Capitolo 5:

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Era ferma davanti all'ingresso di casa. Le pecore erano chiuse nella stalla e i suoi figli erano seduti davanti alle fiamme. Joff aveva pianto stretto tra le braccia di sua madre e suo fratello. Il sangue dell'agnello gli macchiava ancora i vestiti, Luke l'aveva pregato di lavarsi ma Joffrey si era opposto fermamente, arrivando al punto di inginocchiarsi a terra senza volersi più alzare. E quindi Luke si era inginocchiato al suo fianco. Insieme avevano guardato le fiamme mentre il sole calava oltre gli alberi spogli.
Rhaenyra aveva incrociato le braccia contro il petto. Jace e Harwin sarebbero dovuti essere già di ritorno eppure di loro non c'era traccia. Non riusciva a sentire i loro passi o i loro respiri, la foresta era silenziosa. Troppo silenziosa.
Si morse le labbra e fece un passo avanti. Desiderava entrare nel bosco per cercarli ma non poteva abbandonare i suoi figli, non dopo quello che era successo al fiume.
Aveva visto quelle orme. Non erano quelle di un lupo e nemmeno quelle di un metalupo. Era stata sciocca a non credere a suo marito ma l'orgoglio l'aveva sopraffatta.
Quelle erano le orme di un Lupo.
Nemmeno Joffrey, che era stato il primo ad accorrere dopo aver sentito lo strillo dell'agnello, non aveva visto altro che le impronte. Eppure, una creatura così enorme sarebbe dovuta essere ben visibile nonostante la rapidità con cui potesse allontanarsi.
Nulla aveva senso.
La porta di casa si aprì con timidezza e i suoi figli si portarono ai suoi fianchi.
"Joff," sussurrò lei accarezzandogli la guancia rossiccia. Lui tirò su con il naso e si passò una mano contro gli occhi, asciugando le guance umide con la manica del pesante cappotto.
"Sto bene," disse lui deglutendo. Sia lui che Luke si trovarono ad appoggiare la guancia contro le spalle di Rhaenyra, lasciando che i suoi soffici capelli gli sfiorassero il viso.
Lei sorrise e passò le braccia attorno alle spalle di entrambi.
"Tanto sarebbe cresciuto e lo avremmo mangiato," continuò Joff leccando le labbra secche.
"Mi dispiace solamente che abbia sofferto," concluse con la voce che si incrinò un poco.
Rhaenyra gli lasciò un bacio sulla fronte.
"Nessuno dovrebbe soffrire," sussurrò lei prendendo il suo viso fra le mani.
Lui sollevò gli occhi e le iridi brune ma con un accenno di viola si fissarono nelle sue di un lilla intenso.
"Ti prometto che darò la caccia a quel mostro," assicurò lei con le pupille che si fecero sottili, simili a lame. C'era un ulteriore promessa celata tra quelle parole. Quel Lupo non avrebbe fatto del male a nessuno di loro.
Joff annuì e strinse Rhaenyra in un abbraccio. Lei sorrise mentre Luke teneva gli occhi fissi sul bosco, ora che sua madre era distratta era suo il compito di sorvegliare l'oscurità che li circondava.
Joff sobbalzò e portò una mano all'orecchio.
"Sento qualcosa," disse spingendo via sua madre.
Rhaenyra riportò immediatamente lo sguardo sul bosco, le mani strette contro il petto e gli occhi che scandagliavano ogni fessura tra gli alberi, aspettando di vedere comparire un amico e un nemico.
"Jace!" gridò Luke quando suo fratello uscì correndo dal bosco. Il sorriso che gli aveva piegato le labbra si spense e un singhiozzo lasciò la gola di Joffrey.
Jacaerys avanzava tenendo loro padre stretto fra le braccia. In un'altra situazione sarebbe stata una vista ridicola, Harwin era enorme se paragonato a suo figlio che con braccia sottili lo reggeva come fosse una principessa.
Rhaenyra corse loro incontro e subito afferrò Harwin. Un fiotto bollente le bagno il collo e le spalle, inzuppando una treccia candida. Jace cadde nella neve e Luke lo affiancò immediatamente, aiutandolo a rimettersi in piedi.
Insieme si chiusero in casa e Joffrey si occupò di far scattare il chiavistello. Le sue ginocchia tremavano, gli occhi fissi su suo padre che venne depositato sul tavolo, un cuscino a tenergli il capo sollevato.
"Luke occupati di tuo fratello! Joff, portami dell'acqua, ago e filo! Veloce!" gridò Rhaenyra quando suo figlio minore rifiutò di muoversi.
Il piccolo corse al piano di sopra mentre Luke aiutava Jace a scivolare al fianco del focolare. Corse poi verso la piccola cucina e recuperò un paio di fiale rosso sangue. Le porse entrambe a suo fratello che le stappò con i denti, trangugiando rapidamente il contenuto.
Nonostante fosse al piano di sopra Joff udì le costole di suo fratello tornare al proprio posto e anche l'anca si ristabilì con un sonoro schiocco. Porse ago e filo a sua madre che aveva strappato la maglia di Harwin, rivelando la ferita sanguinante. Una fila di denti aguzzi aveva tracciato un segno nella carne morbida che nonostante l'acqua continuava a macchiarsi di rosso.
"Rhaenyra..." sussurrò Harwin aprendo lentamente gli occhi.
Sua moglie afferrò un coltello e si tagliò il palmo, lasciando che il suo sangue si mischiasse con quello che più lento continuava a uscire dalla ferita.
"Siamo qui papà! Sei al sicuro!" esclamò Joff stringendo il viso di suo padre fra le mani. I suoi occhi erano lucidi ma non avrebbe pianto, aveva versato abbastanza lacrime per quell'orribile giorno.
Ago e filo attraversavano rapidi la carne di Harwin Strong, avvicinandola e tenendola unita.
"Acqua," sussurrò Harwin con una maggiore presa sulla sua voce ma con occhi che si chiudevano e aprivano con sempre più lentezza.
Luke si alzò in piedi e mentre Joffe reggeva la testa di loro padre gli calò un po' d'acqua fra le labbra. Lui bevve avidamente, il pomo d'adamo che saltellava entusiasta.
"Cosa è successo?" domandò Rhaenyra fissando gli occhi viola in quelli verde-marrone di suo figlio maggiore. Lui si alzò in piedi zoppicando, il ginocchio era guarito definitivamente ma il dolore pungente lo accompagnava ancora.
"Siamo stati attaccati da un Lupo," disse lui leccandosi le labbra. Prese una delle mani di suo padre nelle proprie e lui gli sorrise con palpebre pesanti e affaticate.
"Tu stai bene?" gli domandò cercando di sollevare la mano per potergli accarezzare il viso. Jace lo trattenne, impedendogli di sforzare la spalla ferita.
"Un Drago ci ha salvato," disse poi riportando lo sguardo su sua madre.

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