Capitolo 13

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Grazie alla sveglia che ho impostato ieri sera riesco a svegliarmi presto per fare tutte le mille cose che ho in programma con molta tranquillità prima di portare quel rompiscatole di mio fratello al bunker. Nonostante la lista di impegni stracolma, però, mi prendo alcuni minuti per crogiolarmi tra le calde lenzuola e il fascio di luce che penetra dalla finestra. Sento un andirivieni lungo il corridoio e dei rumori provenienti dal piano inferiore, quindi, un po' controvoglia, decido di scendere per passare qualche minuto in compagnia della mia famiglia. "Buongiorno principessa" afferma una voce maschile non appena apro la porta di camera mia. "Buongiorno anche a te, Vittorio. Che cosa sta succedendo di sotto?" rispondo stropicciandomi gli occhi ancora assonnati e con la voce roca. "Tua madre ha deciso che vuole una colazione americana e sta cercando ovunque sia gli ingredienti sia tutti i vari utensili per fare pancakes e non ho capito cos'altro" conclude desolato dalle scelte discutibili di mia mamma. "Eh, te la sei presa tu... non è colpa mia." alzo le spalle e sorrido divertita sapendo che mia madre potrebbe improvvisare un intero concerto super stonato anche nel bel mezzo della notte e lui non direbbe proprio un bel nulla, anzi probabilmente si unirebbe e non finirebbero più. "MARGHERITA TI RICORDI DOVE HO MESSO LO SBATTITORE E IL MIXER QUELLO CHE SI IMMERGE" alzo gli occhi mentre Vittorio sorride divertito togliendosi una goccia di sudore immaginaria dalla fronte; "Non lo so, avevi detto che la cucina l'avresti sistemata tu – dico scendendo ed entrando in cucina – comunque buongiorno anche a te mami." termino dandole un bacio sulla guancia. "Buongiorno a te, tesoro. Cosa vuoi per colazione?"; "Mi va bene del semplice caffellatte con le fette biscottate" annuisce prendendo dal pensile di fronte a lei la mia tazza preferita che uso da quando sono piccola. "Marghe, dobbiamo parlare però... – inizia a dire mentre versa i due liquidi nel recipiente – è vero che sei grande e vaccinata, e tutte le cose che vuoi, ma sai che devi avvisarmi quando fai tardi o addirittura non torni a dormire. Mi fa piacere che tu abbia conosciuto qualcuno con cui passare il tuo tempo libero anche se non sono i tuoi amici di Pisa, ma almeno un messaggino potevi inviarmelo. Poi sai che ti lascio fare tutto ciò che desideri però ti chiedo solo questa cosa. Per favore, avvisami." termina. Me lo sta chiedendo con tono davvero supplichevole e preoccupato; tutto quello che faccio è annuire abbassando leggermente la testa e mentre le chiedo scusa mi chiede: "Ma poi con chi sei stata? Emma?" non so se dirle la verità, sapendo che ne sarebbe entusiasta o assecondare la sua idea. "Un ragazzo, ma non è successo niente" dico frettolosamente. "Davvero, Marghe? Un ragazzo? Questa è la migliore notizia che mi potessi dare!! Finalmente!!" conclude manifestando tutta la sua felicità abbracciandomi talmente forte da stritolarmi. So che potrei sembrare strana, ma quando mia madre si comporta come la mia migliore amica mi mette in soggezione forse perché ho sempre percepito il ruolo del genitore come autoritario, forse da piccoli era più severa e per educarci doveva essere quella "cattiva", ma adesso mi fa strano che si comporti così, come se avesse anche lei vent'anni. Anche con mio fratello è così, ma a lui non sembra importare, anzi racconta le cose più a lei che a me e si scambiano anche consigli. Io su queste cose sono più introversa, preferisco scambiare consigli con amici piuttosto che con mia madre. "Sì, si chiama Pietro." dichiaro cercando di interrompere la conversazione. "Va bene, e poi? Dimmi di più..." insiste impaziente. "Cosa vuoi che ti dica mamma? È bello, dolce e basta. Samu mi ha già fatto l'interrogatorio... ti prego anche tu no, sai che non mi piace. Se succederà qualcosa di eclatante allora te lo dirò." concludo rassicurandola sperando che non se la prenda; ogni volta che le dico cose del genere mi auguro non ci rimanga male perché è abituata con Samuele che le racconta anche che si è tagliato con un pezzo di carta. Sorride e annuisce. "Come vuoi tu, sai che puoi sempre contare sulla tua mamma" ricambio il sorriso e immergo la fetta biscottata nel latte mentre lei continua con la sua ricerca degli elettrodomestici. "Oggi non vai a lavoro?" le chiedo tra un morso e l'altro. "Certo che vado, non posso assentarmi. Solo che ho il primo appuntamento verso le dieci. Perché?" replica lei e io alzo le spalle "Boh, non so ti vedo tutta tranquilla. Di solito al mattino non ti si può neanche parlare per quanto sei di corsa." Sbuffa e annuncia la resa: "Ci rinuncio, non ho più voglia. Usciranno quando non serviranno, come sempre. Comunque, – fa un respiro lungo – ti va se pranziamo insieme oggi? Ti va di raggiungermi in ufficio? Da quando ci siamo trasferiti non passiamo più tanto tempo insieme. Figuriamoci adesso che hai conosciuto questo ragazzo..." alza gli occhi al cielo scherzosamente e io la copio più seriamente. "Certo che mi fa piacere. Pokè? Lo passo a prendere e ti raggiungo? Io devo sistemare un po' la mia camera e devo fare dei lavori al computer lunghi e noiosi e devo andare in palestra." concludo. "Va bene, oggi pranzo tra donne‼" afferma con tutta l'enfasi che ha in corpo strappandomi un sorriso sulle labbra. Mi alzo per togliere la tazza e per rassettare la parte di cucina che ho messo in disordine e salgo per sistemarmi e iniziare la mia giornata. 

Vivo nel disordine - Fares || BNKR44Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora