◇Capitolo 12◆

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Il giorno della festa di Halloween è arrivato.

Juliett non ha accennato nulla sui costumi per stasera

L'unica cosa che ha fatto è stata comprare i vestiti a me e a lei.

Amber si è tirata indietro e  ha deciso di puntare tutto sul trucco.

Oggi pomeriggio non ho il corso pomeridiano a scuola ma andrò a dare una mano al locale  perché papà deve fare delle consegne, quindi devo sostituirlo in sala.

<< Verrò da te dopo il lavoro, verso le sei va bene ?>> propongo ad Amber.

Quando ho informato le ragazze che mio fratello si era gentilmente offerto di accompagnarci alla festa, ho notato che Amber sembrava esitare, come se desiderasse che il suo invito non fosse mai stato fatto.

Alla fine, Juliett ha preso una decisione per lei.

<< Certo, tesoro! Non preoccuparti, quando vuoi>> mi risponde con un sorriso.

Io e la riccia abbiamo un rapporto più stretto rispetto alle altre, forse perché mi ha compreso fin da subito.

<< Alla festa divertitevi e comportatevi bene, soprattutto tu!>> dice Lana assottigliando lo sguardo indicando Juliett.

Quest'ultima alza un sopracciglio e risponde con un tono calmo: << Sono sempre brava>>.

La giornata a scuola è passata velocemente, con le ragazze siamo rimaste a vederci dopo.

Qui in America non scherzano quando arriva Halloween.

Tantissime case, come la scuola, sono addobbate con scheletri, ragnatele, zucche e persino tombe.

Anche  mamma ha cercato di abbellire il locale, non siamo una famiglia amante di questa festa ma ha cercato di integrarci il piu possibile, con qualche ragnatela qua e là e ovviamente non potevano mancare i dolci a tema.

A riprendermi da scuola è  papà invece che Damiano.

<< Scusami piccola, ma purtroppo con questa festa gli ordini sono aumentati e devo iniziare subito con le consegne. Ce la fai a lavorare da sola per un paio d'ore? >> mi domanda con il suo solito tono rassicurante.

<< Non preoccuparti papà, cosa potrà mai succedere in un paio d'ore! Ci sarà comunque la mamma ad aiutarmi >>.

Mi stringe la coscia come segno di apprezzamento.

Arrivata al locale, saluto subito mia madre e vado a cambiarmi. Stamattina le ho chiesto di portarmi dei vestiti più comodi per lavorare, perché con i jeans e gli stivaletti non lo è.

Ho messo i miei adorati leggings neri, le adidas bianche e nere e sopra una maglietta a maniche corte a strisce sempre bianche e nere. Mi sono anche fatta uno chignon spettinato lasciando liberi due ciuffi davanti al viso.

Sembro un mix tra una zebra, una vecchia carcerata e una tifosa sfegatata della Juventus.

Fortunatamente le due ore di turno sono state tranquille.

Nonostante ci siano stati molti clienti, soprattutto bambini che chiedevano "dolcetto o scherzetto", mia madre ha pensato proprio a tutto e ha preparato appositamente dei cioccolatini a tema.

Sono entrata nel laboratorio per riposare un po'. Ci sono solo due tavoli che ho già servito, quindi posso permettermi di allontanarmi dalla sala.
Nel frattempo ricevo un messaggio da mio padre.

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