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Wallaby Groovy

Erano giorni un po' difficili per me e Zoe per questo organizzavamo sempre qualcosa per non restare sole. Erano passati esattamente già sette anni e domani anche io avrei compito diciotto anni. Sarebbe successo anche a me? Sarei sparita anche io? A sol pensiero ero atterrita; ma se mi avesse portato a rivede mio fratello avrei fatto di tutto per lui. Anche perché Zoe mi teneva sotto controllo da quando avevo perso il controllo della mia vita. Dopo la sparizione di Alec per me era stato difficile andare aventi come se non fosse mai accaduto. Ma dovevo farlo anche se non volevo, credevo  non avesse senso andare avanti senza di loro. A pensarci adesso sembrava un lontano ricordo cupo nella mia testa. Eppure era successo e non dovevo più perdere di vista le mie priorità, la cosa importante eravamo noi io e Zoe. Avevamo per questo deciso che una volta maggiorenni saremmo andate a vivere insieme.

<< Quindi domani mega festa ?>>

<< Ti piacerebbe! Assolutamente no, sai che non mi sentirei a mio agio. >>

Non avevo amici, l'unica era lei. Nessuno sarebbe mai voluto venire a festeggiate il mio compleanno.

<<Lo so, ma non ti devi separare da me intesi? Sta notte non posso perdere anche te. >>

<<Ma chi pensi che mi prenderebbe? Una come me ?>>

Anche a scuola mi evitavano tutti, ci avevano soprannominate le "Portasfortuna" di certo nessuno avrebbe osato superare la soglia della porta di casa mia.

<< Io ti sceglierei sempre. Non darti sempre per scontata. >>

Oggi le lezioni scolastiche erano assolutamente noiose. Non c'era niente che non mi portasse a pensare che oggi avrei compiuto diciott'anni. Zoe era eccitata, io ancora non riuscivo a realizzare che il tempo fosse volato così in fretta. Quel giorno ero andata a trovare la mia famiglia al cimitero dopo la scuola. Non c'era una tomba per Alexander ma pensavo anche a lui oramai quando andavo lì. Almeno avevo un posto dove poter condividere con loro la mia vita. Sperando che in qualche modo mi potessero sentire, anche se non avevo mai ricevuto un segno o una risposta. Io speravo solo che fossero orgogliosi di me.

La mia vita era cambiata crescendo ero stata al passo con gli eventi, non mi ero mai arresa  nonostante si ripetessero vicende di sparizione. A scuola avevamo creato un corso per la difesa personale  per le ragazze o a chiunque avesse voluto unirsi . Così che chiunque fosse stato rapito avrebbe avuto la possibilità di difendersi e tornare in qualche modo indietro. Possibilità che non avevano avuto in passato. Non era mai accaduto niente di diverso, ma io ci dovevo credere, volevo credere che avrebbe fatto la differenza. Ed ogni giorno con Zoe andavamo a fare il nostro allenamento di difesa personale. Avevo approfondito le mie conoscenze con ricerche. Volevo essere pronta, forte se fosse successo a me avrei potuto reagire.

<< Bravissima Stephanie, dal prossimo anno se vorrai magari ti potrei offrire un lavoretto che ne dici ? Con il corso ci siamo allargati abbastanza che potrei prendere un assistente. >>

<< Davvero maestro? Devo dire che ultimamente le arti marziali mi hanno davvero affascinata. E credo di essere arrivata a una conoscenza tale da poter aiutare. Lo farò volentieri. Così potró prendere un piccolo appartamento in affitto e realizzare il sogno che abbiamo io e Zoe.>>

<< Lo hai già detto a tuo zio, sono certo che ci resterà male. Stefy dovresti dirglielo.>>

Non volevo dirglielo non parlavamo granché da quando i miei erano morti perché dovevo parlargli dei miei progetti. Alla messa in memoria di Alec non si era nemmeno presentato, stavo soffrendo anche io e prendere le decisioni che avrebbe dovuto prendere da un adulto non era stato facile per me. Sembrava che non ci fosse più nulla che gli interessasse davvero. Non gli importava di me, l'unica persona di cui gli interessava era se stesso e la sua unica compagna di vita la bottiglia di birra o vino che era sempre con lui.

&quot;La figlia della luna&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora