7. Bianco a non finire

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- Tuo... padre? Scusa che ci faceva tuo padre a chilometri dalla costa?

Annabeth era rimasta atterrita a fissare nel vuoto. Era sicura al 100% che l'uomo di cui parlava Elizabeth era suo padre: Peter Kailani.

- Mi-mio padre è morto in mare.

- Oh, mi dispiace. Ma, non capisco, se è morto come ho fatto a vederlo?

- Non lo so, so solo che non può essere stata un'allucinazione perchè tu non hai mai conosciuto mio padre - Annabeth cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza, cercando una soluzione - Hai detto di aver visto la Moyasamu prima?

- Moya... samu? Che roba è? 

- La bambo... Cos'hai Lizzie? Lizzie! - Annabeth la vide bloccarsi davanti a lei.

Allora la afferrò per una spalla e la scosse un po', ma non appena la toccò le sembrò di catapultarsi in un altro mondo.

Attorno a lei era tutto bianco, sembrava uno spazio vuoto infinito. Lì davanti, Lizzie si guardava intorno confusa. Poi si guardarono negli occhi ma, quando Annabeth provò a parlare, dalla sua bocca non emerse alcun suono.

"Ciao ragazze"

Una voce echeggiò nel vuoto e Annabeth la riconobbe subito. "No, non di nuovo" pensò scocciata.

A quanto pareva la Moyasamu poteva leggerle il pensiero, perchè rispose:

"Pensavi di poterti liberare così facilmente di me, Annabeth?"

Lizzie lanciò alla rossa uno sguardo interrogativo.

"E tu Elizabeth, non fare finta di non conoscermi"

Annabeth non capiva. Come faceva la Moyasamu a conoscere la sorella di Noah? Forse Lizzie le nascondeva qualcosa... 

Avrebbero fatto i conti una volta uscite da quella stanza senza fine.

Il problema era come uscirne.

"Perché ci hai portate qua?" provò a chiedere la ragazza, riuscendo però solo a pensarlo.

"Sapete entrambe di dovermi una vendetta. Del resto sono stata creata per questo: per vendicarmi" rispose quella.

Annabeth avrebbe voluto poter comunicare anche con Elizabeth, dovevano trovare un piano di fuga. Sapeva che non bisognava sottovalutare quella bambola.

"Sciocca, non potete uscire da qua dentro, almeno che non lo decida io" le lesse ancora una volta nel pensiero.

"Cosa vuoi da noi?"

"Voi mi avete strappato via delle anime e io le rivoglio indietro. Quando mi avrete accontentato potrete essere libere, uscirò dalle vostre vite una volta per tutte" disse lei.

"Credo di non capire: se siamo chiuse qua dentro, come facciamo a portarti quello che vuoi?"

Nel frattempo Lizzie la guardava senza capire cosa stesse pensando.

"Uscirete da qui, ma sarete controllate da me a ogni passo. Fin quando non avrò la mia vendetta, avrò il pieno controllo sulle vostre vite" detto questo, la Moyasamu le ricatapultò indietro.



Annabeth sentì un delicato contatto sulle labbra, poi una goccia le cadde sulla guancia. Aprì lentamente gli occhi e vide Noah ed Emma sopra di lei. Noah era in lacrime e spostava lo sguardo da lei alla sorella. Crystal, invece, era accanto a Lizzie e le accarezzava i capelli.

Così la ragazza saltò a sedere, cosa che fece anche Elizabeth contemporaneamente. Tutti saltarono in aria in un sussulto.

Noah, Emma e Crystal le guardarono atterriti e non riuscirono a dire una parola.

Annabeth ed Elizabeth si guardarono confuse.

- Si può sapere che sta succedendo? - chiese Lizzie.

- C-che... sul serio ragazze?! - sbottò Noah - Siete inermi, senza nessun segnale di vita da cinque settimane!

Le due ragazze si lanciarono un altro sguardo ancora più confuso del precedente:

- CINQUE SETTIMANE?! - urlarono all'unisono.

Avevano passato con la Moyasamu sì e no 5 minuti, ne erano certe.

Noah si asciugò le lacrime, ma aveva comunque gli occhi gonfi e arrossati. Doveva aver pianto per molto.

- Non posso crederci, davvero - il ragazzo si diresse a passo veloce verso la porta e se la sbattè alle spalle. Era completamente sconvolto, non meno le altre due ragazze.

Annabeth guardò Emma pensante e borbottò:

- Cinque settimane... Emma, tu dovresti già essere tornata a Honolulu, perchè sei rimasta qua?

- È venuta anche mia mamma, i dottori avevano detto che non vi sareste più svegliate, tua nonna aveva già organizzato i funerali per entrambe.

- Mi hanno già fatto i funerali una volta e non ho bisogno che me li facciano di nuovo - Lizzie si alzò - Devo andare a parlare con Noah.

- Cosa vi è successo? - chiese Crystal.

Annabeth guardò Elizabeth uscire dalla stanza diretta da suo fratello, poi rispose:

- La Moyasamu. È tornata. O meglio, non se n'è mai andata.

Annabeth non sentì le ragazze risponderle preoccupate, concentrò la sua attenzione su un'altra cosa.

- Mamma - disse guardando il lettino accanto al suo - Mamma!

Si alzò e le piombò addosso. Emma la guardò:

- Verrà dimessa fra due settimane. Ora sta bene, non le abbiamo detto della tua "morte" perché avevamo paura che la sua situazione peggiorasse. E abbiamo fatto bene dato che non sarebbe servito a un gran che ora che sei di nuovo qua.

Annabeth sorrise e baciò sua madre in fronte.

- Bene, ora possiamo andare a dire al dottor Turner che avrà un lavoro in meno da fare e a mia nonna che non dovrà organizzare alcun funerale.

Emma e Crystal si diressero all'uscita e Annabeth fece per seguirle, ma poi si bloccò.

"Non mi dire che ti sei già dimenticata di me! Sai quello che devi fare"

Di nuovo quella voce. Annabeth aveva l'impressione che l'avrebbe torturata a lungo.

Si diresse verso il lettino della madre controvoglia, le staccò un capello e se lo mise in tasca.

Aveva paura di quello che avrebbe fatto la Moyasamu, ma al momento non aveva altra scelta che stare al suo gioco. Avrebbe organizzato un piano una volta parlato con Elizabeth e gli amici.

Moyasamu 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora