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L-Basta... Io ho da dirti qualcosa...
A- Se ti vuoi dichiarare , puoi aspettare a dopo... Tanto sarai d'accordo se...
Mi avvicinai di nuovo a lui, stava davvero respingendo me? Mi stava rifiutando davvero?! 
L- No, non è giusto...
A- Perché? Secondo il tuo modesto parere da padre dell'inferno, è giusto che io sia qui? Contro la mia volontà! Solo per accontentare la tua cara figlioletta, dimmi è giusto?
L- Ah, quindi l'accontenti e basta?! Vattene allora no?!
Capì di essermi messo alle strette per degli stupidi e inutili sentimenti, di nuovo! Sono davvero stupido, ci sono cascato un'altra volta, nell'amore, sempre per colpa sua e ora io mi dovrei anche essere innamorato di lui? No, non permetterò che accada di nuovo...
A- Sai cosa? Hai ragione signorino, non ho bisogno del tuo stupido corpicino, mi soddisferò da solo, non sei tanto piacevole come pensi
Dissi sorridendo compiaciuto, era stupito, rimasto a bocca aperta tanto che gli avrei potuto infilare il cazzo fino in gola, era sbiancato, l'avevo davvero spiazzato così tanto? Cazzo, così sensibile?
A- Quindi? Sei una statuetta che si frantuma anche con l'aria? Io ho solo parlato caro, sei tu, ti stai disintegrando, cos'è? Ora ti vedrò cadere a pezzi?
Dissi fingendo una risata, lo dovevo odiare, era un obbligo morale io sono migliore di uno stronzo
L- Cos'è il grande demone della radio si è leggermente infastidito?! Ah sì? Prendi il mio posto allora, non so oltre al padre di mia figlia vuoi essere anche che cazzo ne so il suo amante, visto che già ci sei?!
A- No aspe- Tu sei geloso? Davvero?!
Sta volta risi davvero, io la stavo prendendo sul serio e lui si mette a pensare che io me la faccia con la figlia, che schifo, troppa allegria in quel corpo da angelo fatto male, con delle corna al posto dell'aureola
L- Geloso? Sì, di mia figlia.
A- No, veramente. Tu sei geloso?! Cazzo Lucifero, vattene, davvero.
Lo avevo chiamato per nome? La stavo prendendo davvero sul serio
L- Ma tu non eri quello innamorato perso di me? Che avrebbe fatto qualsiasi cosa per il mio amore?
A- Per caso, ti sei accorto che siamo all'inferno?! Non più in quella merda di paradiso con quella zoccola di tua moglie! Sei all'inferno, che due coglioni, sono io che ti devo ricordare che nulla è come nelle fiabe, io avrei fatto tutto per il tuo amore?! Ma ti senti quando parli? Non senti che te la stai tirando u po' troppo, da quando Charlie ti ha rivoluto come padre, pensi di essere chi sa chi, ma prima se non fosse stato per lei, tu staresti ancora giocando con le tue stupide e inutili paperelle.
L- Ma infatti... Solo e solamente Charlie ha il merito di tutto.
A- Oh, chi ha detto che io ne abbia una parte, ma tu pretendi il suo amore come il mio e quello di tutti quanti, pensi di essere la persona più importante che ci sia. Ma in realtà sei solo e solamente un sostituto, egocentrico ed egoista di un padre!
Dissi, probabilmente scatenando tutto quello che avevo dentro,

Quello che mi aveva ricordato e senza nemmeno volerlo gli provocai tanta di quella rabbia, era la prima volta che reagiva così, prese il suo bastone, vidi il suo pugno stringersi in tale maniera a quel bastone che pensavo lo spezzasse ma non è stato così, poi mi concentrai sui suoi occhi, vedevo letteralmente delle fiamme uscire dai suoi occhi, dire che era infuriato era una parolina in confronto a quello che stavo vedendo, sbattè con violenza il bastone sul pavimento talmente forte che vidi il legno con cui era fatto la pavimentazione, spezzarsi solo all'impatto con quel bastone.
 Non ebbi più il tempo di vedere o di pensare perché sentì una forza che mi tirò in aria e mi strinse il collo, mi aveva separato dal mio bastone ed io avevo abbassato la guardia sempre per i miei stupidi sentimenti! Sentivo che stavo perdendo le forze, non riuscivo a rimanere cosciente e le mie palpebre ormai tendevano a chiudersi, per quanto io provavo e provavo a liberarmi da quella presa, che come artigli di un lupo, scalfiva la mia pelle, mi era impossibile, ero impossibilitato dalla debolezza più grande che tutti abbiamo quando il nostro collo viene stritolato con tale forza, la mancanza di ossigeno, ormai per me non rimaneva molto tempo sarei morto a distanza di pochi secondi e per i miei sentimenti, giuro che se mai io dovessi sopravvivere semplicemente non amerò mai più...

 Chiusi gli occhi facendo scendere la prima lacrima, l'unica che versai dal mio arrivo all'inferno, prima della mia potenziale morte per colpa del creatore dell'inferno. Dopo qualche secondo però, proprio quando stavo iniziando a singhiozzare perché l'aria non arrivava ai miei poveri polmoni che stavano iniziando a fermarsi. Quella stessa presa che prima sembrava volesse uccidermi ora era dolce, come una carezza, riaprii gli occhi, vedevo tutto sfocato, la presa all'improvviso mi lasciò e caddi in piedi, riuscì a fare qualche passo ma il mio corpo era instabile, traballavo, il mio cuore, sentivo solo i suoi battiti, che aumentavano sempre di più ogni secondo ce ne erano almeno dieci e io non riuscivo a calmare tutto ciò, dopo non so quanti passi, ma al massimo potrebbero essere stati cinque, caddi, cercavo di resistere all'impulso di sbattere le palpebre che invece si facevano sempre più pesanti fino ad arrivare all'inevitabile momento, sbattei le palpebre e non le riuscì più ad aprire, era troppo da sopportare, anche per me.

SPAZIO AUTRICE:
Lo so, vi starete tutti chiedendo MA LA DICHIARAZIONE CHE LUCIFERO DOVEVA FARE AD ALASTOR? Ecco, pensavate che una storia d'amore tra due ribelli come loro potesse essere così semplice? Assolutamente no! Questo capitolo quando l'ho scritto ho realmente pensato, che se fosse finita così la storia sarebbe stata una di quelle solite storielle con il lieto fine amoroso, allora ho fatto qualche piccola modifica al copione che avevo scritto io stessa! Comunque fatemi sapere se vi piace l'idea che ho avuto, o in generale come si sta svolgendo la trama, nei commenti e votatela se volete che la continui, al possimo capitolo!

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