29J - Buonanotte, Baxter

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Merda.

L'ho fatta grossa.

Più dell'intero hotel.

Cazzo.

«Jordan, piccolo. Che succede?» Samantha, la tipa che mi sono scopato stanotte, mi rivolge uno sguardo languido.

«Te ne devi andare. Ti avevo detto di farlo ieri sera.»

«Mi sono addormentata, ma ora sono pronta per il buongiorno.» Scosta il lenzuolo che le avvolge il corpo, rivelando un seno sodo e perfettamente rotondo, persino troppo per essere vero.

«Samantha, devi andartene, non lo ripeterò. E se ti azzardi anche solo a pensare di poter parlare o lanciare frecciatine con chiunque, sappi che dovrai sborsare una cifra più grande della tua stessa esistenza. Perciò ti consiglio di non rovinare tutto. Adesso vado a farmi una doccia. Per allora, vorrei che te ne fossi andata. Discretamente. Per favore.»

Non attendo una sua risposta; agitato come sono, mi affretto a rinchiudermi dentro al bagno dove, casualità del destino, noto una crema di Calista. Deve averla dimenticata ieri, prima di aver fatto la valigia ed essersene andata.

Non mi ero reso conto di niente all'inizio. Avevo solo deciso di ignorare lo sguardo di Calista.

Samantha era venuta su con me e avevamo scopato. Poi, mentre mi stavo idratando, pronto al secondo round, mi ero accorto che la valigia di Calista non c'era, così come tutte le sue cose in bagno. Volevo scriverle chiedendole perché si fosse comportata in quel modo visto che doveva comunque dormirci qui, ma Samantha mi aveva distratto mettendomi la bocca sul cazzo e non ci avevo capito più niente. Ma ricordo chiaramente di averle detto di andarsene dopo la terza scopata. Ero stremato, ma lucido abbastanza da farle capire che non intendevo passare la notte con lei. Avrei fatto solo un riposino e poi avrei scritto a Calista che poteva tornare.

Invece mi sono addormentato con Samantha al mio fianco e ho lasciato fuori dalla nostra stanza, tutta la notte, quella che per il mondo è la mia fidanzata.

Dio, sono un fottuto idiota.

Ma come mi è venuto in mente di rimorchiare una quando non ho nemmeno una stanza tutta per me?

Perché volevi dimenticarti della donna per cui prova una reale attrazione. Niente meno che la tua finta fidanzata, stronzo.

Dannata coscienza. Ora non è proprio il momento di riemergere.

Scivolo sotto il getto bollente della doccia e passo una mano tra i capelli zuppi.

È vero. Cazzo, è proprio vero. Avevo bisogno di sfogarmi, di rilasciare tutta la tensione accumulata e sapevo con chi avrei voluto farlo, ma vista la situazione in cui ci troviamo ho pensato che sarebbe stato meglio scoparmi un'altra.

E ora hai peggiorato le cose. Facciamo un paio di conti: l'hai cacciata dalla sua stessa camera, l'hai informata che ti saresti scopato un'altra tre secondi prima di farlo, ti sei dimenticato di lei e, per concludere in bellezza, non ti sei preso nemmeno la briga di fermarla per darle una spiegazione. Eh già, direi che la situazione è peggiorata lo stesso, idiota.

Vorrei mettere a tacere la dannata voce che mi perseguita mentre sento la rabbia montare. Una rabbia rivolta a me. Perché se c'è qualcuno da biasimare quello sono io.

Avrei potuto parlarle, spiegarle la situazione e chiedere a Samantha di prendere una camera.

Cazzo, perché non l'ho fatto?

Perché pensavi con quello che hai tra le gambe.

Fanculo.

Quando esco dalla doccia e rientro in camera, di Samantha non c'è traccia, ma trovo un foglietto con su scritto il suo numero di telefono. Lo accartoccio con una mano e lo getto nel cestino.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora