IX; 𝐓𝐡𝐢𝐫𝐬𝐭 𝐟𝐨𝐫 𝐛𝐥𝐨𝐨𝐝

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Da lontano vide un'ombra, ormai la pioggia si era calmata fino a trasformarsi in semplici gocce d'acqua che cadevano delicatamente sul terreno; subito Anthony si avventó davanti al portone quando sentí la serratura scattare e davanti a lui si presentò la figura di un Alastor tutto bagnato dalla testa ai piedi. Quella camicia bianca e fradicia che era diventata trasparente al punto tale che si intravedeva quell'intreccio di addominali che partiva da sotto il suo mento e finiva poco sopra l'attaccatura dei pantaloni.
Anthony trattenne un respiro, non riusciva a parlare fino a quando non fu proprio il vescovo a farlo.

《Sono riuscito a prenderlo.》

《Abbiamo un problema.》

Parlarono in contemporanea, e quando vide l'espressione di Alastor mutare capí subito che avevano per le mani non uno ma due grossi problemi.

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《Dobbiamo agire subito.》
La voce di Alastor rimbombó nel grande altro poco illuminato da un paio di candele. Aveva tolto la giacca rossa fradicia e si era scorciato le maniche della camicia fin sopra i gomiti.

《Ma poi la ragazza...》
Il biondino gli girava intorno. Era preoccupato per tutti quanti ma Alastor non voleva sentire null'altro all'infuori che uccidere il quasi vampiro.

《Non mi interessa se ne farà una ragione.》
Sussurrò il castano, mentre si avvicinò alla porta della stanza in cui si trovavano l'uomo e sua figlia, ma Anthony fu più veloce e si interpose tra l'altro e la porta.

《Non vuole perdere suo padre Alastor. Ci sarà pure un'alternativa. 》
Sussurrò il biondino, guardando l'altro negli occhi. Quegli occhi così belli e particolari; erano chiari ma di un colore che non riusciva a definire.

Non aveva mai assistito alla uccisione di un vampiro; era stato addestrato sì,  ma una cosa era nella pratica e un'altra invece solo in addestramento.

《L'unica alternativa è  ucciderlo.》
Alastor si piegò al punto tale da posizionare il viso davanti al suo, il sorriso steso sulle labbra gli andava a disegnare la guancia da una parte all'altra facendolo sembrare quasi inquietante.
Anthony aprì la bocca, inspirando ma venne bloccato da un urlo: proveniva dalla stanza.
Vagatha.

《Levati.》
Sibiló,  portando una mano sulla spalla del biondino e spingendolo di lato, aprì poi la porta ed entrò all'interno.
Anthony non riuscì a vedere bene tutta la scena, l'altro gli aveva sbattuto la porta in faccia.

Rimase fuori; sentiva urla, rumori di combattimenti, la ragazza implorare. Il tutto attutito  dalla grande porta che aveva di fronte e che proprio Alastor aveva sigillato per non farlo entrare.

Poi silenzio.
La porta si aprì con uno scatto e da essa uscì Vagatha, aveva il viso pieno di lacrime, gli occhi rossi e dietro di lei invece Alastor,  la camicia bianca chiazzata in molti punti da sangue.

《Anthony chiama la carrozza, andrà nella tua villa. Noi...dobbiamo scappare da questo posto, non siamo nemmeno al sicuro.》

Tra i singhiozzi lei non riuscì a dire nulla, rimase solo con la testa china mentre i luoghi capelli castani le andavano a scivolare sul viso. Anche il suo vestito, nonostante fosse consumato e sporco di terra, aveva chiazze di sangue ovunque.  Sangue fresco.

Il biondino, fece un sospiro e annuì solamente.

Spazio autrice

Buonasera, ben tre capitoli oggi per avvisarvi che dal prossimo in poi, quello dieci, inizierà il secondo arco narrativo.
Pubblicherò normalmente da domenica prossima se tutto va bene e ringrazio di cuore ❤️  tutti queli che stanno seguendo la storia .
Detto ciò, lasciatemi anche qualche commento anche per farmi sapere cosa ne pensate sulla storia perché mi piacerebbe vedere anche i vostri punti di vista !!

𝐅𝐢𝐧𝐚𝐥 𝐦𝐚𝐬𝐪𝐮𝐞𝐫𝐚𝐝𝐞 (Hazbin hotel )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora