21C - Mi sa che ho trovato il modo di zittirti, Didi

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Louis Sullivan e Tim Sanders volevano un bacio per consolidare questa unione stasera e io gliel'ho appena servito. Niente lingua, tocchi disperati o altro.

Solo la mia mano sulla nuca e le nostre labbra premute le une sull'altre.

Il cuore perde un battito quando la sua presa si rafforza sui miei fianchi e fa scivolare le braccia attorno al mio busto per potermi attirare a sé. La musica è cambiata, adesso la band suona un brano jazz e credo la gente abbia ripreso a ballare. Si muove tutto, tranne noi.

Ansimo sulla sua bocca, gli occhi ancora chiusi. Poi, con cautela, li apro e trovo il suo sguardo intenso già puntato su di me. «Mi sa che ho trovato il modo di zittirti, Didi.»

Piano, ci allontaniamo di qualche passo quando lui prende parola. «Dovevi avvisarmi.»

«Non sarebbe stato divertente. Ho il rossetto sbavato?»

«No.»

«Bene. A te potrebbe servire un fazzoletto però, sei un po' rosso.» Gli indico le labbra, soffocando una risatina.

«Cazzo.»

«Vieni, torniamo al tavolo. Prima che mi trascinassi a parlare con il vostro sponsor sono riuscita a cedere la borsetta a mio padre. Ho dei fazzoletti.»

«Vado al bagno. Tu vai e non muoverti di lì.»

«D'accordo.» Sorrido, divertita da tutta questa vicenda. L'ho fregato per ben due volte. Natalie non è mai riuscita a convincermi a fare yoga in modo costante ma ai tempi Phil frequentava lezioni di ballo e mi aveva supplicato di andare con lui. All'inizio non ne ero entusiasta; poi, però, ho dato una chance a qualche lezione di tango e salsa e mi è piaciuto. Non sono affatto una professionista e di sicuro non frequento serate a tema, tuttavia... se si presenta l'occasione, specie una in cui Jordan Baxter vuole irretirmi, non mi tiro indietro.

«Be', che dire?» Sono le prime parole che Loris non-ricordo-il-cognome mi rivolge non appena mi avvicino.

Alcuni compagni di squadra sono attorno al tavolino alto, hanno dei drink in mano e gli sguardi compiaciuti. Papà non si vede, ma la borsetta è proprio in bella mostra accanto a un piatto colmo di stuzzichini proveniente dal buffet.

«Lo sapevate che il vostro amico balla il tango?» Afferro un bocconcino al prosciutto dal piatto.

«Assolutamente no ed è stato esilarante» risponde Benjamin.

«Sul serio, chi se l'aspettava?» aggiunge Samuel, credo, il suo gemello. È incredibile la somiglianza tra i due.

«Davvero non ne avevate idea?» Stavolta mi rivolgo a Loris. «Se la cava molto bene. Pensava di fregarmi e invece è rimasto fregato.» Ghigno, compiaciuta.

Loris annuisce. «Su questo concordiamo. Molto scenica e d'impatto la parte del bacio. I miei complimenti.»

«Sembrava vero, giusto?» Abbasso il tono di voce, adesso un pelo tesa che possa aver combinato un disastro.

«Puoi scommetterci» risponde Filippo. Ahimè, ricordare ogni cognome è più complicato di quanto mi aspettassi, dovranno accontentarsi.

«Come sta andando la convivenza con il nostro vice?» Benjamin sorseggia il suo drink, sembra parecchio interessato alla risposta.

«Fatti gli affaracci tuoi, Saltzman» sibila Jordan, alle mie spalle.

«Dai, vice, non fare il guastafeste» ridacchia Ben.

Sorrido e lo indico. «Ecco come va.»

I ragazzi ridono e cominciano a parlare dell'imminente partita di venerdì prossimo, a Darwin. Non ho idea di quanto ci voglia ma ricordo che Jordan mi ha detto che resteranno una notte fuori.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora