VI

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-Harry?- Taylor si sedette di fianco a lui -cos'hai?-

-Uhm- Harry bagnava del sushi nella salsa di soia -Non lo so, scusami tanto... io... è solo che... oggi si è presentato uno strano uomo, dicendo che potrebbe farmi lavorare a un nuovo caso.-

-Oh, Harry, non ti farai coinvolgere, vero?-

-No.- disse con la bocca piena di sushi.- No, certo che no.- Inghiotti il tutto e baciò Taylor.

**Louis' Pov**

Ero seduto lì, su quelle scale da un quarto d'ora ed Harry non si era fatto vivo.

La biblioteca verso quell'ora era orribilmente piena.

I bambini uscivano dalla scuola a pochi metri di distanza.

Alcuni di loro mi riconobbero e mi chiesero cosa stessi facendo sulle scale davanti la biblioteca, risposi che stavo aspettando una persona molto importante. Il che era vero.

Accesi una sigaretta e osservai i turisti di New York.

I miei occhi passarono da due giapponesi con addosso dei kimono a due donne con il burqa.

Stavo per iniziare uno dei miei discorsi mentali quando un SUV frenò davanti a me e suonò il clacson. Era arrivato.

Non so perché ma il mio cuore iniziò a pulsare fortissimo e un senso di ansia mi avvolse.

Mi alzai, mi avvicinai alla macchina ed entrai.

-Le ho preso un cappuccino.- Ecco spiegato il suo ritardo.

-Grazie.- Gli sorrisi e sentii avvampare le guance. Perché stavo diventando rosso?

-Non conoscevo i suoi gusti e le ho preso solo questo, mi sc..-

-Sono contento che lei sia venuto.- Lo fermai- Che ne pensa della cassetta?-

Lui sorrise e mi guardò con la coda dell'occhio. - Penso che mi abbia dato quella sbagliata-

-Che vuol dire?-

-Eh, era vuota, non c'era niente, mi ha dato quella sbagliata.-

-Ne è sicuro?-

-Sì, ho alzato il volume al massimo ed ho sentito solo rumori di fondo. Allora... che cosa mi sono perso?-

-Le indico la strada.-

Venti minuti dopo eravamo dentro Briarcliff a camminare con una guardia del luogo.

-Non dovremmo aspettare la dottoressa?- disse uno di questi.

-Sono certo che non le dispiacerà.- Gli sorrisi.

-Ecco, è qui.- Indicò una porta.

-Non è chiuso a chiave?-

-Non è neccessario.-

Appena entrati sentimmo un Bip, bip.

Zayn era su un letto, con dei fili collegati al corpo e delle macchine di fianco.

-Signor Styles,- Sarah entrò nella stanza -è un piacere conoscerla, devo dire che il suo istinto è eccezionale, sono una sua grande ammiratrice.-

-Grazie Dottoressa, detto da lei è un grande complimento.-

Sarah si girò e mi vide -Quando ha telefonato, il suo segretario, non mi ha detto che sarebbe venuto anche lui.- disse a Harry.

-Ehm... il mio segretario?-

-Immagino sappia che questo ragazzo ha fatto parte dell'esorcismo in questione.-

MERDA.

Harry spalancò la bocca scioccato
-Ehm, no.. in realtà non lo sapevo.-

Mi lanciò un'occhiataccia.

Brutta baldracca, tieni chiusa quella fogna che hai al posto della bocca.

-Volevo informarla,- Sarah si girò verso di me, con sguardo di sfida -che io non sono mai stata d'accordo su questa cosa e insistevo sul fatto che servissero solo cure psichiatriche professionali. Infatti, dopo che i signori..- indicò me e cambiò tono, un tono che la faceva sembrare una mamma premurosa -se ne sono andati, Malik è stato colto da un malore. Adesso è in coma profondo, il suo encefalogramma è piatto.-

-Secondo lei, cosa l'ha ridotto in questo modo?-

-Beh, i signori l'hanno sottoposto ad un forte stress mentale e questo ha causato un aneurisma.-

-Mi può dire cosa ha sentito quando ha aperto la porta - Mi avvicinai, stavolta io in tono di sfida.

-Spero proprio che lei non dia credito a questa storia.-

-Dica solo quello che ha sentito.- e ringraziami che non ti abbia preso a sberle.

-Beh il paziente era in preda a forti dolori, perciò naturalmente stava gridando.-

-Bene, mi dica: quando ha aperto la porta stava gridando o l'ha visto seduto su una sedia tranquillamente?-

Sarah si girò, attese prima di rispondere

-Ehm ... ecco ... c'è una spiegazione medica per tutto quello che è successo!-

-Ha sentito le voci, lo so io e lo sa benissimo anche lei, Sarah.-

Sarah guardò fuori dalla finestra e non rispose finché il guardiano che li aveva portati li e che c'era il giorno dell'esorcismo intervenne -A me sembravano un centinaio di voci.-

LOUIS TOMLINSON 1
SARAH SIMPSON 0.

-Victor, controlla il paziente della cinque.- Sarah mandò via il guardiano.

-Mi potrebbe descrivere la scena?- Chiese Harry.

Spostai lo sguardo su Zayn. Lui aprì gli occhi.

-Oh Cristo!- urlai e caddi all'indietro. -Ha aperto gli occhi!.- Guardai tutti con aria sconcertata.

Loro guardarono Zayn. Aveva gli occhi chiusi.

-No! no! Ha appena aperto gli occhi, lo giuro.-

-Lei mi sorprende, signor Styles.-

-Ha appena aperto gli occhi!-
continuavo a gridare.

-L'ho visto! L'ho visto!-

-Potete andare, grazie.- Sarah ci spingeva fuori.

-No! No! Non me lo sono inventato!-

-Andiamo, andiamo.- Mi spingeva Harry.

-Non è stata un'allucinazione.-

-Mi spiace.- Si rivolse verso Harry.

-L'ho visto.-

-Come gli è venuto in mente di spacciarsi per il mio segretario!?-
Eravamo già in macchina e fuori pioveva.

-Ho dovuto farlo.-

-Davvero? E questo sarebbe il Male? Quello ha avuto un aneurisma, ora è in coma.-

-Questa è la loro spiegazione. Senta, lo so che non mi crede ma..-

-Perchè dovrei crederle?-

-Fermi la macchina!-

-Che?-

-Fermi la macchi... oh al diavolo!- Aprii la portiera e mi buttai fuori cercando di rimanere in equilibrio. A quel punto la macchina frenò.

-No, aspetti un momento. Aspetti. Come si chiama?-

-Sono Louis William Tomlinson, ora mi lasci andare.-

XES-The Antichrist.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora