Trovò suo padre inginocchiato davanti alla fossa in cui avevano seppellito Larys. Joffrey e Luke avevano raccolto alcune pigne e bacche rosse, insieme avevano creato una semplice composizione che poi avevano appoggiato sopra allo strato di neve che aveva già ricoperto la terra fresca.
Jace sapeva che a legare suo padre e Larys non c'era un legame di affetto come c'era tra lui e i suoi fratelli eppure, nonostante questo, era riuscito a sentire il suo cuore che si spezzava ogni volta che la vanga affondava nella terra ghiacciata.
Gli si avvicinò con passo silenzioso e si fermò alle sue spalle. Nonostante fosse inginocchiato il viso di suo padre gli arrivava all'ombelico. Harwin era un uomo enorme, imponente e Jace non aveva mai creduto che un giorno avrebbe dovuto offrirgli conforto. Non aveva idea di come fare.
Deglutì e sollevò una mano, appoggiandola sulla sua spalla robusta. Le dita scavarono delicate contro la sua pelle.
Harwin sorrise e poggiò la mano su quella di suo figlio.
"Mi dispiace," sussurrò Jace leccandosi le labbra sporche di rosso. Avevano finito di fare colazione da poco e per quanto Rhaenyra si fosse opposta Harwin aveva insistito che dovessero andare a caccia. Rhaenyra aveva insistito per andare con loro ma Harwin sosteneva che fosse meglio che lei rimanesse con Luke e Joffrey, così da proteggerli in caso di un pericolo.
Harwin sospirò e si alzò in piedi, passando un braccio attorno alle spalle di Jace.
"Va tutto bene. Sapevo che se ne sarebbe andato prima di me," disse sorridendo alla composizione verde, rossa e marrone.
Jace riusciva a sentire l'odore del cadavere. Il gelo avrebbe impedito che si decomponesse almeno per un po' ma presto o tardi il tanfo avrebbe iniziato a sprigionarsi e loro l'avrebbero tenuto nascosto ad Harwin. Avrebbero dovuto seppellirlo molto più lontano ma Harwin non aveva voluto allontanarsi dal corpo di suo fratello.
Jace sollevò lo sguardo su di lui.
"Cosa intendi?" domandò curioso. Suo padre non parlava spesso della sua famiglia e loro zio raramente gli faceva visita, limitandosi a comparire una volta all'anno.
Harwin sorrise nostalgico.
"È nato piccolo. Era grande come il palmo della mia mano," spiegò mostrando la mano al figlio che sorrise comprensivo.
"Non sapevamo se sarebbe sopravvissuto eppure Larys ci ha stupiti tutti quanti," disse leccandosi le labbra. In un certo senso sembrava quasi che i suoi figli avessero preso più da suo fratello che dal loro stesso padre. Dentro di sé sapeva che quelli erano semplicemente i geni di sua moglie ma in quel momento gli faceva piacere pensare che una parte di Larys sarebbe rimasta sempre con loro.
"E poi si è ferito ed è rimasto zoppo eppure anche lì ha continuato a comportarsi come sé stesso," continuò muovendosi da un piede all'altro.
Jace gli sorrise e appoggiò la guancia contro la sua spalla. Insieme dissero addio a Larys Strong.
Harwin si leccò le labbra e sfregò insieme le mani, deglutendo. Caricò arco e faretra sulle spalle e rivolse uno sguardo a Jace che lo aveva imitato, una copia perfetta anche se acerba del genitore.
Sorrise nel vedere il pugnale avanzare fuori dal suo fianco. Aveva regalato un pugnale a ognuno dei suoi figli una volta compiuti i sedici anni. Joffrey lo aveva ricevuto da poco ed era stato il dono più desiderato.
"Sei pronto?" domandò aiutandolo a sistemare la sacca sulla sua spalla.
Jace annuì, infilò una mano nella borsa e prese una boccetta di vetro piena di liquido rosso, la stappò e bevve rapidamente il contenuto poi la gettò nuovamente all'interno della sacca.
"Ti basterà per tutta la mattina?" domandò guardandolo mentre si puliva le labbra.
Jace annuì. Solitamente ne beveva cinque prima di uscire per la caccia e finivano per bastargli per tutta la giornata. Ma Jace era un ragazzo in fase di crescita e forse un giorno sarebbe arrivato a berne quante sua madre.
"Non preoccuparti," disse lui sorridendo.
Harwin annuì e fissò lo sguardo sul bosco.
"Andiamo allora," sussurrò iniziando a camminare. I suoi piedi affondarono nella neve, quelli di Jace no.Rhaenyra sedeva davanti allo specchio. La spazzola di osso correva rapida fra i suoi capelli bianchi, tracciando le onde setose e morbide. Onde che aveva ereditato da entrambi i suoi genitori; Aemma e Viserys.
Scosse il capo e sospirò pesantemente, le orecchie puntate verso l'esterno. Aveva mandato Joff e Luke a occuparsi delle pecore, dovevano lasciarle uscire dalla stalla e poi aspettare il suo arrivo. Sarebbero andati insieme al fiume e avrebbero lasciato che si abbeverassero.
Sospirò e appoggiò la spazzola, guardandosi allo specchio. Per un istante pensò di vedere Alicent alle sue spalle mentre si occupava dei suoi capelli. Alicent era più giovane, dal viso rotondo ma gli occhi altrettanto gentili.
Scosse il capo.
Il tormento, la paura di aver commesso un errore le stava bruciando lo stomaco.
Quando aveva visto il corpo di Larys steso sul suo pavimento si era sentita svenire. Il suo viso era così simile a quello dei suoi figli e improvvisamente aveva visto i suoi bambini stesi in terra, tagli sanguinanti a lacerargli il petto e i loro occhi che rapidi si facevano vitrei.
Scosse il capo e trattenne un singhiozzo.
Era stata sciocca ma suo padre aveva cercato di uccidere Harwin.
No, scosse il capo. Non avrebbe fatto ritorno alla Barriera. Avrebbe protetto la sua famiglia e li avrebbe tenuti in vita tutti quanti.
Ma ora Jace e Harwin erano fuori casa, lontani da lei e dal suo udito.
No, doveva sbarazzarsi della cosa che aveva ucciso Larys Strong. Nessun altro sarebbe morto a causa del suo cognome.
Quella notte sarebbe uscita a caccia.
Come una vera Targaryen.
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Frost Bite
FanfictionFantasy/Sovrannaturale AU. Niente re e niente principi, solamente una famiglia che cerca di sopravvivere. - Forse loro madre gli aveva sempre mentito. Forse la loro vita non era quella che avevano immaginato. - Dal testo: Laggiù nella pianura ill...