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Alla riunione era presente, come il giorno precedente, il sostituto procuratore Benedetti. Leggeva con ostentazione alcune carte che gli venivano messe sotto il naso. Si interruppe di colpo e chiese allo Stronzo se c'erano tutti.

"Commissario Andreozzi... se crede inizierei che poi devo tornare in Procura".

Il capo assentì, chiese silenzio e diede la parola al magistrato.

"Signori, allora... abbiamo un indiziato. Fabrizio Neri, il fidanzato della vittima. E' scomparso da ieri mattina. In questi casi l'esperienza ci insegna che, se un congiunto si rende irreperibile nelle quarantotto ore successive alla scoperta del delitto, o è colpevole... o è morto. In entrambi i casi vanno velocizzate le ricerche. Ho già dato mandato affinché i suoi dati siano distribuiti alle questure di tutta la regione. Abbiamo fondati motivi per ritenere che possa essere un indiziato forte. In primo luogo, va considerato che l'assassino è stato fatto entrare dalla vittima. Non ci sono segni di effrazione né sulla porta di ingresso principale, né su quella sul retro al primo piano, né sulle finestre. Non vi devo spiegare che questo significa che il colpevole è stato fatto entrare in casa dalla vittima. Il fidanzato aveva libero accesso alla casa e questo lo rende un potenziale sospetto".

"L'ora della morte, per ora solo presunta, stiamo aspettando la relazione del medico legale, viene fatta preliminarmente risalire alla serata di sabato. I tabulati telefonici registrano un traffico tra le utenze dei due ragazzi fino alle ore 20.12 di sabato sera. Diverse chiamate, fatte da entrambi... Poi più nulla. Strano che il ragazzo non abbia più chiamato la sua fidanzata da quella sera. Inoltre, la sua migliore amica riporta che la vittima le aveva detto di avere un appuntamento in casa con il fidanzato". 

"Dopo aver saputo la notizia che il cadavere era stato scoperto Fabrizio Neri non è più stato visto in paese. Non è tornato a casa, i genitori non sanno dove sia. Insomma, signori. Come detto, o è colpevole oppure è morto. Trovatelo. Avete domande specifiche?" concluse il magistrato. 

Sonia cercò di pensare qualche cosa da chiedere, le sarebbe piaciuto dire qualcosa per mettere in difficoltà quel magistrato. Ma in cuor suo condivideva le osservazioni fatte. Non appena il magistrato lasciò la stanza, Andreozzi chiuse la riunione dividendo i compiti. Erano state disposte delle perquisizioni domiciliari a casa della famiglia di Fabrizio alla ricerca di qualsiasi cosa che potesse avere interesse col delitto. Vista la quantità di sangue presente sulla scena del delitto non si riteneva possibile che l'assassino non si fosse sporcato. C'erano poi da interrogare i genitori di Fabrizio per capire i movimenti del ragazzo nelle ore immediatamente successive al delitto e al ritrovamento del corpo della povera Stefania. A Sonia e De Santis era invece toccato di sentire i genitori di Stefania e di fare il giro del vicinato per vedere se qualcuno avesse visto o sentito qualcosa che potesse interessare. La squadra del Mastino invece avrebbe continuato a dare la caccia aFabrizio. 

Le istruzioni del commissario erano dettagliate e prive di possibili fraintendimenti. Era Stronzo, ma preciso.

Sonia e le veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora