Sonia mise i suoi appunti in ordine, controllò l'orologio e si rese conto che era quasi ora di pranzo. Chiamò De Santis per sapere cosa doveva fare. Il collega rispose al primo squillo.
"Ciao Proie', ti stavo chiamando io. Hai finito a scuola?".
"Si Ugo, proprio ora. Dove sei?".
"Davanti al comune, ho portato un po' di pezzi di carta. Che fai, mi raggiungi? Abbiamo un'oretta prima di dover andare in ufficio. Il capo ci vuole alle due e un quarto".
"Va bene, arrivo, magari mangiamo qualcosa mentre ti racconto".
"Allora andiamo al lago, così stiamo tranquilli" concluse De Santis.
Il lago, con la sua sequenza di trattorie, era la metà preferita dei due colleghi quando dovevano parlare. Si sceglievano sempre lo stesso tavolo della stessa trattoria. Uno di quei posti tranquilli durante la settimana, grandi finestre affacciate direttamente sullo specchio d'acqua, una stufa d'epoca in mezzo al locale che anneriva il soffitto ma che toglieva l'umidità di dosso in pochi minuti. E soprattutto un conto leggero per un pasto decente. E nessuna rottura di coglioni, visto che i cellulari li dentro non funzionavano.
Il proprietario li salutò con quel po' di calore che si regala ai clienti abituali, poi tornò a leggere il quotidiano aperto sul tavolo davanti alla cassa. Si sedettero al solito tavolo, sotto una foto in bianco e nero di un giovane in canottiera e remo, che riceveva una medaglia da qualche autorità. Sullo sfondo, dietro le grandi finestre polverose, il tondo del lago di origine vulcanica.
"Mezzo bianco, una minerale, per me panzanella e una scamorza coi funghi. Te Proie' che prendi?" De Santis a tavola era un abitudinario. In ogni locale aveva i suoi due, massimo tre piatti preferiti. Non leggeva il menù, entrava sapendo già cosa avrebbe preso.
"Ho lo stomaco chiuso, non ho molta fame. Magari prenderò un'insalata di mare" disse Sonia, incerta sul da farsi.
Il cameriere, che tutti conoscevano come Capitan Uncino per via della lunga coda con la quale teneva fermi i capelli e per le basette a punta che arrivavano fin quasi alla bocca, segnò le ordinazioni e si allontanò.
"Allora Proie'? Che t'hanno detto a scuola?".
"Che dire Ugo... mi sa che Fabrizio, il ragazzo di Stefania ha delle cose da spiegare... sai se l'hanno trovato?".
"Non ancora, ma stai pur certa che lo beccano. Il capo gli ha messo il Mastino alle costole".
Sonia rabbrividì leggermente. Il Mastino era un collega di una cinquantina d'anni, famoso per avere un fiuto eccezionale per trovare scomparsi o fuggitivi. Famoso anche per le maniere non proprio ortodosse con le quali trattava i cattivi. Maniere che gli erano costate diversi procedimenti disciplinari e parecchi trasferimenti. Se lo avesse trovato lui l'infermeria del commissariato avrebbe avuto lavoro.
Aggiornò il collega su tutte le confidenze avute dai compagni di scuola e su ciò che le aveva raccontato Anna. E sulle impressioni dei professori. Tra un bicchiere di vino e qualche boccone la pausa pranzo finì in fretta. Tornarono silenziosi in ufficio, riflettendo sulla posizione di Fabrizio, che sembrava complicata. Quel ragazzo aveva da spiegare parecchie cose.
Sonia aggiornò lo Stronzo e aspettò l'inizio dell'incontro trascrivendo meticolosamente i suoi appunti su un quaderno più grande. Le serviva per mettere ordine nelle cose che faceva tutti i giorni. Nonostante avesse una memoria prodigiosa per i particolari, le sembrava che se non si fosse scritta le cose che riteneva importanti ne avrebbe trascurata o persa qualcuna. Divideva rigorosamente per categoria il suo quaderno. Cose da comprare per la casa, indagini, lista della spesa per il supermercato, compleanni, piccole attività da fare o da far fare a qualcuno.
Tutto aveva un suo posto sul quaderno e trovava sempre un momento per aggiornarlo. La faceva sentire più sicura.

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Sonia e le verità
Misterio / SuspensoIn un non meglio identificato paese dei Castelli Romani una ragazza viene trovata morta in casa, uccisa barbaramente. Il giovane vice ispettore Sonia Proietti, al suo primo caso importante, è alle prese con i dubbi e le incertezze dell'indagine. Il...