Capitolo 3

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Sento un rumore assordante nel mio orecchio che cerco in tutti i modi di spegnere invano; mi sembra prestissimo tanto da non riuscire ad aprire gli occhi, i raggi di sole entrano dalla finestra e illuminano tutta la stanza. Improvvisamente mi viene in mente perché avevo impostato la sveglia di sabato mattina: Emma e Filippo.

Mi alzo, scendo in cucina e preparo il caffè poter fare colazione e nel frattempo sento qualcuno che scende le scale. "Buongiorno, - annuncia mia mamma – sei già pronta per andare in stazione?" annuisco dicendo: "Sono davvero felice che vengano qui, grazie per aver accettato di farli venire anche se la casa è ancora in subbuglio." Mi da un bacio sulla fronte, si alza per prendere dello zucchero da mettere nel caffè e facciamo colazione insieme parlando del più e del meno. Le dico che ho trovato un luogo dove si incontrano dei ragazzi e che finalmente ho altre cose da fare oltre alle passeggiate. Quel posto suscita in me un sacco di emozioni che vorrei provare a immortalare con la mia macchina fotografica: la prossima volta che ci andrò devo chiedere se posso fare delle foto.

Dopo aver fatto colazione, vado a farmi una doccia per rinfrescarmi e inizio a prepararmi.

Sono in anticipo di un'ora e sto già andando a prendere Emma e Filippo ad Empoli, non vedo l'ora di abbracciarli di nuovo e passarci del tempo insieme. Il loro treno dovrebbe arrivare per le 11.45, e io alle 11.30 sono già seduta su una panchina ad attenderli.

"MARGHEEEEE" sento una voce che mi chiama, una voce che conosco fin troppo bene. Mi giro e trovo Emma che mi abbraccia stritolandomi. Ci stacchiamo dopo alcuni secondi; mi accorgo che Filippo non c'è ed Emma, notando la mia espressione dice: "Mi dispiace Marghe, all'ultimo ha avuto un impegno". Ci rimango male e per poco non mi scende una lacrima; mentre ci avviamo alla macchina prendo il telefono per chiamarlo ma non risponde, e, dopo alcuni tentativi, decido di mandargli un messaggio "Certo che però potevi dirmelo tu che non saresti riuscito a venire eh, me l'avevi promesso." Metto via il telefono e rivolgo tutte le mie attenzioni ad Emma che stava già programmando la giornata e stava anche parlando della serata che avremo passato. 

Siamo arrivate a casa e le faccio fare il giro, anche se già l'aveva vista attraverso foto e videochiamate che avevamo fatto nei giorni precedenti; mentre aspettiamo che sia pronto da mangiare saliamo in camera mia. Siamo sdraiate sul mio letto, prendo il mio cellulare e noto che Filippo ha letto ma non ha risposto. Che noia quando le persone fanno così, mi urtano proprio. Nel frattempo, Emma mi ruba il telefono e decide di mandare un nostro selfie sul gruppo del bunker scrivendo come didascalia "noi siamo pronte per staseraaaa" e lo invia senza il mio consenso: la solita. Mi accorgo che è ancora su quel gruppo e sta osservando molto attentamente le foto profilo dei componenti e si sofferma su quella di Pietro. "E lui chi è?", mi chiede con tono malizioso. "Pietro, ma penso o che non parli molto, per via della timidezza, o che gli stia antipatica perché quando ci siamo conosciuti non ha spiccicato neanche una parola, rideva solo a delle battute dei suoi amici, anche se diverse volte ho notato che mi osservava. Boh, un tipo strano comunque." Le rispondo e lei alza le spalle come per dire vedremo. Dopo alcuni momenti arrivano le risposte dai ragazzi che mandano tutte emoji sulle bottiglie di champagne, i fuocherelli con annesso un messaggio da parte di Duccio che dice di vedersi nel bunker verso le 22 per poi partire tutti insieme e dirigerci verso il locale.

Il pomeriggio passa abbastanza velocemente tra pettegolezzi e Netflix e verso le 18 iniziamo a prepararci. Emma decide di farsi una doccia mentre io espongo sul letto tutti i vestiti che ho e che potrei mettere sapendo che la mia migliore amica li tirerà fuori tutti per farmeli provare. Mi metto sul letto e controllo se mi è arrivato qualche messaggio, sperando in una risposta da parte di Filippo, ma niente. Non capisco che cosa possa essergli successo, mi aveva detto che veniva sicuramente; ho paura che questo allontanamento da Pisa possa causare più danni del previsto.

Mi vibra il telefono tra le mani e noto che mi è arrivato un messaggio. È di Pietro. Che strano, l'altro giorno non mi ha quasi rivolto parola e adesso mi invia un messaggio? Dubbiosa, apro la chat e leggo il messaggio. "Hey, ciao. Sono Pietro, uno dei ragazzi che hai conosciuto l'altro giorno al bunker. Volevo chiederti se ti serve un passaggio per stasera. Fammi sapere". Sorrido involontariamente al messaggio, inizio a digitare la risposta "Ciao Pietro. Grazie per la proposta, ma non vorrei disturbarti poi per il ritorno" e invio, dopo pochi secondi mi risponde "No ma stai tranquilla, davvero. Mi sono ricordato che ci sono anche i tuoi amici, ovviamente anche loro sono compresi nel passaggio eh". Decido di accettare scrivendogli "Va bene, se non ti diamo fastidio allora ci aggreghiamo a te". Mi risponde immediatamente dicendomi che non appena sarebbe partito da casa mi avrebbe chiamata e io concludo la conversazione mandandogli l'indirizzo di casa mia e ringraziandolo ancora una volta. Chissà perché mi ha scritto, magari sono soliti organizzare le macchine e gli altri hanno già organizzato tra loro. Stavolta, oltre alla vibrazione, anche un suono di notifica che proviene dalla scrivania: il cellulare di Emma. Mi avvicino e controllo chi le ha scritto per avvertirla e noto che è un messaggio di Filippo; leggo solamente l'anteprima nella quale scrive "Lo so, devo risponderle. Non riesco a dirle la verità. Mi dispiacerebbe troppo se lo sapess...". Corrugo la fronte allontanandomi e rimettendomi a sedere sul letto perché la sento tornare. Le dico molto velocemente che stasera ci vengono a prendere e vado anche io a fare una doccia.

Cosa ho appena letto? Non ci credo. Lei sa perché non è venuto qui e lui non riesce a dirmi la verità. Davvero i miei migliori amici mi stanno mentendo? Non riesco a non pensare che quel messaggio non sia per me. Per il momento non dico niente a nessuno, tengo tutto per me, anche se vorrei chieder loro delle spiegazioni, ma non voglio rovinare la serata a nessuno. Anzi, stasera voglio proprio scatenarmi e non pensare a niente, tantomeno a loro due.

Vivo nel disordine - Fares || BNKR44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora