Prologo

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GLOSSARIO

Sestetto: i sei giocatori in campo.

Prima linea: i tre giocatori che stanno avanti, sotto rete.

Seconda linea: i tre giocatori che stanno dietro.

Palleggiatore o alzatore: il suo compito è alzare la palla in modo che gli attaccanti possano attaccare. Nel sestetto c'è un solo palleggiatore.

Schiacciatore o banda: l'attaccante che schiaccia dalla parte sinistra della rete. Nel sestetto sono sempre presenti due schiacciatori, solitamente sono i più versatili.

Centrale: attaccante che schiaccia al centro della rete. Nel sestetto sono presenti due centrali, solitamente sono i più alti e più forti a muro.

Opposto: attaccante che schiaccia dalla parte destra della rete. Nel sestetto c'è un solo opposto, solitamente è l'attaccante più forte.

Libero: è il giocatore con la maglia diversa rispetto al resto della squadra. Entra ed esce dal campo "liberamente" per sostituire momentaneamente i giocatori più deboli in ricezione/difesa, di solito entra al posto del centrale quando si trova in seconda linea. Il libero non può battere, non può attaccare e solitamente è il giocatore più basso e agile.







Harry era sempre stato un ragazzo tranquillo. Era timido, ma questo non aveva mai frenato più di tanto la sua voglia di socializzare e fare nuove amicizie. Era bravo in questo, gli piaceva conoscere nuove persone ed era raro che qualcuno lo trovasse antipatico ma, anche quando succedeva, non si creava troppi problemi al riguardo.

Sua sorella Gemma diceva sempre a tutti che lui era un perfettino cocco di mamma - e lo intendeva come un insulto - che solo in segreto si trasformava in una peste malefica. Non che non andassero d'accordo, bisticciavano per una quantità di tempo non eccessivamente preoccupante, ma ogni volta che Harry combinava un disastro Gemma sapeva che quasi sicuramente la colpa sarebbe ricaduta su di lei e quindi, per vendicarsi in anticipo, iniziava a dare il tormento al fratello minore fino a farlo piangere e finire davvero in punizione.

La loro madre, sospirando, lo definiva amore fraterno ma Harry era più che convinto che fosse invidia perché lui in fondo la passava davvero sempre liscia.

Il loro ultimo grande litigio era stato alla fine di quell'anno scolastico quando, dopo aver preso il massimo dei voti e aver anche vinto il campionato, i genitori avevano esaudito uno dei suoi più grandi desideri iscrivendolo al campus estivo di pallavolo a cui sognava di andare da anni: il Royal Camp.

Sapeva di meritarlo, anche sua sorella doveva saperlo in fondo, però Gemma non aveva preso bene la notizia non solo perché, a differenza sua, lei aveva dovuto aspettare di avere sedici anni prima di poter fare un'esperienza come quella ma, per di più, quella sarebbe stata la sua ultima estate al campus e il fratellino quattordicenne sarebbe stato solo una palla al piede.

In sua difesa, Harry non aveva la minima intenzione di rovinare i piani alla sorella. Lui voleva andare al campus esclusivamente per giocare a pallavolo, divertirsi e migliorare tecnicamente. Avrebbe fatto amicizia con i ragazzi della sua età e probabilmente non avrebbe visto sua sorella per l'intero mese, se non a distanza. Non aveva certo intenzione di mettere i bastoni tra le ruote alle conquiste estive di Gemma.

Forse una piccola parte di lui era invidiosa del modo in cui ogni anno sua sorella riuscisse a trovarsi ingarbugliata in qualche amore estivo che poi la portava irrimediabilmente ad avere il cuore spezzato alla fine della stagione, ma lui voleva anche quello.

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