Seconda parte
Erlin si svegliò di colpo dal suo sonno, un continuo fruscio tra le foglie disturbò le sue sensibili orecchie. Quella notte non tirava vento, perciò c'era qualcosa, o peggio qualcuno, che era lì con loro. Si muoveva in fretta. Erlin lasciò perdere il sonno e si mise a seguire il fruscio, stando attenta a non svegliare gli altri. Qualche volta si lanciò delle occhiate dietro per non perdere la via, quella foresta era disorientante e ti perdevi facilmente. Se la cosa che stava strisciando tra le foglie si allontanava troppo, allora avrebbe lasciato perdere. Dopo un paio di secondi il fruscio cessò, le foglie smisero di muoversi. La maga avvertì una piccola ondata di magia, era debole, ma vicina. Si guardò intorno, la cosa che inseguiva non poteva essere andata lontano, perciò si trattava di qualcosa di minuscolo. Spostò alcuni rami che le bloccavano la visuale e, se i suoi occhi non la ingannavano, sopra una radice non tanto lontana da lei, stanziava una piccola creatura con le ali, simile ad un umano.
"Benvenuta nel mio regno, Nemirtingas."
Seppur piccola, aveva una voce udibile e femminile. Vestiva di un abito monospalla fatto con pezzetti di foglie, gran parte della sua nuca non aveva capelli, se non per un lungo ciuffo al centro che teneva raccolta in una treccia. Indossava anche un trucco leggero.
"Chi sei?"
Chiese la maga, mantenendo le distanze.
"Io sono la regina Mab, lo spirito di questo posto e di tutti i luoghi che portano la disperazione nei cuori."
Erlin ricordò. Queste creature erano le fate dei boschi, non molto amichevoli, schive di natura e molte venivano descritte come fastidiose. Come disse Mab stessa, erano degli spiriti, perciò non apparivano spesso, ma avevano il pieno controllo della foresta di cui si occupavano. Poche comunque usavano i propri poteri per creare luoghi ostili come Mab, molte fate cercavano solo di proteggere l'ambiente. In più, seppur i loro poteri erano deboli e molto limitati, possedevano il potere della veggenza.
"In pochi hanno avuto l'onore di vedermi, Nemirtingas, dovresti considerarti fortunata."
Mi domando il perché, pensò la maga con ironia. A queste fatine faceva comodo presentarsi quando più piaceva a loro e visto in che situazione si trovava con i suoi amici, non si considerava affatto fortunata.
"Tutta questa foresta è disorientante, io e i miei amici non troviamo un modo per uscire."
"La foresta è soltanto una piccola parte del viaggio."
Ridacchiò Mab, facendo intuire a Erlin che c'era di ben peggio una volta usciti da lì.
"Come facciamo a trovare la giusta via?"
Chiese la maga avvicinandosi alla creatura.
"Ow giovane maga, non dovresti chiederlo. La sinistra è la destra e la destra è la sinistra, e la strada dietro è la strada davanti. E' semplice."
Disse Mab, roteando gli occhi. Era una gioco che sapevano fare tutti, solo così si poteva uscire dal suo creato.
"Oh semplice."
Ripeté la maga per prenderla in giro. Quello che disse non aveva alcun senso, le direzioni non potevano cambiare solo perché lo decideva lei.
"Tu hai l'occhio della mente, Nemirtingas. Devi imparare a fidarti di esso, perché ti aspettano delle sfide ardue."
Nei più vecchi libri di magia "l'occhio della mente" veniva descritto come un senso in più rispetto al normale, ma non come quello degli umani, bensì un senso formato di magia che poteva trovare la retta via anche nei luoghi più sperduti del pianeta. Erlin non lo aveva mia usato, ne sapeva se essere capace.
"Intendi la Torre?"
"Sì..."
"Che cosa vuoi dire?"
"Devi fare molta attenzione, Nemirtingas, la Torre Oscura non è un luogo reale: è il riposo dei cuori, la paura più profonda della mente; è l'immobilità dell'occhio di un uccello."
"Smettila di parlare per enigmi, così mi confondi di più!"
Tutto quello che stava dicendo non aveva senso. Era tutta reale, sennò come poteva aver visto la Torre con i suoi occhi?
"Allora parlerò in rima. Fate molta attenzione a quello che accadrà, uno di voi, forse, non ritornerà."
No...non poteva essere possibile. Le sembrava di parlare con un doppione della Triplice Dea, ma non poteva dubitare delle sue parole, le fate dei boschi prevedevano il futuro e quello che Mab disse poteva accadere da un momento all'altro, anche se il "forse" le dava alquanto fastidio.
"Che cosa vuoi dire?"
In tutta risposta Mab si mise a ridere. Erlin si trattenne dal mandarla a quel paese, si girò per vedere le figure dei suoi amici e il panico la assalì.
"Chi di noi?"
Rigirandosi la fatina non c'era più. Si era volatilizzata nel nulla silenziosa come una piuma. Erlin si alzò, questa proprio non ci voleva, non solo Adeoga, ora anche loro erano in pericolo. Strinse i denti, odiava le predizioni tanto quanto i ragni e questi ultimi la spaventavano a morte e la disgustavano assai. Ritornò nell'accampamento ma non dormì affatto, cercò di mantenere la calma, la predizione aveva un forse nel mezzo, non era detto che qualcuno dovesse morire, tuttavia, questa cosa non la rincuorò. Perché era un'incertezza e lei aveva bisogno di fatti chiari. Decise da sola cosa fare: avrebbe tenuto un occhio in più su tutti i suoi amici, non avrebbe permesso a nessuno di loro di morire. L'indomani ripresero il loro cammino, Namjoon insistette con l'idea di continuare a seguire l'edera e così fecero. Passarono ore, forse minuti, chi lo sa, ma tutti constatarono di essere tornati di nuovo al punto di partenza, il pezzo di stoffa di uno dei loro mantelli ne era la prova. I cavalieri non ebbero nemmeno la forza di rispondere, Jimin e Jungkook pensavano seriamente di voler tornare a casa e lasciar perdere tutto quanto. Namjoon affondò la spada nel terreno un'altra volta, non arrabbiandosi, solo sentendosi disperato.
"Dobbiamo tornare dove abbiamo visto le Pianure Dolorose."
Disse il re, reprimendo la rabbia.
"Ma da che parte era?"
Chiese Elyan, quello più evidentemente esasperato di tutti. I cavalieri borbottarono tra di loro, discutendo se andare a Nord, Sud o chissà dove. Erlin si era decisa: avrebbe provato a usare l'occhio della mente. Doveva, altrimenti non sarebbero più usciti da quella maledetta foresta. Chiuse gli occhi, si concentrò sul proprio obbiettivo, le sue budella parvero muoversi e il suo cervello sforzarsi.
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Le Avventure Di Erlin-Lunga Vita Al Re || BTS Fan Fiction || Vol. 5
FantasíaPER LEGGERE QUESTA STORIA, E' CONSIGLIABILE LEGGERE: "Le Avventure Di Erlin" Vol. 1, 2, 3 & 4 ✦✧✧ - ✧✧✦ "𝙄𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙩𝙚𝙧𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙢𝙞𝙩𝙞 𝙚 𝙞𝙣 𝙪𝙣'𝙚𝙧𝙖 𝙙𝙞 𝙢𝙖𝙜𝙞𝙖, 𝙞𝙡 𝙙𝙚𝙨𝙩𝙞𝙣𝙤 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 𝙧𝙚𝙜𝙣𝙤 𝙨𝙞 𝙥𝙤𝙜𝙜𝙞...