Stavolta fu il turno di Sonia di cambiare posizione sulla sedia. Si guardò con De Santis, che fino a quel momento era rimasto distratto, convinto di trovarsi di fronte alle beghe condominiali di una casalinga infuriata e repressa.
Sonia prese il suo quaderno e controllò che la matita avesse la punta ben affilata.
La Moretti si stava godendo il momento del trionfo. Si guardava intorno quasi stesse sentendo gli applausi di un pubblico tutto suo. Mentre stava certamente pregustando come avrebbe raccontato alle amiche la sua prestazione di teste principale, Sonia la riportò sulla terra.
"Vada avanti signora, potrebbe essere interessante".
"Potrebbe? Potrebbe? Potrebbe?" la voce si faceva sempre più alta e il tono di offesa ricevuta era allarmante.
"Se lei non ritiene che sia interessante, ne parlerò con il suo capo, credo che saprà darmi retta. Ne sono certa". Voleva stravincere.
"Mi scusi signora Moretti, era un condizionale d'obbligo, visto che ancora non so su cosa si basa la sua certezza. Mi perdoni, e vada avanti" le dette corda Sonia.
"La mia certezza, come la chiama lei, è basata sull'osservazione costante e sulla pazienza. E su questo." Così dicendo tirò fuori un agendina nera, copertina rigida. Era scritta fitta fitta e sembrava organizzata con un qualche criterio.
Sonia allungò una mano come per farsela consegnare, per dargli un'occhiata. La Moretti allontanò con un movimento brusco l'agenda dalla mano tesa del vice ispettore.
"Mi dispiace, per vedere questi appunti dovrà prima convincersi che trattano informazioni vitali. Solo dopo, se mi rilascia una regolare ricevuta, glielo posso dare".
"Mi dica cosa contiene, perché ritiene sia interessante?".
"E' interessante" sottolineò la Moretti stizzita" perché ho segnato negli ultimi due anni, tutti i sabati, con rarissime eccezioni, tutti quelli che venivano a trovare Stefania, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Compreso lo scorso sabato".
Sonia strabuzzò gli occhi, si rese conto che poteva davvero essere una informazione decisiva per l'andamento delle indagini. Non voleva però dare troppa importanza alla Moretti o sarebbero stati reclusi in quella casa per tutto la sera.
Era oramai buio da almeno un'ora e la stanchezza era tenuta a bada solo dall'adrenalina provocata dall'interesse per l'agenda della Moretti.
"Qualche informazione sui movimenti nella casa della vittima in realtà li abbiamo già" minimizzo Sonia. "Ma i suoi appunti potrebbero essere utili per confermarli" concesse.
"Insomma... all'inizio volevamo solo segnarci le volte che ci aveva disturbato, pensavamo che potesse esserci utile con i genitori qualora fossimo stati costretti a dire loro qualcosa. Poi dopo la risposta impertinente che mi aveva dato Stefania, pensavamo di far intervenire l'amministratore e che ci sarebbero serviti dei dati. Poi la cosa stava diventando davvero troppo frequente e pensammo a un esposto, ma volevamo aspettare che fosse maggiorenne... e così abbiamo continuato a segnare tutto qui" concluse, battendo l'indice sulla copertina dell'agenda.
"Ho capito signora, mi sembra davvero un lavoro di grande costanza". Sonia usò un tono incoraggiante, cercando di non far trasparire l'irritazione. Pensare che la povera Stefania avesse avuto una vicina invidiosa e maniacale, che le controllava impropriamente la vita, la stava innervosendo.
Rischiava di far irrigidire la Moretti che, peraltro, aveva informazioni effettivamente interessanti.
"Ecco" proseguì la Moretti, che non sentiva che se stessa."Se guardo, per esempio, il sabato precedente trovo che verso le dieci è uscita. E' rientrata alle tredici, aveva le borse della spesa. Alle sedici e quindici è arrivata la sua amica, non so come si chiama, ma veniva spesso. La stessa amica andò via alle diciotto e trenta".
"E poi?".
La Moretti capiva che l'informazione che stava per rivelare poteva avere un effetto dirompente sulla prosecuzione delle indagini. Si stava godendo il suo momento di gloria.
"E poi... mi faccia guardare... Alle venti e trenta arrivò il fidanzato. Lo stesso ragazzo di sempre, in questo devo dire che Stefania era davvero una brava ragazza. Qui ho segnato – musica alta – e lei sa già cosa significa. Il ragazzo se n'è poi andato alle ventitré".
"Signora Moretti, le sue indicazioni sono effettivamente molto utili e confermano diverse altre fonti d'informazione" disse con un tono ufficiale Sonia.
"Le chiedo di tenere la sua agenda a disposizione del magistrato che sta conducendo le indagini. Sono certa che dovrà ripetere in commissariato, o in procura, la sua testimonianza".
"Sarà un piacere fare il mio dovere di cittadina" rispose la Moretti.
Sul fatto che per lei fosse un piacere, Sonia non nutrì alcun dubbio.
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Sonia e le verità
Mystery / ThrillerIn un non meglio identificato paese dei Castelli Romani una ragazza viene trovata morta in casa, uccisa barbaramente. Il giovane vice ispettore Sonia Proietti, al suo primo caso importante, è alle prese con i dubbi e le incertezze dell'indagine. Il...