la dottoressa le ha spiegato (tentato, vista la situazione) che nel primo mese è possibile che avvenga. Anche il pancione non estremamente grosso è normale, ha spiegato che dipende da persona a persona.

- Tra poco siamo zii!! - esclamo saltando dalla gioia.

- Sai come vogliono chiamarlo? - mi chiede Harry.

- O chiamarla. - lo correggo - Comunque no. -

- E' nato?! - urla la nonna entrando nella sala d'aspetto.

- No nonna. - Rido.

- E' nato?? - urla un'altra voce dal corridoio. Un uomo ed una donna entrano pieni di regali.

- No. - rido ancora più forte per la scena.

- Non ridere. - mi rimprovera mio padre scherzando.

Si, mio padre.

La mamma e il papà sono tornati un mese dopo l'accaduto con il nonno e finalmente hanno spiegato tutto.

Quella dove si trovavano in Italia era una struttura per persone come me, ma anche per proteggere i testimoni. Loro erano sotto protezione perché Ray aveva tentato più di una volta di ucciderli (per avere i soldi di mia madre) e dovettero andare in Italia. Con il tempo aprirono un associazione per aiutare centinaia di persone con anche la madre di Zayn.

Dopo aver spiegato che non potevano dire niente perché altrimenti ci avrebbero dovuto portar via da casa, Harry gli ha perdonati. Comunque ci ha messo molti mesi prima di parlargli scorrevolmente.

- Da oggi in poi non sarò il più bello della famiglia. - riflette quasi seriamente mio fratello.

- Sei idiota? - mi guarda male - C'ero già io! - esclamo.

- Ma discutete sempre così? - chiede mia madre, sistemandosi i capelli castani a caschetto.

- Non sempre. - diciamo all'unisono.

Un 'altro urlo ci arriva dalla sala parto. Max esce per una boccata d'aria.

- Ho più paura della mia fidanzata ora che di qualsiasi criminale abbia affrontato negli ultimi cinque anni. - annuncia spaventato - Mi ha quasi strappato la maglia. -

- Prova te a far dilatare la tua intimità di dieci centimetri se non di più. - lo affronta scherzosamente mia madre.

Max scuote energicamente la testa.

- Torno dentro. - enuncia.

- Quando si sposano? - chiede la nonna.

- Vogliono aspettare che Kriss sia tornata nella sua forma originale. -

- Scherzi? - mi guarda male.

- Ci tiene alle foto. E poi vuole che il piccolo sappia almeno tenere in mano un cuscino per gli anelli. -

Sto per essere zia.

- Ditemi che siamo in tempo!! -

- Se intendete per le urla si. - risponde Harry a Lana e Niall.

Tutta la ciurma ci assilla di messaggi da ore.

Guardo mio fratello e lui ricambia.

- Zii. - diciamo assieme.

- Povero bambino. - risponde a noi il cugino biondo.

Aspettiamo ancora una mezz'ora di urla prima di sentire un Max correre verso di noi. -

- Ci siamo! - urla.

Ci avviciniamo e udiamo un ultimo urlo e un pianto.

Dopo una decina di minuti si apre la porta. Kriss è sul letto bella come non mai e un fagotto in braccio. Max le sta affianco con ancora il fiatone dall'emozione.

- Vi presento la nuova arrivata. - ci comunica Kriss.

Una sottile foschia di commenti dolcissimi si solleva.

- Signora Styles, vuole vederla? - chiede Max rispettando il codice "la neo nonna ha la precedenza".

- Certo che voglio. - si blocca e mi guarda - Ma credo che la zia Karin debba avere la precedenza. Lei ti ha aiutato molto più di chiunque. -

Kriss mi fa cenno di avvicinarmi.

La bambina è calma ma non dorme, anzi mi guarda. Ha due grandi occhioni azzurri e i capelli biondissimi. E' la cosa più bella che abbia mai visto.

- Come si chiama? - chiedo con la voce tremante dall'emozione.

- Sara. Abbiamo deciso di chiamarla Sara. -

- Era il nome di tua madre. - commenta mia nonna guardando Max - Fu lei la prima poliziotta ad aiutarmi. -

Guado Max. Non lo sapevo. Sapevo solo che i suoi erano morti.

- Beh, ciao Sara. Sono tua zia Karin e questa è parte della tua famiglia, ci dovrai sopportare per molto tempo sai? Il resto della tua famiglia è formato da stupidi ma perfetti adolescenti con tante storie da raccontarti.-

Ben venuta nel nuovo capitolo delle nostre storie Sara.

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