«Harry, cazzo! Hai vent'anni», sbuffò Oli al limite dell'esasperazione, «Vivi, divertiti, scopa più che puoi»
«Grazie per il tuo interessamento», ridacchiò Harry divertito dalla melodrammaticità del suo amico, «Lo faccio già, ma con chi dico io»
Tradotto, significava "non con una ragazza", ma Oli non poteva saperlo perché in squadra solo Niall conosceva la verità sulla sua sessualità.
«Ma l'hai vista? Non puoi semplicemente accettare il suo numero e vedere come va?»
«Se ti piace così tanto dovresti provarci tu», tentò di sviare aggiungendo pure un occhiolino.
«Secondo te se fosse anche solo lontanamente interessata a me sarei qua a proporla a te?», sbottò lanciandogli una ginocchiera e mancandolo di almeno dieci centimetri, «Me la sarei già portata a letto»
«Come sei romantico» lo prese in giro tirandogli indietro quella stessa ginocchiera.
«Accetterò commenti da te sul romanticismo quando ci farai conoscere almeno una delle tue ragazze misteriose»
«Io voglio conoscere quella che ti aveva lasciato quei graffi sulla schiena» intervenne Matt.
Joshua scoppiò a ridere, ricordando quanto lo avessero preso in giro quella volta. «Vogliamo dimenticare Dracula?», aggiunse dando una pacca sulla spalla a Harry, «Cazzo, fino a quando non sono spariti tutti quei succhiotti ho avuto paura che ti spuntassero le zanne da un momento all'altro»
«Zanne», ripetè Isaac alzando gli occhi al cielo e sottolineando il disappunto nella sua voce, «I vampiri non hanno le zanne, non sono dei mammut»
«Ma tu resti comunque un nerd» puntualizzò Mitch facendo ridere l'intero spogliatoio.
C'erano poche cose che Harry amava quasi quanto la pallavolo e una di queste era proprio l'atmosfera da spogliatoio. Quelle quattro mura, decisamente troppo piccole per quattordici ventenni, li avevano visti crescere. Molti di loro giocavano insieme sin dai primi palleggi, ma anche chi era arrivato strada facendo era subito diventato parte integrante di quella strana famiglia in cui non esisteva la privacy e i propri fratelli venivano prima di chiunque altro.
La stagione precedente aveva avuto una serie di alti e bassi che, oltre a portare il vice allenatore a mollarli a metà campionato, li aveva messi seriamente a dura prova. Le poche settimane di pausa estiva erano state di vitale importanza per l'intera squadra, ma Harry era felice di essere finalmente tornato in palestra.
Gli era mancato tutto, dal caos dello spogliatoio all'odore della palestra vuota, dal brivido della partita alle serate passate insieme sul muretto del parcheggio con panini e birre.
Quei ragazzi erano la sua seconda famiglia, aveva condiviso con loro tutte le tappe fondamentali della sua crescita e ogni anno si riprometteva che sarebbe stato un po' più coraggioso e avrebbe condiviso con loro quell'unica cosa che aveva sempre tenuto segreta.
Ci aveva provato così tante volte da aver perso il conto ma, quando era sul punto di farlo, si bloccava sempre. Il problema non era solo la paura di non essere accettato, ma soprattutto che la sua confessione potesse far cambiare quel clima che tanto amava.
Sarebbero stati ancora disposti a condividere lo spogliatoio con uno che, secondo loro, avrebbe potuto eccitarsi a vederli nudi? Avrebbero continuato a prenderlo in giro per i segni lasciati da alcune sue conquiste o avrebbero provato disgusto nel notarli? Avrebbero capito che quella era la stessa persona che avevano davanti anche prima del coming out? La stessa persona che dicevano di invidiare per la sua movimentata vita sessuale e che non avrebbe mai potuto vedere nessuno di loro come qualcosa di più di un fratello.
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Ace
Fanfiction«Tomlinson?», chiese continuando a non afferrare la gravità della situazione, «Il nuovo vice?» «In che senso il nuovo vice?» «Ti ho detto che lo avevo conosciuto ieri quando ho aiutato il coach con i ragazzini» «No che non me lo hai detto» «Te l'ho...