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Arrivò presto martedì, Louis quella mattina combatteva se alzarsi o meno dal letto per  prendere il suo classico caffè.
Aveva sempre disprezzato quella bevanda scura ma da quando soffriva d'insonnia era diventata la sua unica fonte di salvezza.
Proprio mentre  attendeva davanti la macchinetta, sentí un tonfo improvviso, come una porta sbattere. Era abituato a farsi i fatti suoi in situazioni del genere, ma quando vide Taylor passargli davanti preoccupata non riuscì a non fermarla.
-"È successo qualcosa ho sentito-"

-"È il nuovo paziente è ingestibile, ha appena litigato col suo compagno di stanza per la seconda volta in questa settimana!"
Taylor era esausta, si immedesimò in lei è in quanto fosse duro un lavoro del genere. Gli venne spontaneo accarezzargli la spalla e dire

-"C'è qualcosa che posso fare?"
La bionda si strofinò gli occhi con le mani, sembrava che anche lei non dormisse da un po'.

-"Oh grazie Louis ma non credo-" si bloccò un istante come se gli fosse venuto in mente qualcosa: "O forse si"
Louis non riuscì a decifrare il suo messaggio quando si girò di scatto sul procinto di camminare: "Ora devo andare ci vediamo più tardi!"

Teneva ancora il suo caffè stretto tra le mani decise di finirlo in giardino dato che c'era del tempo prima dell'inizio del corso.

Odiava parlare con la maggior parte di persone era come se ancor prima di conoscerlo vedessero come prima cosa il suo problema con la droga anziché la sua persona. Tutti lì dentro erano soliti farlo e lo detestava.

Tranne Harry, forse era per questo che gli venne naturale scambiare qualche parola con lui la scorsa settimana.

L'unica cosa che Louis  amava di quel posto era quell'enorme giardino con un porticato ad archi e colonne. Guardandole pensò ad Harry, era certo che quest'ultimo sarebbe stato in grado di riconosce il preciso nome architettonico di ogni struttura.
Mentre era perso nei suoi pensieri risuonò una voce già sentita.
-"Ei"
Harry si avvicinò al muretto dove era seduto, sedendosi a sua volta.
Aveva i capelli leggermente raccolti in un solo lato da un fermaglio, una blusa bianca lievemente aperta.

-"Ciao"

  -"Oggi è davvero una bella giornata, non credi?" Emanava un'aura così solare tanto da far sorridere anche Louis.

-"Già, adoro guardare l'esterno di questo posto da qui, sarebbe bello poter dipingere fuori"

Ci fu una breve pausa tra i due, poi Harry acconsentì a quell'idea aggiungendo
-"Hai ragione, allora facciamolo. Oggi disegneremo en plain air come gli impressionisti!"

-"En plain air? E poi sarei io quello francese?"
Si crearono due piccole fossette sulle guance di Harry.

-"Pff , vuol dire dipingere totalmente all'aria aperta, se ti piace così tanto stare fuori sono sicuro che ti piacerà anche dipingerci.
Più tardi sarai uno dei nostri?" Disse con aria speranzosa.

-"Si, questo corso è molto più entusiasmante di tutti gli altri" confessò

-"Wo ne sono lusingato." fece una pausa per poi cambiare discorso: "Comunque com'è va?"
Non sembrava una domanda casuale, fatta solo per chiedere. Sembrava davvero interessato a come stesse.
Ma Louis era davvero pronto a rispondere seriamente a una domanda del genere?
Parlare dei suoi reali problemi avrebbe fatto spegnere quella luce in lui o ancora peggio avrebbe provato compassione nei suoi confronti, e  lui non voleva questo.

-"Beh, come sempre...le giornate sono molto monotone e ripetitive. Tu come stai invece?"

-"Io sto bene. Ieri a lavoro un bambino mi ha chiesto quanto figli avessi!" spiegò l'evento gesticolando animatamente:" Nel senso so che è un bambino, e non ha il senso dell'età.
Ma quella domanda mi ha fatto sentire davvero vecchio. Ho solo ventun anni!"
Dai suoi lineamenti Louis credeva fosse più piccolo, aveva un viso così giovane.

something in the darkness  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora