Capitolo 6

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"Sei strano...". La riccia fece qualche passo verso Eijirou, che se ne stava comodamente sdraiato sul proprio letto, mentre lei si tamponava il viso con un asciugamano dopo essersi data una sciacquata.

"Sono solo stanco...".

"Sono giorni che sei stanco... Che succede? Lo sai che puoi raccontarmi ciò che ti passa per la mente".

Un lento sospiro passò da quel sottile spiraglio tra le sue labbra, mentre si stropicciò pigramente gli occhi, alla ricerca di un sostegno.

Aveva bisogno di aiuto... Con chi doveva parlare per riuscire a districarsi da quella pessima situazione?!

Denki? Hanta? O direttamente colui che era riuscito a rovinare tutto involontariamente?!

Katsuki... Non poteva fare a meno di pensarlo, e dopo averlo visto passare come un fulmine furioso, pronto a spaccare la terra a metà, si era addirittura preoccupato volendo aiutarlo.

Ma aiutarlo in cosa, esattamente?!

Non voleva che passasse il suo tempo con Shouto, e non poteva prendere il suo posto, anche perché non era assolutamente gay...

E quindi...?

"... Di questo stavo parlando...".

"Mh...?". La schiena si sollevò di scatto, incontrando quelle iridi ambrate che lo osservavano, con le labbra carnose diventate una linea dura e rigida.

"Ti sto parlando... E ti sei perso nei tuoi pensieri per almeno cinque minuti. Cinque minuti in cui io ho parlato. Eiji, che succede?". Le ginocchia di lei si piegarono, incastrandosi tra le gambe di lui ed inclinando il viso.

Non c'era niente di malizioso in quell'azione... Mina era così... E gli piaceva. Piaceva tanto al rosso! Ma... Ma qualcosa in lui si era spezzato, solamente per colpa di gemiti e pelli virili che si scontravano con ferocia... Versi, lamenti, urla...

"N-Niente...! Io... Che vuoi che succeda, mh?".

"Beh... Contando il fatto che io sia totalmente nuda, e che tu non abbia avuto reazioni... La dice lunga".

Ed i due rubini si strabuzzarono, rendendosi conto della situazione reale. Perché la sua ragazza era lì, in ginocchio, di fronte a lui... Nuda, con i seni in bella mostra...

E lui... Non se ne era nemmeno accorto...

La cosa peggiore? Non si era minimamente eccitato.
Non aveva intenzione di toccarla, non stava pensando a come avrebbe sfiorato quel corpo da paura... Non aveva immaginato assolutamente niente.

L'unico suo pensiero...? Se ne vergognava... Ma le avrebbe volentieri dato qualcosa per coprirsi per evitare che prendesse freddo...

Patetico...

Dove era nascosta la sua virilità? La sua forza e la sua mascolinità?!

Era decisamente disgustato da sé stesso...

"M-Mi dispiace... N-Non so cosa stia succedendo... Sono... - Sospirò, affondando le dita tra le sue ciocche rosse mentre lei si allontanò leggermente - Sono confuso... Ho.. così tanti dubbi nella testa e... E non so come risolverli".

Il peso di Mina smosse appena il materasso, e la sua guancia morbida si posò delicata sulla sua spalla muscolosa, in attesa di altre parole... Con la sua dolcezza e il suo essere così frizzante...

"Eiji... Lo sai... Io... Io sono Mina... La tua migliore amica - L'indice ed il medio sollevarono il mento di Eijirou, che piegò la sua espressione in una terribilmente dispiaciuta - Non voglio vederti stare così... Parlami... Risolveremo tutto insieme, no?".

Gli occhi caddero sulla felpa che si era messa, piegando appena l'angolo delle labbra verso l'alto... Era un grandissimo pezzo di merda... Lo sapeva...

Era vero, non aveva fatto niente. Non aveva tradito, non aveva toccato... Niente! Ma quei pensieri lo devastavano totalmente...

"N-Non è... Facile. Non... Non so cosa... O come... E... E non so nemmeno se... Se sia vero! Ho... Dio, ho paura...". Scostò la mani della riccia, riabbassando il viso, alla ricerca di uno sprazzo di serenità nei suoi pensieri.

Avrebbe preferito cinquanta pugni in faccia, piuttosto che trattare male Mina...

"Ehi, Eiji... L'ho capito... - Sussurrò piano al suo orecchio, accarezzandogli delicatamente le ciocche lisce dietro le orecchie - L'ho capito... E... E non sono arrabbiata... Certo... È deludente... Però... Cosa posso farci...?".

"T-Tu...? - Gli occhi di Eijirou si riempirono di lacrime, mentre incontrò lo sguardo della ragazza, che amorevolmente lo osservava, rannicchiandosi al suo fianco - M-Ma non... Non è possibile...".

"Ti conosco troppo bene... Mi basta vedere i tuoi occhi e tutto diventa chiaro. Tu non vuoi farmi del male... Lo so... L'ho visto poco fa, come vai a cercarlo sempre... Ed ho appena avuto la conferma ora! Avevi le mie tette praticamente in faccia, Eiji".

Un caldo rossore si espanse sulle sue guance, mentre chiuse le palpebre e rimase senza parole.
Cosa avrebbe potuto dire?
Non ne era sicuro, non si sentiva... Gay. Eppure... Eppure quel dannato biondino era sempre nei suoi pensieri, a prendere a calci ogni sua razionalità.

"I-Io... N-Non so cosa... Cosa fare... Io non voglio che tu... Che tu te ne vada... M-Ma... Ma so che... Che io non sono-".

"Tesoro mio... - Sorrise dolcemente Mina, stampando un tenero bacio sulle labbra schiuse del rosso, per poi fargli un'altra carezza - Non me ne vado... Certo, sono un po' delusa... Spero di non aver fatto qualcosa di strano per farti cambiare... Sponda... Ma va bene così... Come potrei odiarti...?".

Ed un singhiozzo spezzò il respiro di Eijirou, perché si rese conto che ogni sua sicurezza era stata spazzata via, ed era bastato così poco...

Magari non era convinto al cento per cento, ma sapeva che c'era qualcosa di distorto dentro alla sua sfera sentimentale.

Era un'età così delicata... E così difficile da affrontare.

E Mina lo sapeva, perché dentro si sentiva morire... Ma come poteva urlargli contro? Come poteva mandarlo a quel paese, schiaffeggiandolo pure?

E vederlo piangere, contro il suo petto... La straziava ancora di più.
Lui non era sbagliato... Non poteva esserlo, ma lei poteva immaginare quei pensieri contorti che si stavano aggrovigliando nel suo cervello.

"Perché... Perché non vai da lui...? Potreste.. parlare...". Sussurrò piano, sperando vivamente che quel trapano che le stava martoriando il cuore smettesse il prima possibile...

Perché il suo cuore si stava infrangendo... E forse, un pugno a quel biondino bastardo glielo avrebbe volentieri dato...

 E forse, un pugno a quel biondino bastardo glielo avrebbe volentieri dato

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