8

199 13 0
                                    



I giorni successivi Harry smise di presentarsi sotto la cupola e tanto meno Louis al suo corso d'arte.
Una parte di Louis lo sentiva, si aspettava che prima o poi i suoi sentimenti si sarebbero palesati. Quel che non si aspettava però e che fu proprio il riccio a fare il primo passo. Si leggeva negli occhi di entrambi che nel loro rapporto c'era qualcosa di più, un legame diverso dagli altri che nessuno dei due aveva mai provato prima d'ora.
Erano passati tre giorni dall'ultima volta che si eran parlati, Louis sentiva un peso in petto perenne, anche solo Il pensiero di non rivedere mai più quel bagliore di luce lo demoliva.

Per chi avrebbe dovuto combattere adesso?
Farlo solo per se stessi era un passo ancora troppo lontano per lui.
Il richiamo delle pasticche che nascondeva si incrementava giorno per giorno, non si era scordato di loro, anzi lui stesso non sapeva più cosa  lo fermasse dall'ingerirle. Era solo questione di tempo prima che cedesse, attendeva quel momento come guardare se stesso da lontano, era inevitabile una sua ricaduta.

Ma si era mai rialzato?
La verità era che Louis non aveva mai desiderato disintossicarsi davvero, sapeva dentro di se che non c'è l'avrebbe mai fatta, era solo una maschera che interpretava per tranquillizzare i suoi amici e famiglia.
Louis a stento ricordava com'era sentirsi vivo prima della droga, aveva provato qualcosa di bello e puro con l'avvento del riccio, ma la serenità  non è uno stato perenne è generalmente dura poco soprattutto per lui.

Liam capendo la situazione aveva più volte cercato di risollevarlo, ma ogni tentativo era vano . Non vedeva Zayn e Eleonor stranamente da diversi giorni e questo gli faceva male.
Ad incrementare il suo stato d'angoscia era certamente il sonno non riusciva mai a trovare pace in quel modo. Quelle poche volte che riusciva ad addormentarsi era costantemente vittima di incubi vividi da cui non riusciva a svegliarsi.
Così fece un patto con se stesso avrebbe preferito passate le notti interamente in bianco che dormire tormentato in quel modo.

Si sentiva costantemente stano, irrequieto come se stesse per succedere qualcosa...

Proprio quel giorno venne a farli visita sua madre, fu una conferma delle sue paranoie.
Da quando Louis era entrato in struttura aveva chiaramente detto alla madre di non farli visita fin quando non si fosse ripulito del tutto.

Era lì per un motivo

-"Mamma?"  guardò meglio il volto di sua madre, ed è li che iniziò a preoccuparsi maggiormente: "Cos'è successo?"

-"Sediamoci tesoro...devo darti una notizia non bella" iniziò a sentire terribilmente caldo in quella stanza, non era pronto a ricevere un'altra batosta, non l'avrebbe superata col suo stato attuale. Si sedettero entrambi sul proprio letto l'uno accanto all'altro.

-"Ti prego parla"

-"Non riesco a tenertelo nascosto e volevo essere io a dirtelo di persona" Mentre parlava non riusciva ad alzare gli occhi per guardare il proprio figlio in faccia:

"Hanno arrestato Zayn"

Gli cadde il mondo addosso.
Il battito gli si accelerò inconsolabilmente, non riuscendo a respirare regolarmente tentò di alzarsi ma le sue gambe erano troppo fragili per un gesto simile.
"Louis guardami respira piano" sua madre prese le sue mani cercando di tranquillizzarlo, ma Louis non riusciva a calmarsi, il suo migliore amico era stato arrestato e lui non era lì.

-"No-no" la sua voce e le sue mani tremavano: "Devo andare da lui devo-"

-"Non puoi Louis. Zayn ha denunciato suo padre, nessuno sa dove l'hanno portato adesso"
Continuò a tranquillizzarlo spiegandogli come Zayn avesse denunciato il proprio padre e tutto il suo commercio illegale alle spalle. Personalmente lei non sapeva la reale motivazione di quel gesto, Louis presuppose si trattasse di un qualcosa di davvero serio per far un passo del genere.

something in the darkness  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora