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Cosa...? Dove sono...?
Chiedevo a me stesso mentre riapro gli occhi, la luce era soffusa e l'ambiente circostante non mi aiutava a capire dove mi trovassi, il pavimento era di legno e scricchiolava ogni volta provavo ad alzarmi, era impossibile, sentivo le mani legate alla sedia sulla quale ero seduto. All'improvviso riuscì finalmente a vedere in quelle sagome che io solamente potevo interpretare visti i loro colori, non mi sbagliavo; Per prima cosa notai che era notte, luna piena e la sua luce colmava un angolo della stanza dove si potevano riconoscere due soggetti, uno che non avevo la minima idea di chi fosse, di chi era, insignificante quanto un granello di polvere, l'altro era... Lucifero?! Il mio Lucifero, il padre di Charlie, Quello che era appena andato via dall'hotel per colpa mia. Lo sconosciuto di cui il volto non riconoscevo, vedevo solo nell'ombra i suoi occhi rossi sangue che reclamavano ciò che era mio, ciò che doveva essere mio, Lucifero. Lo stava toccando, abbracciando, guardando, e più osservavo quella scena più sentivo la mia rabbia, furia, salire alle stelle, quello spettacolo sgradevole di cui io dovevo essere il protagonista, era il mio ruolo quello, perché mai lo stava interpretando lui? Per quanto il mio corpo riusciva a dimenarsi, per quanto fosse il mio volere di fermare tutto, non riuscivo a far altro che guardare sprezzato quella scena d'amore rubata, lo mordeva, lo baciava, lo leccava. Gli tolse la maglia, non potevo fare niente, rimanevo ancora debole e incredulo a visionare quello che sembrava il mio scenario, senza parole, si tolse i pantaloni facendosi slacciare la cintura da lui, perché con lui faceva tutto così istintivamente, perché lo voleva da lui ma da me no. La mia furia cresceva sempre di più e mi ritrovai a guardarli ancora e ancora anche se cercavo di distogliere lo sguardo e pensare a tutt'altro ma i miei occhi erano incollati su di loro:
Erano uniti, volenterosi, istintivi, tutto quello che desideravo da lui. Loro erano nudi, Lucifero era appoggiato su un tavolo, con la schiena inarcata dal piacere che stava provando, e l'anonimo, davanti a lui, che gli mordeva il collo, gli dava il piacere che in precedenza gli avevo dato io, distolsi un attimo lo sguardo e subito dopo li vidi. Perché Lucifero era a cavalloni su di lui?! Quello no, quello non poteva farlo, io non ci avevo ancora provato e lui non aveva alcun diritto di farlo, io lo possedevo, era marchiato a mio nome, lui non poteva permettersi solo di torcergli un capello, cercai di urlare, mi dimenai di nuovo, con tutta la forza che avevo in corpo ma non riuscivo ancora a slegare i miei polsi, era tutto inutile, fermai gli occhi su Lucifero, che nel frattempo si stava godendo tutto, era così volenteroso. Stava per farlo, stava per infilare la sua erezione nel mio Lucifero, stava per urlare dal piacere, vidi lo scatto che fece il corpo dello sconosciuto su quello di lucifero, violento e desideroso, erano a pochi millimetri e le mie forze si esaurirono nel provare a liberarmi da quelle corde indistruttibili, chiusi gli occhi almeno per non guardare quella scena orribile che stava per accadere sotto i miei occhi, le mie palpebre si chiusero forzatamente e dopo pochi secondi...

Aprii gli occhi ritrovandomi nel letto, completamente sudato e con il fiatone, perché quel sogno era così intenso, perché il mio cuore batte così forte...? Tra i miei pensieri guardai l'orologio, erano le quattro del mattino, pensavo e ripensavo a lui, combattevo per avere un attimo di lucidità, lo volevo adesso, non potrei mai sopportare che qualcun altro lo toccasse anche solo minimamente, dovevo calmarmi, non era sano tutto ciò e sicuramente non mi perdonerà dopo quello che ho fatto... Non mi importa, imparerà a perdonarmi con la forza se non vuole farlo. Avevo ancora i vestiti del giorno prima, mi guardai allo specchio, sorrisi ancora una volta ma ora avevo un luccichio negli occhi, una luce totalmente pericolosa, indicava la più profonda possessione e ossessione che io abbia mai provato. Mi sistema un minimo e poi sbattei il mio bastone sul pavimento, disintegrandomi in fragili e minuscole briciole di oscurità...

Lucifero pov's:

Ero rannicchiato sul letto, con un piumone che mi copriva dalla testa ai piedi, pensando e ripensando alla mia stupidità, come ho potuto innamorarmi di tale persona, perché proprio lui? Che avevo fatto di male... Mi rigiravo innumerevoli volte a destra e a sinistra sul mio letto, i miei pensieri erano troppo pesanti e non riuscivo a sentire nient'altro, sole le voci nella mia testa. Avevo troppi pensieri, cercai di focalizzarmi su altro, su un soggetto o su un qualcosa che non fosse Alastor, ma in ogni piccola cosa ritrovavo quel disgustoso essere, ero sul punto di piangere, i miei occhi lucidi e il mio sguardo perso, forse perché infondo non riuscivo a odiarlo e volevo stare ancora con lui, a quel pensiero arrossì e all'improvviso qualcosa tirò via il mio piumone dalla testa. Ero talmente convinto che fosse il vento che cercai di riavvolgermi in esso ma quando cercai di riprendere il piumone in mano, sentii una mano calda, grande e potente, avvolgere la mia, e capii che non ero solo nella mia camera da letto. Sentii un respiro sfiorarmi il collo, lo avrei riconosciuto fra molti

L- Che ci fai qui...?
Dissi con voce tremante
A- Sono venuto a riprendere ciò che è mio di diritto caro
Disse con voce seducente e desiderosa
L- Non sono tuo... di diritto...
A- Scusa sei solo mio allora

Esitavo ancora a guardarlo, non sapevo come avevo reagito, cosa avrei dovuto dire... Senza chiedere la sua mano guidò il mio volto contro il suo, i suoi occhi brillavano di lussuria, lo guardai qualche secondo prima di avere di nuovo gli occhi lucidi e vidi quella luce spegnersi, i suoi occhi ritornarono spenti, privi di colore...

A-Tranquillo... Faccio così tanta paura da piangere?
Disse sta volta con un tono più calmo, quasi rassicurante
L- Non... Lo so...
Per la prima volta fui onesto con lui, in quel momento non sapevo nemmeno chi ero, cosa rappresentavo tra le tante voci che giravano nella mia testa...
L- Perché? Perché sei qui?
A- Che domande... Te l'ho detto prima, ma ora il mio obbiettivo è cambiato
Era vero, potevo sentirlo, il suo tono di voce era finalmente calmo e tranquillo.
Si avvicinò al mio orecchio
A- Voglio stare con te... Vederti è rassicurante...
Mi sussurrò per poi baciarmi il lobo,
A-Voglio semplicemente farmi amare da te...
Mi sussurrò di nuovo all'orecchio.

Spazio scrittrice:
Mi scuso in anticipo, lo so, sono cattiva. Come posso lasciarvi così, senza la cara reazione o risposta di Lucifero ma è il bello della suspance, no? Spero vi piaccia questo nuovo capitolo anche perché per immaginare il sogno di Alastor ci ho messo ben giorni ma per scrivere bene purtroppo ci vuole del tempo. Mi scuso anche perché quasi sicuramente oltre a questo rimarrete senza un nuovo capitolo almeno per una settimana; Ho tre verifiche due tavole da consegnare oltre a interrogazioni varie, comunque spero di riuscire a scrivere il più presto possibile e quindi avere del tempo libero. Votate il capitolo se vi piace e se volete che continui questa storia infinita e commentate per farmi sapere la vostra su questo capitolo e come si sta svolgendo tutto.

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