5. MAYA

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Quando finì di raccontare tutto mi accorsi che avevo qualche lacrima che mi rigava le guance. Lui invece sembrava trattenerle.
«Se hai bisogno di piangere fallo»
Non disse niente ma i suoi occhi lo fecero per lui, iniziarono lentamente a riempirsi di lacrime poi però prese la manica della felpa e se la strofinò sugli occhi. Io non sapevo se restare lì immobile o fare qualcosa, era la prima volta che qualcuno si apriva con me quindi dire che sapevo cosa fare sarebbe stata una bugia. Pensai un po' a cosa dire.
«Posso fare qualcosa?» Fu l'unica cosa che mi venne in mente.
«Posso dormire qua?»
«Beh insomma sono le 5 del mattino oramai, di sicuro non torni a casa da solo» come se avesse bisogno di protezione, ma che cazzo mi viene in mente?!
«Semmai è il contrario» fece un grande sorriso e mi scappò una risatina.
«Si hai ragione, però resti lo stesso»
«Grazie» si avvicinò a me e mi strinse in un abbraccio.

«Dovrei avere delle magliette che dovrebbero starti» dissi con la testa completamente immersa nel mio armadio.
«Va bene grazie»
«Eccola» esclamai con entusiasmo tenendo nella mano sinistra una maglietta originale dei Guns n' Roses.
«Di solito non presto le magliette originali ma è la più grande che ho»
Lui inizia a togliersi la maglietta che ha addosso e io mi volto di scatto con le guance in fiamme.
«Potevi avvisare»
«Fatto» mi girai e la maglia gli stava perfetta.
«Come fa a starti?»
«Non mi sta infatti, veste baggy»
«Molto baggy»
«Si molto baggy, ma allo stand del concerto c'era questa taglia e basta quando sono arrivata alla cassa, ho preso anche una bandana e un top estivo» ritornai con la testa nell'armadio, cercai un po'.
«Ta daaa»
Mostrai fieramente il top e la bandana.
«Mi sono costati tipo settanta euro in tutto ma ne è valsa la pena»
«Sono davvero belli» disse guardando il mio bottino «e grazie ancora per la maglietta»
«Detto sinceramente le lenzuola sono pulite quindi col cazzo che ti facevo dormire con la quella maglietta»
«Diretta» mi disse assottigliando gli occhi come se volesse sfidarmi su qualcosa.
«Va bene...allora, io vado a lavarmi i denti»
«Io ti aspetto qua»

Chiudo la porta del bagno e mi butto un getto di acqua fredda sul viso. Mi lavo i denti e intanto penso a cose che non si soffermano nella mia mente per più di un' minuto, a cose che non dovrei pensare.
Una volta finito di lavare i denti mi misi la crema in faccia e ritornai in camera.
«Mi metto sul divano c'è l'hai una coperta?»
Lo guardai confusa.
«Ti ho dato una maglietta pulita perché le lenzuola sono pulite e mi chiedi se puoi avere una coperta per il divano?»
«Ehmmm, si»
«NO!» lo guardo negli occhi «dormi con me tanto il letto è grande e sembra proprio che tu ne abbia bisogno»
Io mi metto nel lato destro e lui nel sinistro e ci infiliamo sotto al mio lenzuolo con il simbolo dei Queen su sfondo nero.
«Posso chiederti un'ultima cosa?» mi dice sottovoce girandosi verso di me con la faccia già appoggiata sul cuscino. Io faccio lo stesso. «Certo»
«Mi puoi abbracciare?»
Mentirei dicendo che la domanda non mi abbia spiazzato.
Rimasi qualche secondo con gli occhi spalancati piantati nelle sue iridi nere che trasmettono paura e speranza per la mia possibile risposta. Non gli diedi nessuna risposta però. Mi girai dall'altro lato e mi avvicinai verso di lui. Lui mi strinse il fianco con il braccio e io misi il mio sopra la sua mano.
«Grazie»

5 MODI PER MORIREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora