I just came to say...

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Sentire il trillo della campanella dell'ultimo giorno di scuola della propria vita è una di quelle esperienze in cui tristezza e felicità si mischiano. C'è la felicità per l'abbandono di una routine che ti ha accompagnato almeno per cinque anni della tua vita, per nove mesi all'anno; la felicità per aver condiviso il percorso con delle persone sconosciute che pian piano sono diventate parte essenziale della propria vita; la felicità di poter iniziare un nuovo capitolo della propria vita.

Ma ogni medaglia ha sempre il suo rovescio. E se da una parte c'è la felicità, dall'altra c'è sicuramente il sentimento opposto: la tristezza di sentirsi perso senza sapere bene cosa ne sarà del proprio futuro, quando per cinque anni, per nove mesi all'anno, sapevi benissimo cosa fare e quando farlo; la tristezza per la possibilità che quelle persone che ormai fanno parte del tuo quotidiano spariscano piano piano dalla tua vita, trasformandosi di nuovo in sconosciuti; la tristezza di sapere che il nuovo capitolo della propria vita che sta per cominciare potrebbe essere una delusione, dopo aver tanto sognato la propria libertà.

Simone, però, non vuole pensare alla parte più malinconica di quest'ultima giornata scolastica. Con lo zaino praticamente vuoto su una spalla, si dirige verso l'uscita, circondato da tutti i suoi, ancora per pochi giorni, compagni di classe.

Una volta fuori viene travolto dal getto di una bottiglia d'acqua, che lo colpisce proprio dritto in faccia. Il ragazzo non può dire di non aspettarselo: è tradizione per tutti i ragazzi delle classi quinte farsi i gavettoni all'uscita del loro ultimo giorno di scuola. Mentre si sposta dal nugolo di ragazzi che affollano il poco spazio che c'è tra il portone della scuola e il muretto su cui insieme ai suoi compagni era solito sedersi prima dell'inizio delle lezioni, Simone getta uno sguardo alla ricerca di quelle due persone che fanno coppia fissa da quasi un anno.

Gli ci vuole un po' per trovarli, indistinti e confusi tra le decine di ragazzi che si godono un attimo di serenità prima di piombare nell'ansia degli esami di maturità. Quando riesce a scovarli, Simone nota che i suoi amici sono bagnati fradici, ma stretti in un abbraccio che – lo noterebbe anche una persona che non li conosce – trasuda amore.

A Simone spunta un sorriso spontaneo sul viso; è contento di essere stato testimone del loro sentimento e non smetterà mai di essere grato a entrambi per essergli stato vicino quando, ormai più di un anno fa, Manuel aveva pensato bene di abbandonarlo, senza concedergli nemmeno un addio.

Ricorda bene i lunghi pomeriggi passati con Laura a esaminare tutte le cose che aveva potuto fare di sbagliato, con la ragazza che puntualmente finiva per sgridarlo per fargli capire che l'errore non era stato il suo e se qualcuno aveva toppato in quella storia, quello di sicuro era stato Manuel. Ricorda anche le serate in cui Matteo si presentava alla porta di casa sua con due pizze, una bottiglia di birra e una lattina di Coca Cola e, tra una fetta di pizza e un sorso di quella bevanda zuccherata, passavano il tempo a guardare "Pechino Express" – programma iniziato sotto consiglio di Matteo, ma che Simone aveva amato subito; in qualche modo, tra paesaggi incantevoli e antipatie per i vari concorrenti, quello era diventato un ottimo modo per distrarsi.

Poi i pomeriggi con Laura e le serate con Matteo avevano iniziato ad accavallarsi, trasformandosi in intere giornate passate con entrambi; c'erano state occasioni in cui il ragazzo aveva acconsentito, non senza fare storie, a fare la skincare con lui e Laura; altre volte era stata Laura a doversi adeguare alle richieste di Matteo e si era ritrovata ad affrontare tornei di Tekken – vincendone anche qualcuno, con la sua tecnica dello schiacciare tasti a caso e indovinare combo letali.

Simone aveva notato che ai due mancava solo il coraggio di fare quel piccolo passo in più e cercava di spingerli l'uno verso l'altro, inventandosi impegni dell'ultimo minuto o mal di pancia provocati da tramezzini marci, per costringerli ad uscire da soli. Ed era stato l'amico più felice del mondo quando Laura, una sera, gli aveva scritto che Matteo l'aveva baciata mentre la stava riportando a casa, dopo aver passato la serata in villa. Da allora non si erano mai staccati, senza far pesare, però, la loro felicità su chi li circondava.

Love is paranoidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora