24C - Me ne farai pentire, vero?

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«Ehi, JB.» Lo richiamo, una volta in cucina.

Jordan non mi sente, o finge di non sentirmi, e continua a guardare la partita con Alex e Loris. Si sono presentati a pranzo, insieme a Jordan, e io mi sono ritrovata a dover sfamare tre giocatori di rugby che mangiano per sei. Poi sono uscita, diretta a casa di mio padre per recuperare la valigia e quando sono tornata li ho trovati incollati allo schermo del televisore.

«Guardalo, è debole» dice Alex. «Se lo mettono nella mischia si fregano con le loro stesse mani.»

«Sì, ma compensano con Richards. Lo hai visto? Ha un placcaggio micidiale» ribatte Loris, indicando lo schermo.

«Il coach dice che dobbiamo lavorare sulla loro seconda linea ed è quello che ho intenzione di fare.» Jordan si sfrega il mento con le mani callose, lo sguardo fisso sullo schermo piatto.

«Li vedete come lavorano?» chiede Alex. «Come cazzo fanno a sollevare un colosso del genere?»

Loris aggrotta la fronte. «Pensano di essere furbi sollevando lui. In realtà, sono solo degli idioti. Sanders potrà pure essere forte, ma è lento.»

«In più, affaticano i giocatori» aggiunge Jordan, infastidito. «Cazzo, lo sanno pure gli idioti come si effettua una touche

Vorrei dirgli che non è così, ma sto zitta. Capisco un quarto di ciò di cui parlano, però comprendo che stanno studiando gli Eels, i loro sfidanti imminenti, intenti in una partita contro i Tigers.

«Corri, deficiente!» esclama Alex. «Possibile farsi rubare la palla in questo modo, cazzo?!»

«C'è un motivo se sono ultimi in classifica, Alex.» Loris sospira e sposta lo sguardo, finendo su di me. «Moretta, ciao!»

Sorrido e mi avvicino. Anche Jordan e Alex si accorgono della mia presenza. «Ehi. Come va?»

«Ora che ti vediamo, molto me— Ahia!» Jordan colpisce Alex sulla nuca e il suo amico lo fulmina con lo sguardo. «Cosa ho detto?! È una visione per gli occhi.»

«Pensa alla tua ragazza» ribatte Jordan.

«Che tu pensi alla tua?» Lo punzecchia Loris.

Jordan alza gli occhi al cielo, annoiata e si allontana dai suoi amici. «Non era quello che stavo per dire, ma lasciamo perdere.» Si avvia in cucina.

«Potevi portare Lisa, mi avrebbe fatto piacere vederla.» Mi rivolgo ad Alex.

«Lavora.» Sospira. «Le stanno dando ogni turno possibile e immaginabile. Non riuscirà nemmeno a venire a Darwin.»

«Sì, me l'ha accennato in settimana. Anche Jenna è piena.» Annuisco, comprensiva.

«Vai da qualche parte?» domanda Loris, indicando la valigia che mi sono portata appresso.

«Ah, no, la sto portando di sopra. Sono passata da papà stamattina per prenderla. Manca ancora un po' al Festival, ma sto mettendo tutto a posto. Così avrò il tempo di vedere se qualcosa non va.»

«Ehi, noi facciamo meglio ad andare.» Alex si alza in piedi. «Ho intenzione di preparare la cena per Lisa e devo mettermi al lavoro il prima possibile. Tu non hai un appuntamento stasera?»

«Hai un appuntamento? Con chi?» Curiosa, mi avvicino al ragazzo, un sorriso furbo sul volto.

Loris impreca a bassa voce. «Non è niente di eclatante. Usciremo a cena, poi scoperemo e chissà... forse usciremo di nuovo.»

«Wow.» Mi porto una mano al petto, impressionata. «Di sicuro sai essere romantico, Loris. Davvero.»

«Glielo dico sempre anch'io che non si dice più scopare.» Alex stringe le braccia al petto.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora