un mare di farfalle

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Emma pov's

Guardai gli altri ancora immersi nel mondo dei sogni e pensai a cosa la loro mente pensava,un quale posto si trovavano,se erano con persone a loro care,se erano felici.
Io sognavo i miei genitori e mia sorella ma ogni volta si trasforma in un incubo.
<Va bene che sono bello,ma così è inquietante>disse Jeremy svegliandosi e accorgendosi che li stavo fissando.
La risposta fu una risata,ma per nulla felice.

Una volta che tutti si svegliarono ci mettemmo in viaggio.

Quella giornata passò velocemente, il sole sparì veloce com'era arrivato.
<È meglio che iniziamo a trovare un posto per dormire>disse Jeremy rallentando e fissando il sole nascosto dietro le nuvole.
<Si>
Decidemmo di non entrare in città,il cibo c'è l'avevamo,montammo le tende il un punto abbastanza in alto.
Ci riunimmo tutti accanto al fuoco,quel piccolo fuoco ci inondava si calore, Jeremy disse che era meglio non attirare molto l'attenzione.
Mangiammo e tutti si misero a dormire tranne io che ero di guardia.
Mi piaceva molto essere la prima a stare di guardi,uno perché potevo dormire senza interruzioni,due perché vedevo quel poco di luce rimasta sparire "un giorno in meno"pensavo,un giorno in meno a cosa?a trovare i miei genitori?a trovare una cura? Un rifugio sicuro?alla notizia che tutti è finito?
Quella sera mi ricordai di svegliare Alex per il turno solo dopo tanto.
Appena chiusi gli occhi sprofondai nel regno dei sogni,e finalmente una notte tranquilla.

Luke pov's

Guardai il mio orologio,erano le 04:06 di mattina,ero seduto poco piu avanti dei miei amici.
Una mano si posò delicatamente sulla mia spalla ma mi fece sobbalzare lo stesso,mi alzai di scatto in piedi pronto al peggio
<Tranquillo sono io>disse Martina vedendomi impallidito,feci un sospiro di sollievo e risi.
<Che ci fai sveglia?>chiesi io <non riuscivo a chiudere occhio,pensavo di farti compagnia sempre se vuoi>disse lei guardandosi la punta delle scarpe,io sorrisi <certo che mi va>vidi il suo sorriso anche se guardava ancora le sue scarpe.
Iniziammo a camminare per un po' e a parlare.
Amavo parlare con lei,mi sentivo quasi a casa,protetto,al sicuro da tutto.
<Luke.senti.io...>Inizio a dire lei iniziando a giocherellare con lei mani.
<Che c'è?>chiesi io,in questo tempo avevo imparato a conoscerla bene e quando iniziava a giocherellare con le mani e parlare a tentoni doveva dire qualcosa di pesante per lei.
<Io,ho paura dell'amore. Lo sai?>disse lei io annuì incerto<mi ero promessa di non...non innamorarmi più...>evitava di guardarmi negli occhi<ma è successo>disse ancora lei<mi sono innamorata>percepivo la sua ansia.
Inizialmente non capivo il perche ne parlasse proprio a me ma una parte di me lo sapeva e lo sperava.
<Quel ragazzo...bhe..>disse lei senza più voce.
Le alzai il viso con un dito e finalmente la guardia negli occhi,guardai quei suoi bellissimi occhi azzurri<sei..>non li lasciai il tempo che la baciai.
Era uno di quei baci che aspetti da tanto,ma allo stesso tempo insicuri.
Quando ci staccammo e incrociai il suo sguardo lei mi sorrise.
Una sensazione allo stomaco era come se un mare di farfalle ballassero nel mio stomaco,e come se ballavano.
Prima d'ora il vero amore non sapevo cosa fosse,si mi ero innamorato ma non in questo modo, pensavo che quello fosse il massimo ma mi sbagliavo.
Ci stavamo baciando sotto le prime luci dell'alba.
Lei sorridente incorniciata da quella luce,quella luce che scaldava le ossa e i sorrisi,quella luce che non dimentichi così facilmente.
<L'alba>disse lei a bocca aperta girandosi verso di essa.
<L'alba>affermati io.
Avrei voluto che tutto si fermasse a quell'istante per sempre ma non fu così.

Il rumore dei passi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora