31C - Non ci provare

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«Smettila.»

Non ottengo risposta.

«Sul serio. Smettila subito. Non mi incanti.»

Serial Kinder, o Kinder, come l'ha soprannominata quel traditore di Jordan, mi scruta con curiosità. Sono tre giorni che gironzola per casa e che ottiene tutto ciò che desidera dal suo affittuario. Ha persino un lettino e delle vere e proprie ciotole. Jordan dice che vuole stia comoda.

Mi sono offesa.

Considera più lei che la sottoscritta, un'umana tanto quanto lui. Perché con lei non è sgarbato? Scorbutico?

Forse perché con lei non ha bisogno di conversare e non lo infastidisce ogni due secondi.

Oh, sta' zitta, stupida coscienza.

Sono un gradino più in basso di un cane. Un cane che Jordan vuole e che sta facendo il possibile per convincermi a tenerlo. Da un lato, la cosa mi fa piacere perché questa è casa sua, io sono un'ospite – forse valgo addirittura meno di Serial Kinder – e potrebbe benissimo informarmi che il cane resta, che mi piaccia o meno, invece ha trovato un compromesso.

«Non verrai con me. Nemmeno ci entri. Forse dovresti dimagrire, sai? Sei un po' cicciotta.» Questo è falsissimo. Non ho mai visto un cane con più muscoli di questo. È come se fosse nata per appartenere a Jordan, o a uno sportivo in generale. Da quello che so, dovrebbe avere due anni, che corrispondono a venti umani, era malnutrita e abbandonata a se stessa da settimane. Il veterinario, così mi ha riferito Jordan, non ha trovato alcun microchip, di conseguenza il mio finto fidanzato ha la possibilità di adottarla. Adesso Serial Kinder è un cane in regola, con persino una sua foto alla parete dei "Musi Felici" dello studio del veterinario.

Credo mi abbia raccontato queste informazioni di sua spontanea volontà solo per condizionarmi, ma ogni volta che Serial Kinder si avvicina a me, sobbalzo. Il massimo a cui ieri sono arrivata è stato accarezzarle con l'indice la testa. È stato un passo avanti di cui, lo ammetterò solo a mente, sono fiera. Non è che voglio avere paura di lei, sono i pregiudizi che ho che mi tengono ancorata al passato e so che è sbagliato perché, dopotutto, Serial Kinder non ha fatto niente per spaventarmi, però è più forte di me e non posso sforzarmi più di quanto non stia già facendo.

Serial Kinder guaisce, come fosse dispiaciuta. Ha due occhioni verdi giganti che ti fissano l'anima.

«Non ci provare.»

Adesso mi rivolge un sorriso mentre scodinzola allegra. Un.Maledetto.Sorriso. Perché deve essere così carina? Potrebbe squartarmi da un momento all'altro e lo farebbe con quel bel sorriso stampato sul volto.

Rilascio un sospiro esasperato e afferro il collare, contrariata, poi mi avvicino con cautela. «Immobile, fingi di essere un comodino dell'ikea.» Non posso credere di esserle così vicina.

Con molta, molta prudenza le allaccio il guinzaglio al collare verde menta che Jordan le ha comprato. A me non lo ha mai compra— okay, forse non è il caso di fare comparazioni di questo tipo.

Rivolgo un'occhiataccia al pitbull scodinzolante e alzo gli occhi al cielo. A quanto pare sto per portare un mostriciattolo pericolo che potrebbe azzannarmi in qualunque momento agli allenamenti dei Broncos.

«Oh mio Dio!»

«Ma chi è questo splendore?!»

«Ciao, tesorino!»

«Deve diventare la nostra nuova mascotte!»

Gongolerei e ridacchierei come una scolaretta se solo non sapessi che si stanno tutti rivolgendo al pitbull che tenevo al guinzaglio fino a qualche minuto fa.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐑𝐘 𝐙𝐎𝐍𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora