Capitolo 11

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Per settimane vidi Calum passare sempre più tempo con la ragazza della partita. Non che mi desse molto fastidio dopotutto ma il passare sempre meno tempo assieme ci aveva fatto allontanare tanto a salutarci solamente con un cenno del capo, che mi ricordava ininterrottamente di quando ci eravamo conosciuti.
Evidentemente era giusto così, eravamo troppo diversi e troppo uguali.
La vita andava avanti monotona, scuola, prove con la chitarra, uscite con Lauren, pranzi con Luke, Michael e Ashton a cui talvolta si aggiungeva Calum. Mi mancava? Sicuramente, ma faticavo ad ammetterlo. Eppure ogni sera mi ritrovavo a scrivere di lui.
Richiusi il diario alzandomi di scatto e mi tolsi con un sospiro il maglioncino beige che mi pizzicava la pelle.
Rimasi così in reggiseno ,che non si addiceva al look da suora. D'un tratto un rumore improvviso attirò la mia attenzione e mi stupii di vedere un sassolino del vialetto colpire violentemente il mio abbaino.
Aggrottai le sopracciglia e mi misi in punta di piedi sollevando il vetro.
《Guarda chi c'è! La bella addormentata in reggiseno》mi salutò Calum illuminato dalla luce di un lampione.
《Uno: non stavo dormendo, due: che cazzo ci fai sul retro?!》risposi gesticolando freneticamente.
《Mi sei mancata anche tu Amaya》rise infilando le mani nelle tasche. Sorrisi impacciata e gli feci cenno di aspettare per poi spuntare nuovamente con una canottiera pulita.
《Sembra un pigiama》osservò indicandomi non appena feci capolino.
《Forse perché è un pigiama》
puntualizzai. Rise e si massaggió la guancia.
《Non scendi?》
《Perché dovrei? Non mi hai cagata per settimane!》
《Hai ragione ma vedi sono stato impegnato con le prove, e... con tutto il resto》si scusó grattandosi la nuca.
《Per tutto il resto intendi una ragazza di nome Tiffany?》chiesi inarcando il sopracciglio.
《Si ma non è questo il punto》tagliò corto 《Potrebbe gentilmente la signorina Rogers scendere e parlarmi da quaggiù senza dover far venire il torcicollo al signor Hood?》
《No. Mi devi spiegare come mai sei venuto fin qui》 《Già che ci sei vuoi una serenata?》
《Mmmh magari》
《Scendi o salgo io》sbottó. Ridacchiai e feci per allontanarmi dalla finestra.
《Che fai? Non per le scale, non è divertente》mi fermò.
《Vuoi per caso che mi faccia male?》chiesi torva
《No scema ti prendo io, dai scendi》
《Non mi fido》risi arrampicandomi però sul tetto.
《Di notte sembra meno pericoloso》osservai tremando e afferrandomi alle tegole rosse.
《Brava,così》mi incoraggió 《Ora arrampicati su quel ramo》
Titubante, allungai il piede e poi tutto il corpo finché non sentii la corteccia ruvida graffiarmi la pelle.
《Ora salta》
《Sei matto? Mi rompo una gamba!》
《Ti ho detto che ti prendo》ripeté tranquillo 《Non ti farò cadere come sullo skateboard》
Piagnucolai e iniziai a dondolare appesa al ramo, poi caddi pesantemente tra le braccia di Cal che sentii cedere sotto di me.
《Visto? Non sei caduta》sorrise
mostrando i denti. Sbuffai sorridendo.
《E ora?》
《Ora andiamo al mare》
《Adesso? Ma non ho nemmeno il costume!》
《Non avrai mica paura》ridacchiò
《E va bene, andrò vestita》risposi con un sorriso 《Comunque sono ancora arrabbiata con te》
《Non puoi essere arrabbiata proprio ora. Ho bisogno di te》
《Non è giusto Cal che io ci sia quando tu hai bisogno e tu poi sparisca》sbuffai seguendolo sulla strada asfaltata
《Mi sto facendo perdonare non preoccuparti》sorrise baciandomi delicatamente sullo zigomo. Non potei evitare di sorridere, l'avevo già perdonato.
《Sali》disse lasciandomi un casco dopo essersi avvicinato ad una moto blu chiaro.
《Wow》esclamai infilando il casco
intonato al colore della carrozzeria.
《Bella eh? L'ho salvata dalla rottamazione e le ho dato nuova vita. In pratica la posso considerare un mio capolavoro》disse presentandomela come avrebbe fatto con un vecchio amico.
《Perché questo colore?》chiesi sfiorando i freni lentamente come a volerne mantenere la bellezza.
《È il mio preferito, mai salita in moto?》chiese saltando sul sellino.
《No...》sussurrai sedendomi dietro di lui.
《Devi tenerti...》osservò ridendo. Mi aggrappai a lui mordendo il labbro per il nervosismo e gli strinsi le mani attorno ai fianchi sussultando al contatto con i muscoli tesi.
《Avvicinati o quando metterò in moto potresti cadere indietro》mi avvisó allacciandosi il casco.
《Cosi?》chiesi maliziosa spingendo il bacino contro la sua schiena.
《Si》ridacchiò mettendo in moto. Si spinse in avanti e partì stringendo i freni.
《È bellissimo》esclamai. Il vento mi scompiglió i capelli che mi caddero disordinatamente sul viso coprendomi la visuale ma mai avrei immaginato che andare in moto potesse farmi sentire così libera. Non rispose ma potei scorgergli un sorriso soddisfatto in volto. Osservai file e file di alberi indietreggiare al nostro passaggio e finalmente vidi l'oceano in lontananza.
《Arrivati》esclamò una volta arrestata la nostra corsa 《Ora chiudi gli occhi》
《La odio questa cosa di doverli chiudere, mi fa sentire impotente》
《Ti fidi?》
《Si》risposi senza esitazione e obbedii alla sua richiesta. Mi lasciai trascinare sulla sabbia a piedi nudi cercando di immaginare quale tipo di sorpresa mi avrebbe preparato. D'un tratto ci fermammo così ne approfittai per sbirciare. Sulla sabbia scura erano distesi dei teli e al centro scoppiettava un falò, disturbato dal continuo soffiare del vento caldo. Calum si sistemó a terra e afferrò una chitarra.
《Ti ho vista sai》ridacchiò concentrandosi sulle corde dello strumento. Risi anch'io e mi accoccolai accanto.
《Se questo è il tuo modo di farti perdonare ci sei riuscito》annunciai osservando le fiamme alzarsi e bruciare l'aria intorno a noi.
《Non è finita qui, ho chiesto a tua mamma quale fosse il tuo cibo preferito e mi ha detto che....》
《Pollo al curry!》esclamai contenta completando la frase
《Si》bofonchió deluso
《Grazie》sorrisi toccandogli il braccio tatuato. 《Mali-koa è...》chiesi notando il nome tatuato sul suo avambraccio.
《Mia sorella》rispose fissando lo sguardo sul telo verde sotto di noi. Rimasi in silenzio, non volevo entrare nella sua vita come un bulldozer. Molte delle cose che sapevo della sua vita me le aveva dette in un momento in cui si sarebbe confidato con chiunque si fosse occupato di lui.
《Puoi farmi qualunque domanda Amaya》disse guardandomi come cercando di capire cosa stesse accadendo nella mia testa.
《No, non voglio Cal. Se quella sera non ti avessi aiutato ora saremmo due sconosciuti, io sarei a casa mia e tu... beh, in qualche locale》risposi tutto d'un fiato. Vidi le sue labbra tese stendersi in un sorriso.
《No Amaya, sapevo che di te mi potevo fidare. C'è qualcosa in te che mi spinge a dirti sempre ciò che penso,senza trattenermi》
《Davvero?》chiesi sollevata
《Davvero》
Sorrisi e presi dalle sue mani il piatto il contenente il pollo al curry che mi tendeva impaziente.
《Se questo l'hai cucinato tu io sono un barbagianni》scherzai gustandolo.
《Allora sei un barbagianni perché l'ho preparato io》rispose soddisfatto del suo lavoro. Risi e gli offrii un pezzo abbondante per poi pulirmi frettolosamente la bocca sporca con una salvietta.
《La chitarra a che serve?》domandai curiosa dopo che ebbe strofinato le mani su una salvietta pulita.
《Ho scritto la canzone per il concorso》mi annunció contento come un bambino 《Ma mi manca ancora il testo》
《Fammi sentire》lo incoraggiai. Annuì e, presa la chitarra da terra, iniziò a suonare una melodia che catturó la mia attenzione fin da subito. Canticchiai la melodia accompagnata dalla risata di Calum e avrei potuto giurare di non essere stata tanto felice da tempo.
《È un peccato che non riesci a trovare il testo》osservai.

Calum POV'S
《Già, non saprei proprio su che scrivere, non sono mai stato innamorato》sospirai poggiando la chitarra.
