XIX

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*Noah*

"Vieni, entra pure"
"Grazie"
"Come ti senti, hai preso le medicine che ti ho dato"
"Si"
"Quante ne hai prese?"
"9-10"
"Noah stai scherzando?"
"No"
"Ti avevo detto 2-3 al giorno"
"Scusi, mi sarò confuso"
"No mi sa che qua ci vuole qualcosa di più forte"
"In che senso"
"Bevi un po' di acqua"
"Mh, grazie"

Bevvi quella stupida acqua e mi iniziò a girare la testa.

"Posso andare in bagno"
"Non adesso"
"Non sto tanto bene"

Mi veniva da vomitare, avevo mal di testa, cosa mi stava succedendo?

"Cosa mi ha messo in quel cavolo di bicchiere?"

Chiusi gli occhi, ero in una palestra, quella della scuola davanti a me c'erano Nathan e Noah che si stavamo baciando,
"Cosa fate? Che cazzo fate?" cercai di urlare ma non mi uscì niente.

Mi si palesò davanti ai miei occhi mio padre che mi occupava la visuale
"Papà, vattene"
"Amore"
"Vai via mi fai schifo"
"Piccolo"
"Vaffanculo" gridai
"Non ti permettere, Noah, sono tuo padre"
"Appunto, proprio perché sei tu"
"Io ti ho cresciuto"
"Coglionate mi sono cresciuto da solo in mezzo alla strada senza te e senza mamma."

Il pianto mi stava consumando, le lacrime fuoriuscivano come fiume in piena, una cascata quando piove.

"Siete due bastardi, mi avete cresciuto a mazzate e pugni, non vi perdonerò mai"
"Scusaci, non volevamo farti questo"
"Cosa? Arrivavate a casa ubriachi e drogati e poi un giorno, puff spariti nel nulla"
"Calmati Noah"
"Per colpa vostra ho alzato le mani al mio fidanzato"

A dire quelle parole, una fitta al cuore mi pervase l'intero corpo.

"Chi, lui? Colui che si sta baciando il tuo amico"
"Smettila"

Portai le mani alle tempie e cadetti per terra

"Basta, per colpa vostra sono dalla psicologa, devo prendere delle medicine per contenere la rabbia repressa"
"Scusaci"

Iniziai a gridare sia in quella stupida visione sia nella realtà, sentì una voce femminile provenire da lontano.

"Devi sopravvivere Noah, sconfiggi i tuoi limiti, i tuoi malcontenti, cel'ha puoi fare non ti arrendere"

Mi risvegliai pieno di lacrime, mi guardai allo specchio di fianco a me, avevo gli occhi tutti rossi.

"Bravo"
"Cos'è successo?"
"Non lo puoi sapere, potrebbe incombere sulla tua incolumità mentale"
"Va bene, non lo voglio neanche sapere"
"Per ora puoi passare a una pastiglia, per il momento"
"Grazie, se ne prendo di più?"
"Ti succederà la stessa cosa, tu non vuoi questo, vero?"
"Nono, grazie"
"Bene la sessione è finita"
"Arrivederci"
"Ciao"

Decisi di andare a prendere Jake a scuola, siccome era un giovedì.
Mi incamminai, dopo 30 minuti di passeggiata, arrivai.

Ero lì ad aspettarlo al cancello, guardai il telefono per vedere l'ora 15:50, dieci minuti ed esce.

Aspettai quei minuti che pian piano comparivano, ed eccolo lì, il mio piccoletto,

"Noah non pensavo venissi"
"Io invece sì" gli sorrisi
"Andiamo a mangiarci un gelato?"
"Certo, però prima una cosa"
"Cosa?"
"Un bel bacino non me lo dai"
"Mh"

Si avvicinò con fare così innocente e mi diede un bacio nella guancia, era veramente carino a vederlo così.
Intanto erano arrivati anche Nicholas e Giorgio,

"Ciao Giorgio, da quanto"
"Vero"
Ci abbracciammo alla fine eravamo tutti amici.
"Venite a prendere il gelato con noi?"
"Ma si dai" mi rispose Nicholas
"Bene"
"Andiamo"

Passammo un bellissimo pomeriggio tutti insieme.
Arrivò la sera,

"Hey Noah posso venire a dormire a casa tua?" Chiese ad un certo punto Jake.
"COSA?"
"Daii"

Mi sfiorò con le mani il petto, mi vennero i brividi, quasi non lo vedevo dal buio della strada.
"Va bene"
"Siii"

Mi prese il viso tra la sue piccole mani e mi diede un bacio,
"Jake, sei troppo bello"
"Ma se non mi puoi vedere"
"Ho i raggi UV" ci mettemmo tutti a ridere.

Per una volta stavamo bene, insieme.
Ci incamminammo mano nella mano, arrivammo dopo un po' a casa, presi le chiavi dalla tasca e aprii la porta.
Ci tolsimo le scarpe,

"Piccolo ti vanno bene un paio di pantaloncini e una maglietta, anche se a te starà un po' larga"
"Certo"

Mi diressi verso la camera e presi il necessario,

"Noaaah"
"Dimmi bello" dissi portando il pigiama in sala e poggiandolo bello schienale del divano.
"Hai qualcosa da mangiare"
"Ci sono io" dissi senza esitazioni.
"Dai dico sul serio"
"Ti preparo qualche prelibatezza?"
"Tipo?"
"Quello che vuoi"
"Mhh"

Si avvicinò a me con fare alquanto sensuale.

"Sai che riconsidero l'idea"

Mi misi a ridere,

"Cosa ti è successo?"
"Cosa"
"Sei ubriaco"
"Ma che dici"

Mi diede una pacca leggere al braccio, non la sentì manco da quanto soffice è la sua mano.

"Stavo scherzando Jake"
"Anch'io"
"Mi vado a mettere il pigiama"
"Vai"

Entrò in bagno, sentì vari rumori molto ambigui.

"Ma cosa stai facendo"
"Niente mi sto cambiando"
"Sarà"

5 minuti dopo uscì, era veramente carino,

"Ma sei tipo un Dio Greco"
"Sono proprio io" risi
"Come mi sta?"

Fece una giravolta su se stesso che porto in su la maglietta lunga.
"Stai na' favola"
"Anvedi"
Ridemmo come due cretini.

"Dai andiamo a letto, ho molto sonno"
"Jake, vuoi le coccole"
"Siii"
"Ti amo amore"
"Anch'io"
"Vai prima tu su io bevo un'attimo e ti raggiungo"
"Va bene"

Presi la medicina data dalla psicologa e quando vidi che ormai Jake era di sopra presi una bottiglietta e ne buttai giù una, mi ero promesso di non dover mai più sgarrare, non volevo vedere di nuovo quell'uomo.

Arrivai finalmente in camera dove c'era Jake che mi stava aspettando inquieto seduto sopra il letto,

"Dai stendiamoci e riposiamo."
"Che ne pensi se ci guardiamo una serie TV"
"Si certo"

Si avvicinò al comodino e prese il telecomando, mi sedetti di fianco al mio ragazzo, accesi la TV e misi Netflix.
"Che ne dici se ci guardiamo un film horror, non ne abbiamo mai visto uno insieme" l'idea mi sembrava molto bella, ma...
"Non è che ti spaventi"
"Si vabbè dai, mettilo e non fare il cagasotto"
"Io?"
"Si proprio tu"
"Ne dubito"
"Vedremo"

Misi TheNun giusto per non esagerare, passarono una ventina di minuti e già eravamo attaccati come due scemi che si stavano guardando l'errore più grosso della  loro vita.

Alla fine non riuscimmo neanche a finirlo dalla paura, spensi il televisore e mi misi sotto le coperte vidi Jake già mezzo addormentato.

Era girato di spalle allora decidi di prenderlo dal sedere e di portarmelo verso di me.

Ci addormentammo abbracciati per tutta la notte.
Ero veramente felice insieme a lui, finalmente avevo trovato qualcuno con cui stare, con cui mi trovavo bene, ed era qui di fianco a me, potevo sentire il tuo respiro vicino al mio, potevo averlo tutto per me, finalmente.

Ho trovato la mia anima gemella.

🤍♾️🖤

Angolo autrice ✍️❣️

Grazie a tutti per leggere la mia storia, spero non sia noiosa o ripetitiva e che vi faccia amare o odiare i personaggi.
Sono molto felice e fiera dei traguardi che sto superando, mi sto veramente impegnando e i risultati si stanno vedendo.
Sono veramente contenta di questo.
Vi voglio bene, ciaooo.

Il tuo bellissimo obbligo (in revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora