Liryana Dragasta: Stirpe Di Drago.

Capitolo 4 - Alleati

La luce del crepuscolo avvolgeva il bosco in un abbraccio dorato, mentre Liryana, Elyan e  Jorhan si inoltravano sempre più profondamente nella Foresta di Thalion. Il sentiero era un tappeto di foglie morbide e muschio che ammortizzava i loro passi, un percorso naturale che li guidava verso il cuore della foresta.

All'improvviso, un fruscio tra gli alberi attirò la loro attenzione. Dall'ombra dei faggi, emersero gli alleati Guidati da Caius che con un gesto della sua mano, invitò i fuggitivi a seguirlo. "Vieni, Stirpe di Drago," disse con voce profonda. "Il Consiglio degli Antichi vi attende."

Seguendo Caius, giunsero in una radura, Mentre il crepuscolo avvolgeva la foresta in un velo di tranquillità, Liryana, Elyan e Jorhan si inoltrarono nel cuore verde di Thalion. La loro fuga dal mercato era stata frenetica, ma ora, sotto il manto protettivo degli alberi antichi, sentivano un senso di sicurezza e appartenenza.

Ad attenderli alla radura vi erano uomini e donne coraggiosi, tutti uniti dal desiderio di libertà. Tra di loro, vi erano abili arcieri, guerrieri esperti e saggi consiglieri, ognuno con una storia di resistenza contro la tirannia di Draganor.

Fu allora che si presentò Caius, un uomo dal portamento nobile e dallo sguardo penetrante. "Sono Caius, a capo della resistenza," disse con voce ferma. "Abbiamo combattuto a lungo contro Draganor, ma la vostra venuta segna una svolta nella nostra lotta. La profezia parla di voi, della Stirpe di Drago che porterà la libertà al nostro popolo."

Liryana ascoltava, il cuore colmo di domande. "Perché mi chiamate stirpe di Drago?" chiese, desiderosa di comprendere la verità.

Caius guardò verso il cielo stellato che si intravedeva tra le fronde. "Draganor ha usurpato il trono con l'inganno e la violenza. Ha imprigionato la vera erede al trono.

Nel silenzio della notte, il gruppo di ribelli si raccolse intorno al fuoco, mentre Caius si preparava a rivelare la verità nascosta da tempo. Liryana ascoltava, con  il cuore  che batteva con mille emozioni.

"La nostra regina si chiamava Elanor," iniziò Caius con voce grave, " Lei era tua madre Lyandra, un nome che risuona con la forza e la nobiltà della sua vera stirpe. Sei l'ultima discendente dei Dragaryen, una linea antica e potente."

I compagni rimasero in silenzio, catturati dalle parole di Caius.

"Tua madre, la principessa Elanor dei Dragaryen, era promessa al principe Draganor. Ma il destino volle diversamente. Elanor fu sedotta da Edgran, un drago di rara bellezza e potenza che poteva assumere forma umana. Dall'unione nascesti tu Lyandra, erede di un potere antico e temuto."

Liryana sentì il peso di quella rivelazione, le lacrime le rigavano il viso mentre la storia continuava.

"Quando Draganor scoprì la verità, la furia si impadronì di lui. Divenne ossessionato dall'idea di catturare Edgran, ma il drago rimase introvabile. Elanor fuggì, nascondendoti, fino a quando non vi trovarono... Draganor imprigionò Elanor, che morì, e rinchiuse  te Lyandra in una torre, temendo il risveglio dei tuoi poteri di drago che potrebbero annientarlo."

Un brivido percorse la schiena di Liryana. "E quali sono i poteri che ho ereditato?" chiese con voce tremante.

Caius la guardò con rispetto. "Lyandra, tu possiedi il dono di  controllare il fuoco, ne sei immune non ti bruci,  guarigione rapida, forza fisica come il drago tuo padre. Puoi evocare fiamme dalla tua volontà. Ma i tuoi potere sono dormienti dobbiamo risvegliarli."

La rabbia e il dolore per la perdita di sua madre si mescolavano nel cuore di Liryana. "Allora userò questi poteri per vendicarla. Draganor pagherà per ciò che ci ha fatto! a me a mia madre e al nostro regno."

Elyan si avvicinò, offrendole sostegno e comprensione. "Lyandra, non sei sola. Noi siamo con te. Insieme, libereremo il regno dalla tirannia di Draganor."

Con la determinazione di chi ha trovato la propria missione, Liryana si alzò. Il fuoco della vendetta e della giustizia ardeva nei suoi occhi. La battaglia per la libertà era appena iniziata, e il destino di un intero regno era nelle loro mani.