《E Tiffany?》chiese attorcigliandosi i capelli con le dita
《Pensava che facessi sul serio, ma lo sai che io non prendo nulla seriamente. Non l'aveva capito e quando è successo se n'è andata, dopo avermi dato uno schiaffo》mi massaggiai la guancia sinistra. Ridacchiò e scosse la testa.
《Aiutami col testo perfavore》la pregai.
《Cal non posso》rispose torcendo il labbro 《Non ho mai avuto una relazione seria》
Sospirai. Sentirmelo dire mi rilassó nonostante non avessi rimediato qualche idea da buttare giù.
《Scriverò di te! 》escalamai d'un tratto sorridendo. Era perfetto.
《Di me?》chiese stupita
《Si! Sei la persona più importante per me ora》
《Ok...》vidi le sue guance tingersi di rosso.
《Vabbé, ho voglia di fare un bagno》decisi alzandomi di scatto. Mi sfilai velocemente maglietta e pantaloni rimanendo solamente con dei boxer grigi, poi presi della sabbia e la lanciai ad Amaya che mi guardava stupita.
《Non fare la bella statuina vieni》La chiamai 《Insomma lo so che sono bello quanto un dio greco ma non mordo》
Fece roteare gli occhi e si alzò da terra per poi togliere con facilità la maglietta del pigiama e I pantaloni di jeans. Vidi il suo gracile corpicino bianco coperto solamente da un completino nero così decisi di distogliere lo sguardo. Non potevo pensare alla mia migliore amica in quel modo.

Amaya POV'S
Mi avvicinai a lui posando attentamente i piedi sulla sabbia umida e lo raggiunsi dove le onde si infrangevano sulla spiaggia lasciando scie di schiuma spumeggiante. Sorrisi e corsi in acqua ridendo per farmi seguire.
《Bello vero?》
《Si》rispose spostando lo sguardo suo giochi di luce che la Luna creava sull'acqua. Si tuffó e scomparve in quel liquido nero per poi riapparire accanto a me.
Non potei fare a meno di soffermare lo sguardo sul petto che si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro.
《E se stanotte non tornassi a casa?》
《In che senso?》risi
《Potremmo restare qua》propose sorridendo entusiasta 《Dopotutto sei la mia ispirazione per la canzone》
《Mia mamma mi uccide, domani c'è scuola》provai a dire
《Tanto lo so che non sei una brava ragazza. Domani a scuola non ci vai》annunció soddisfatto. Sarebbe stato inutile contraddirlo.
《Va bene》concessi 《Ma devo divertirmi》
《Salta su》sorrise indicandomi la sua schiena. Risi e gli saltai addosso, aggrappata alle sue spalle nude.
《Fammi volare》urlai a squarciagola rompendo il silenzio della notte. Rise e mi fece girare veloce rischiando di cadere più volte sotto il mio peso.
《Ti voglio Amaya》mi sussurrò quando mi ebbe presa fra le sue braccia.
《Anch'io ma è sbagliato》risposi perdendomi nei suoi occhi scuri
Come può essere sbagliato se stare con te mi fa dimenticare quanto sono triste?
Non opposi resistenza e Calum eliminó la distanza che ci separava facendo scontrare i nostri nasi. Sentii il mio stomaco stringersi; dentro di me avevo sempre desiderato che succedesse. Mi afferrò il labbro inferiore e lo morse lentamente prima di premere le sue labbra carnose sulle mie. Sentii le gambe cedere e fu un sollievo ricordarmi di essere fra le sue braccia.
Chiusi gli occhi e portai le mani dietro alla sua nuca come per avvicinarlo ancora di più a me, come a tenerlo stretto. Non volevo che se ne andasse di nuovo, mi era mancato troppo. Sentii le sue mani stringermi sui fianchi e mi beai del contatto delle sue dita sulla mia pelle nuda. Avrei voluto baciarlo, abbracciarlo e non lasciarlo andare via; poi d'un tratto mi risvegliai da quel sogno, troppo bello per essere vero.
《Calum》mormorai scostandomi da lui 《No》
《Perché?》chiese guardandomi implorante
《Tu, io. Siamo amici, migliori amici. Non rovinare la nostra amicizia, non voglio perderti e non voglio essere una delle tue "ragazze"》
《Neanche io voglio perderti》provò a trattenermi per un braccio 《Sei l'unica cosa che mi resta》
《Faresti meglio a non darmi così tanta importanza. Sai, la gente se ne va》risposi rendendomi conto di quanto quelle parole potessero far male man mano che le pronunciavo. Non aspettai una risposta e me ne andai, senza voltarmi, senza dire che non credevo in niente di quello che avevo detto.

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