Predator And Prey ITA

incubo.

3 anni dopo

Le Foreste sono tranquille, niente si muove, è come se il mondo intero avesse preso fiato, per guardare e aspettare.

Crack

Là! Mi giro e lo vedo, lui pascola beatamente ignaro del pericolo in cui si trova.

Mi lecco le labbra e ringhio. Il mio istinto di lupo prende il sopravvento.

Esco dal mio cespuglio nascosto e lo inseguo. Il cervo non arriva molto lontano, affondo i miei artigli nella sua schiena e intrappolo il suo collo nella mia bocca, schiacciandolo.

L'animale lotta per un secondo prima di afflosciarsi nella mia presa, finalmente posso mangiare.

Crack

Le mie orecchie si addrizzano, mi giro e cerco chi avesse fatto quel rumore.

Un uomo

Vedo qualcosa nella sua mano.

Una pistola.

Ringhio e salto addosso all'uomo.

Esce dal buio ma il suo volto mi è familiare, anche se ho dimenticato da tempo il suo nome. Era importante per me, lo sento.

Era un amico

NO

Lui era di più.

Un amante.

L'uomo solleva la pistola e la punta contro di me.

"No per favore." Dissi con le lacrime agli occhi.

Non risponde.

Bang!

Mi siedo sul letto, il mio cuore batte forte ed il mio respiro è superficiale. "Basta non ce la faccio più con questi incubi!" mormoro sottovoce.

Da quando sono arrivato all'inferno, questi stupidi incubi hanno tormentato il mio sonno. Niente di ciò che faccio li ferma, nessuna magia, nessun incantesimo, niente.

Sospiro mentre sposto le gambe oltre la sponda del letto, mi stiracchio e vado in bagno. La luce è accecante. Apro il rubinetto e mi spruzzo l'acqua fredda sul viso.

Mi guardo allo specchio. I miei occhi (C/O) sono spenti e i miei capelli (C/C) sono un disastro, le mie orecchie sono appiattite contro la testa.

"Dai, datti una calmata, (T/N)." Mi rimprovero.

Esco dal bagno e scendo in cucina, consapevole del fatto che il sonno non tornerà, sospiro mentre mi siedo al tavolo.

Appare la mia ombra e lascia cadere una bottiglia di whisky accanto a me.

"Grazie." Borbotto, mentre tolgo il coperchio e bevo tutta la bottiglia. Il liquido mi brucia la gola, ma accolgo con favore la sensazione.

"Sto uscendo." dico mentre mi alzo dal tavolo.

Perché?

"Per schiarirmi le idee."

Schiocco le dita e il mio pigiama si trasforma nei miei vestiti normali, apro la porta d'ingresso e la sbatto mentre esco. Respiro il fresco profumo del bosco mentre mi dirigo verso la città.

I demoni mi aprono la strada mentre cammino per queste strade disgustose. Nessuno osa incrociare la mia strada.

Entro in uno dei miei pub preferiti. Il mio istinto di lupo brama la carne di cervo, ma non ho voglia di andare a caccia, quindi devo accontentarmi della cosa migliore. Mi siedo in un séparé d'angolo vuoto, tutti i demoni nel pub sono fuori di testa e ubriachi per notare la mia presenza.

Una cameriera arriva al mio tavolo, i suoi capelli multicolori brillano nelle luci al neon del pub. "Cosa posso offrirti da bere?" Chiede, con voce leggera e ariosa, con un accenno di paura.

"Un po' di whisky, tira fuori la bottiglia intera."

Sta per voltarsi quando la chiamo di nuovo, facendola sobbalzare un po'.

"E di' allo chef che (T/N) è qui. Lui sa cosa preparare."

Il piccolo demone annuisce e corre via. Sospiro mentre guardo i demoni intorno a me.

"E 'occupato questo posto?"

Alzo lo sguardo verso il demone con la tv e alzo gli occhi al cielo.

"Vai avanti Vox." mormoro. Non ho voglia di compagnia, ma lui si siederebbe anche se dicessi di sì.

"Non ti facevo un'alcolizzata solitaria. Che succede?" Chiede mentre si siede.

"Non sono affari tuoi." Ringhio irritata.

"Dai cara, sai che puoi dirmelo." Un sorrisetto giocava sul suo viso pixelato.

"No, non ti interessa, adesso cosa vuoi? Non sei venuto qui per chiacchiere." Mi appoggio allo schienale e incrocio le braccia, guardandolo scettico.

"E se ti dicessi che voglio solo pensare alla tua abbagliante presenza?" Disse.

"Cazzate."

Sta per rispondere quando la cameriera torna al mio tavolo con la mia bottiglia di whisky così faccio un cenno di ringraziamento.

"Il tuo cibo uscirà a breve." La cameriera dice.

"Grazie." dico mentre lei si allontana di nuovo.

Vox alza un sopracciglio.

"Cosa? Solo perché sono un signore supremo non significa che devo essere sempre uno stronzo." Afferro la bottiglia e la apro, bevendo un lungo sorso.

"Non dovresti essere così gentile con questi delinquenti." Lui dice.

Alzo gli occhi al cielo. E bevo un altro sorso, l'accogliente sensazione di bruciore sulla gola, calma i miei nervi. "Perché sei qui?" Chiedo.

"Stavo pensando." Lui comincia

"È pericoloso." Dico.

Ignorando la mia osservazione, continua, "tu sei un forte signore supremo e io sono un forte signore supremo, potremmo essere più forti-"

"NO." Dico.

"Non mi hai nemmeno lasciato finire."

"Non mi interessa, no! Non mi unisco a voi, non ho interesse a far parte del vostro gruppetto." Prendo un altro sorso di whisky.

"Dai, potremmo essere inarrestabili."

Prima che possa rispondere, la cameriera ritorna con la mia carne di cervo, così la ringrazio e dissi a Vox "La tua piccola e piatta mente ha mai pensato che forse non voglio essere inarrestabile?"

"Sciocchezze, ogni signore supremo vuole essere il migliore e il mio gruppo è il meglio del meglio."

Alzo gli occhi al cielo, lui stringe gli occhi verso di me. Guardo il cibo, Vox è uno dei pochi demoni all'inferno che può rivaleggiare con me. Non abbiamo mai litigato, quindi al momento non sappiamo chi ne uscirà vincitore.

Sto per dire qualcosa quando un'ondata di energia mi fa fermare. Sembrava che qualcosa o qualcuno di potente fosse entrato nell'inferno. Alzo lo sguardo su un Vox, l'espressione sul suo viso dice che anche lui l'ha sentito.

"Attento Vox, sembra che un nuovo potente demone sia entrato nell'inferno meglio guardarsi le spalle." sorrido.

Alza gli occhi al cielo: "Un piccolo demone non mi riguarda."

"Oh, non lo so, sembrava piuttosto potente." Dico.

Finisco il pasto e scolo il resto del whisky. Sbatto dei soldi sul tavolo e mi alzo: "grazie per la tua interessantissima compagnia". dico, la mia voce è ricca di sarcasmo.

Schiocco le dita e mi teletrasporto a casa mia.