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salii velocemente sul treno, ero come sempre in ritardo, mi sedetti al mio posto e misi la valigia tra le mie gambe, misi le cuffie nelle orecchie e feci partire una delle tante playlist che avevo, chiusi gli occhi ed aspettai con ansia di ritornare finalmente a casa.
« ciao amore mio » disse Sere saltandomi addosso appena scesi dal treno
ero ritornata a Firenze dopo tantissimo tempo che non venivo qui, avevo finalmente finito il mio tirocinio a Milano, avevo però allungato la mia permanenza nella città dove ero cresciuta quindi quando tornai a casa la primavera si stava già avvicinando.
« come è stato vivere senza di me per così tanto? » chiesi sorridendo mentre ci avviammo verso la macchina
« bruttissimo! ero sempre sola » disse la mia amica facendo la voce da bimba
con tutti i nostri impegni non ci vedevamo quasi mai, ogni tanto saliva a Milano ma rimaneva solo in giornata per via dell'università e io non ero mai riuscita a scendere ad Empoli sia per l'università sia per la ferita ancora aperta che avevo.
« questo pomeriggio ti va di andare al bunker? i ragazzi stanno finendo il nuovo album » chiese Sere
le avevo detto che avevo superato quello che era successo con Pietro, che ormai non mi importava più di lui e che non ci stavo più male ma in realtà stavo palesemente mentendo, continuavo a pensare a lui e molte notti mi addormentavo piangendo per colpa sua.
« non so se me la sento » dissi allacciando la cintura
« manchi tanto ai ragazzi, poi pippi ti stava aspettando »
« va bene dai »
« allora andiamo subito, è già tardi » disse guardando l'orario sul telefono
presi un grande sospiro ed annuii, non volevo rivedere quei capelli biondi, non sarei riuscita a reggerlo.

Sere bussò al bunker e dopo poco la porta si aprì la figura di Marco si fece spazio nella visuale, lui rimase incredulo nel vedermi li dopo così tanto tempo.
« sei tornata! » disse felicemente abbracciandomi
« proprio così » dissi sorridendo
ci fece spazio ed entrammo nel bunker dove trovammo Dario ed Andrea che parlavano, andai verso di loro e li salutai entrambi con un caloroso abbraccio, erano entrambi felici di rivedermi ma più dei due Dario perché sapeva che da ora non avrebbe più dovuto subirsi la mia migliore amica che si lamentava di quanto le mancassi
« dov'è pippi? » chiesi ai ragazzi
volevo rivedere il mio migliore amico, avevo bisogno di un suo abbraccio in quel momento.
« è nello studio con Pietro e Jack » disse Andrea mentre smanettava al telefono, sentire il suo nome mi fece perdere un battito, il senso di vuoto che ormai mi accompagnava da mesi iniziò a farsi più grande.
« andiamo da loro così lo saluti » disse Dario sorridendo
annuii incerta e seguii il mio amico verso lo studio di registrazione del bunker, il ragazzo dai capelli rasati aprì la porta ed entrò, io esitai un po' ma poi feci lo stesso trovandomi davanti i tre ragazzi che stavano registrando una canzone girati di spalle.
« ciao » sussurrai
Pietro e Duccio si girarono verso di me, il rosso mi venne subito incontro e mi abbracciò più forte che potè, mi era mancato tanto.
appena mi staccai dall'abbraccio spostai lo sguardo su Pietro, mi stava guardando incredulo, probabilmente pensava che non sarei mai più tornata o che non mi sarei più fatta vedere da lui.
lo salutai con un sorriso e con un cenno di mano, dovevo fargli credere che non stavo più male per lui e che potevamo ritornare ad avere un minimo di rapporto per poter uscire tutti insieme senza creare disagio tra i ragazzi.
mi venne incontro e mi abbracciò, fu una cosa decisamente inaspettata, mi persi tra il suo profumo, mi staccai subito consapevole del fatto che se fossi stata ancora in quell'abbraccio sarei potuta scoppiare a piangere.
« com'è andata l'università rora? » chiese Jack dopo avermi salutata con un abbraccio come avevano fatto tutti.
« tutto bene, ho allungato un po' la permanenza a Milano come avete visto ma l'ho fatto solo perché almeno ho già finito il secondo anno » dissi sorridendo
« hai già finito il secondo? » chiese Duccio
« già, ho dato tutti gli esami in unimi però ho chiesto il trasferimento a Firenze per finire la triennale » spiegai
sentivo lo sguardo di Pietro bruciarmi addosso, cercai però di fare finta di nulla, non potevo dargli peso, non dovevo.
« ti va di sentire la canzone che stavamo registrando? » chiese Jack
annuii, i ragazzi mi spiegarono che la canzone non era ancora completa, che mancavano dei pezzi ma che la avrebbero finita sicuramente entro la fine della giornata.
« anzi dai ti faccio sentire la canzone finita, si chiama ' moto blu ' » disse Jack iniziando a cercare per i diversi file del computer
« chi canta? » chiesi sedendomi accanto alla mia amica.
da quando me ne ero andata avevano fatto diversi cambiamenti al bunker e uno di questi è stato quello di aggiungere un piccolo divanetto nello studio
« Fares, Faster e Caph » disse Duccio sorridendo.
la canzone partì, aveva ritmo abbastanza movimentato, il primo a cantare fu il biondo che non mi aveva tolto lo sguardo di dosso nemmeno per un secondo.
ascoltai attentamente tutta la canzone, era davvero bella.

" e tu non hai mai avuto un piano
ma vuoi fuggire lontano
una meta non c'è, avrai solo me
mi amerai il giorno in cui capirai che
baby, potrei essere il casco che ti manca
la sera tardi quando vuoi tornare a casa
solo con la moto blu
ma non ci sei solo tu... "

mi si creò un nodo in gola, era la canzone che mi aveva cantato Pietro l'estate scorsa quando eravamo assieme al mare.
sentii gli occhi diventare lucidi ma cacciai subito indietro le lacrime.
« molto bella » avevo la voce che tremava e la mia amica se ne accorse quindi prese subito in mano la situazione iniziando a parlare
« ma quindi l'album quando uscirà? »
« tra un mese circa, pensavamo a fine aprile » disse Dario sorridendole
quei due diventavano sempre più uniti ogni giorno che passava, amavo il loro rapporto, ormai erano diventati mamma e papà.
« ragazzi io esco a fumare »
mi alzai dal divano ed andai nel cortile del bunker, mi sedetti sul prato e mi accesi una sigaretta cercando di distrarmi dalla canzone che avevo sentito prima, non mi sarei mai aspettata che Pietro l'avesse continuata, pensavo che sarebbe rimasta una semplice canzone incompiuta nelle note del telefono del biondo.
« ti è piaciuta la canzone? »
una voce si fece spazio dietro di me, il ragazzo si avvicinò e si sedette affianco a me in attesa di una risposta
« è bella » dissi solamente aspirando dalla sigaretta
« beh, sono contento che ti piaccia »
« da quando fumi quella roba che sa di culo? » dissi ridendo girandomi verso il biondo che teneva in mano un'iqos
« non sa di culo - disse con tono divertito - com'è andata comunque? dopo che, sai insomma.. »
« dopo che mi hai tradita? - chiesi non facendogli finire la frase - tutto di merda, ma grazie per esserti interessato »
feci per alzarmi ma il ragazzo affianco a me mi prese per il braccio costringendomi a rimanere affianco a lui, lo guardai confusa cercando di capire cosa volesse fare, lui esitò molto ma poi iniziò a parlare.
« mi dispiace ok? non l'ho fatto perché volevo, lo sai » disse farfugliando
« va bene Pietro, non te lo ricordi ma non aspettare che io ti perdoni dopo quello che hai fatto, parleremo solo per semplice convivenza, per non creare problemi a tutto il resto del gruppo » dissi fissando il biondo davanti a me
« me lo merito » sussurrò
devo ammettere che mi sentii in colpa ma non potevo perdonarlo, non dopo ciò che aveva fatto.
« mi pento davvero però, mi manchi, mi manca il nostro rapporto » disse con voce spezzata guardando un punto indefinito davanti a lui, quelle parole fecero aumentare il vuoto che avevo dentro che si stava ingrandendo sempre di più minacciando di mangiarmi viva se sarebbe continuato a crescere.
« anche a me manca - sussurrai - ma non riesco più a vederti nello stesso modo »
« lo so » sussurrò
mi sdraiai senza pensarci sull'erba iniziando a guardare il cielo sopra le nostre teste che stranamente era limpido, non era presente nemmeno una singola nuvola.
« rora » il biondo mi chiamò e io girai la testa verso di lui per capire cosa volesse, vidi i suoi occhi lucidi e le sue labbra tremanti ma cercai di non farmi prendere dalle stesse emozioni che lo affliggevano perché se no mi sarei messa a piangere come una bambina
« dimmi principino » dissi maledicendomi per il soprannome che avevo usato.
« voglio solo farti sapere che se mai cambierai idea io sarò qui » disse facendo un sorriso triste, prima che potessi parlare però lui si alzò dal prato rientrando nel bunker lasciandomi di nuovo sola facendomi perdere tra i miei pensieri.

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NOTA AUTORE

ciao!!
cambio spazio temporale davvero ampio, questo capitolo mi serve solo " di passaggio " per poter continuare con le mie idee
non mi convince molto ma ve lo lascio comunque perché so che lo apprezzerete più di quanto lo faccio io.

spero che la storia vi stia piacendo

vi voglio bene

- rora ☀️

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