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Avevo combinato un disastro con le mie parole Michael, era andato via il silenzio totale era piombato intorno a me. Uscì fuori dalla nostra casa ero preoccupata per lui sapevo che era arrabbiato, ero fuori di me dovevo cercare di attivare la mutazione. Non c'era niente da fare non riuscivo ad entrare in contatto con Ayame. Dovevo fare qualsiasi cosa per riportarlo indietro, con me al sicuro prima che combinasse qualcosa che non si sarebbe perdonato. 

Non volevo risultare così diretta, l'unica cosa che volevo era che lui capisse il mio punto di vista. Volevo che comprendesse le mie emozioni, non volevo che uscisse nel cuore della notte furibondo pazzo di gelosia.

Sentii qualcuno nella mia mente ridere. Come si permetteva. Tutta questa situazione era successa per colpa sua se non mi avesse marchiata, Michael non avrebbe incominciato a fare così e io non avrei dovuto fare nessun discorso con lui. Eppure sentivo che il lupo era divertito da quello che ci stava accadendo.

" Ti diverte vedermi in difficoltà con la trasformazione, che diavolo mi hai fatto?
Eh sì mi rivolgo proprio a te."

" Come il tuo alfa ti ha ordinato di non parlarmi? E nonostante quello che è successo stasera tu disubbidisci, notevole lo devo ammettere l'influsso dell'alfa con te non funziona ora si spiega ogni cosa. Ma sconsolata ti coinvolgi a me."

" Sconsolata? Non credo proprio visto che sei tu l'artefice di tutto questo, con chi altro me la dovrei prendere. Mi rivolgo a te perché voglio trasformarmi e che tu me lo conceda o no io ci riuscirò."

" Divertente, devo ammettere che hai un bel caratterino. Mettiamo caso che io decida di essere clemente e ti conceda la trasformazione e di parlare con il tuo lupo. Tu cosa mi dai in cambio?"

" Perché dovrei darti qualcosa in cambio se è qualcosa che mi appartiene già per diritto dì nascita."

"Non se ti è stato sottratto."

Maledizione, era furbo abbastanza da tenermi testa. E di certo non era Michael che mi avrebbe lasciato vincere solo per vedermi sorridere. La sua assenza adesso mi metteva preoccupazione, era vero le cose non erano andate bene. Ma ultimamente erano migliorate, aveva dato il meglio di sé anche se per una farsa per essere il compagno che doveva essere. Il mio cuore non sapeva cosa provare, ma adesso quello che sentivo era paura. Poteva accadergli qualsiasi cosa, lo avevo punito fin troppo, nonostante i miei silenzi pieni di parole. Era più facile odiarlo più tosto che ammettere a me stessa che nonostante tutto mi era mancato.

" Lasciami trasformare poi farò quello che vuoi."

Lui accennò una risata divertita dalla situazione che si stava venendo a creare. Era quasi compiaciuto dalla mi parole e mi ero cacciata in questo casino da sola. Come al solito presa delle emozione non riuscivo a ragionare.

"Quello che voglio? Ci sarebbero parecchie cose che voglio da te Luna. Ma mi accontenterò della tua fuga dal branco per il momento. Una volta che lo avrai trovato lo riporterai al casa e di nascosto te ne andrai. Intesi non fare scherzi, in caso contrario toglierò la vita io stesso al tuo compagno. Una volta per tutte. Ti aspetterò al confine non tardare."

Avevo il respiro sommesso, nervosa per quanto stava accadendo. E così mi concentrai solo su Ayame.
Senza chiedere nulla la trasformazione si innescò, il dolore era inteso quasi come la prima volta. Era da parecchio che non potevo trasformarmi, avevo perso quella monotonia. Sì anche dopo il dolore era forte ma diventava abitudinario sentirlo. Adesso sentivo un dolore intesso per ogni osso che si spezzava, per prendere una forma più grande. Le mie braccia e gambe si piegavano. La pelle lasciava spazio al mio manto bianco e gli artigli prendevano posto delle mie unghie. Una volta ultimata la trasformazione Ayame passó al comando.

"La figlia della luna"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora